NOTIZIE DI FAMIGLIA

7 maggio 1916

 

QUATTRO SORELLE

Ancora una settimana e poi incominceranno gli Esercizi sotto il patrocinio di S. Giuseppe. Per ora domandiamo al Signore di prepararci bene, ma ne parleremo domenica di ciò. Prima di pregare prepara l'anima tua; tanto più per gli Esercizi che sono un complesso di preghiere vocali e mentali. Potrebbero essere gli ultimi, come lo furono per sr. Giulia quelli dello scorso anno.

Però,'dovendo incominciare gli Esercizi con tre di meno, io per non farvi restare lì voglio mettervi a posto... Per i superiori è meglio subire una mezza dozzina di salassi che prendere certe decisioni. Credono che noi non abbiamo cuore, ma invece certe volte domando: Signore, perché tanto cuore? - Quando si ha da venire a decisioni si prega, si domanda consiglio; il cuore direbbe di no, direbbe: « avanti »; ma poi si pensa al bene dell'Istituto, al render conto di tutto che si deve al Signore... E poi, quando una creatura non fa per l'Istituto e si vede che una religiosa diviene, pur senza volerlo, un essere inutile, per l'individuo stesso... Quando sarò in Paradiso non voglio che mi si venga a dire: Sapeva che quella non era la mia vocazione, che non ero fatta per fare la religiosa; e perché non me l'ha detto? - Costi quel che vuole, anche sangue, quando si è pensato, esaminato, provato, bisogna fare la volontà di Dio.

 

Questo è il nostro caso; non entriamo nella coscienza degli altri; quando non si dicono le cose chiare, non dico che si faccia apposta, ma mentre si protestava che era cosa passeggera, la povera sr. Prassede da un orecchio non sentiva. Quando non si dicono le cose chiare riguardo alla sanità in principio, non è bene. Sr. Prassede aveva un gran desiderio di essere suora, anzi sperava un miracolo; e già che la Madonna poteva farlo! Tutti dissero che l'aria umida e forte del- l'Africa avrebbe compito l'opera, e la poverina da un orecchio sentiva poco, dall'altro nulla; essa se ne accorgeva, stava più attenta colla bocca e cogli occhi che con le orecchie. Immaginatevi se fosse divenuta sorda da qui a due o tre anni! sarebbe stata infelice per tutta la vita! L'abbiamo lasciata in un buon posto ed essa ne è riconoscentissima. Qui dentro non bastano solo le qualità morali, ma occorre la sanità. Se abbiamo ritardato tanto... questa è una dimostrazione. Si poteva sperare forse un po' da un'operazione: guardate D. Borio, da un orecchio solo sentiva, voleva farsi aggiustare l'altro. Finché rimase alla Consolatina lo sconsigliai, ma poi andò da un ciarlatano ed ora è completamente sordo. Io tale responsabilità non la prendevo... Voi non dovete ragionare tutto questo.

 

Quell'altra suora se ne andò e lasciò da dire a tutte: che avessero corrisposto molto più di lei alla vocazione. Non era tutta sua quella testa... ma... sempre la speranza, il desiderio... l'aver aspettato tanto è una pazienza dei superiori. Non era fatta! Alle volte l'incon- travo con un aspetto... Sr. Elena che aria! le dicevo. Non si sentiva la volontà di far bene; non è che non volesse... ed andava di male in peggio. Potevo mandare in Africa una suora di quella natura lì? Aveva l'incapacità di corrispondere e poi era desiderata tanto a casa. - A casa hai meno responsabilità ti basta il vivere da cristiana, le dissi.

 

La conclusione è poi sempre la stessa: Volontà di ferro. Ma oltre la volontà di ferro ci vogliono le qualità necessarie. Quando si entra in religione non si deve nascondere niente riguardo alla salute, poiché il Signore non benedice. Alle volte si dice: Il padre, la madre son morti di polmonite; ma poi con quel nome si includono altre malattie... Bisogna che non ci siano malattie in famiglia senza dirlo, perché in comunità è un'altra cosa. La conclusione è che bisogna star tranquille. Ci sono dei mali? avete qualcosa da dire? Ditelo ed i mali si cureranno. In comunità vi sono di quelle mezze saluti... per andare in Africa bisogna essere di costituzione sana, non c'è bisogno però di essere un colosso. Del mio corso di studio siamo solo più sette o otto ed io ero il più delicato.

 

Quando deve entrare in religione una suora, son tutti d'accordo a celare, persino il confessore. Aver semplicità coi superiori e manifestare tutto... Se una per esempio patisce l'emicrania, non è una malattia; nemmeno se una abbia difficoltà a digerire... ma se una è di famiglia di matti, di epilettici o di tisici, bisogna dirlo: dire tutto con sincerità e semplicità. Molte cose si possono aggiustare, altre no. Quelle teste balorde!... se c'è il sangue... Dirle queste cose: se si nasconde qua e là il Signore non benedice; si perde il tempo e ci vengono poi questi dispiaceri.

Mentre si cerca il bene dell'Istituto, si cerca pure il bene della suora. Capirete che dispiacere avere dei preti tra i matti... Che pena! Eppure, supponete che un prete divenisse matto, si deve mettere all'ospedale; e ve ne sono! Bisogna dire tutto, non nascondere niente, essere sincere, non aver paura di dire le cose; i superiori aggiustano. Lo capisco anch'io che se è una cosa personale, per esempio, se un fratello fa bancarotta, voi non ne potete nulla, ma essere sincere e se dite le cose i superiori faranno tutto il possibile per aggiustarle.

 

Questa nostra brava sr. Prassede disse essa stessa che avrebbe pregato, ed ha promesso di fare più fuori di quanto avrebbe fatto di dentro. E’ questo lo spirito. Fu già a trovarmi, però io non ero in casa.

 

E’ in una comunità. Fa pena, è sempre un taglio che si fa alla mano. Guai a me se non l'avessi fatto, vedendo il bene dell'Istituto e della suora! Se non hai il coraggio di tagliare, giudicare, condannare, assolvere, non lasciarti far giudice perché mancheresti al tuo dovere. Preghiamo, tenendo conto delle parole che ci ha lasciato l'altra suora: Corrispondere alla vocazione. E non dire: Tanto la superiora si è fatta un'idea come sono, e non la cambierà più! Domandate la grazia di corrispondere, e gli Esercizi vi facciano mettere su. S. Agostino era un birbante: divenne un santone; S. Paolo...

 

Per quanti difetti abbiate... Ma basta; vi leggo una lettera del P. Luigi Perlo spedita da Mombasa ove il Padre si trova addetto all'ospedale. (Tra le altre cose il Padre scrive come il Governatore lodò molto le suore e cedette loro l'automobile per poter passeggiare per Mombasa alla sera e prendere il fresco ... ).

giuseppeallamano.consolata.org