LETTURE SPIRITUALI

26 marzo 1916

 

XI. 28-29

(V. 27 Febbr. 1910).

Le nostre Costituzioni raccomandano tra le pratiche di pietà quotidíane la lettura spirituale, e l'orario ne fissa il tempo. Ma non solo di questa io voglio parlarvi stassera, ma dell'importanza delle letture spirituali che si fanno in comune ed in privato. Certamente la prima ha una speciale benedizione di Dio, e non si deve mai omettere, sicché quando per obbedienza non si può fare nel tempo e nel luogo destinato si faccia in privato supplendovi possibilmente collo stesso libro, od almeno con altro p. es. l'Imitazione di Cristo, o la Pratica di am. G. C. Scrive il P. Giordano (Pred. p. 215) che la lettura spirituale è uno dei tre elementi della vita interiore. E lo spiega S. Bernardo colla similitudine del mangiare materiale: Lectio cibum apponit; meditatio masticat; oratío reficit. Già S. Paolo avvertiva Timoteo di attendere alla lettura: attende lectioni. S. Gerolamo a Nepoziano: Sit quotidiana lectio exercítio. S. Atanasio: Sine legendi studio, neminem ad Deum intentum videas.

 

Le letture spirituali sono necessarie per convertirci; e Dio ne d mostrò l'efficacia in S. Agostino, S. Ignazio e S. Giovanni Colombini (V. Scaram. IV 4). Ma più ancora sono necessarie per empire la nostra mente ed il nostro cuore di roba buona, e così non lasciar posto ai pensieri cattivi e inutili; e mostrarci la via ed i mezzi di perfezione. In esse è Dio che parla a noi, nell'orazione noi parliamo a Dio (S. Agostino). Quanto ci sentiamo mossi dalle letture ben fatte! (Scar. I. c.).

 

Fortunati voi di comunità che avete tante letture, specialmente in Refettorio. Mons. Gastaldi... Fortunati per la scelta fatta dai Superiori, i quali come D. Calasso in varii anni vi fanno passare quanto vi è di più buono ed utile, incominciando da tutta la S. Bíbbia, con traduzione e note, poi l'Imitazíone varie volte in latino, italiano ed inglese. Vengono Vite di Santi, Prediche ed Istruzioni classiche e poi la Storia Ecclesíastica (del Rorbaker, D. Cafasso e Mons. Gastaldi).

 

Lasciamo in generale i libri moderni, sovente non precisi e leggeri. La Chiesa dice che S. Tommaso combatte tutti gli errori prima di lui e venuti dopo. Quanta materia nei S. Padri! Preferiamo sempre i libri scritti dai Santi; in essi troviamo la verità e lo spirito di Dio. Nel leggere ed ascoltare dobbiamo porvi la mente e far passare al cuore; non contentarsi d'imparare, e prendere note per noi e per gli altri; ma nutrirne l'anima, come dice S. Bonaventura: lectionibus divinis est anima nutrienda (Scaram.). Di S. Efrem è detto che pingebat actibus paginam quam legerat.

Prima d'incominciare le letture conviene alzare la mente a Dio: Loquere Domine, quia..., e ciò di qualsiasi lettura perché Deus scientiarum Dominus est. Dopo ricordare quello che più ci fece impressíone per praticarlo. Felici voi, se non perderete tanto bene, in questi anni di formazione; riuscirete pieni di spirito ecclesiastico e religioso, ed arricchirete la mente di quanto abbisognerete in futuro.,

Osservo ancora che le letture devono farsi ponderatamente (Scaram.), e se in Comunità chi legge, legga bene, cioè adagio, pronunciando bene ogni sillaba, senza cantilene ecc. Mons. Gastaldi correggeva; cosi qui...

 

27 Febbr. 1910.

Tutte le comunità ben regolate, specialmente le religiose, assegnano nel regolamento un tempo ogni giorno alla lettura spirituale. Non è certo ciò solo per occupare in qualsiasi modo una parte della giornata, ma ponendo tale pratica colla meditazione... è segno che è di simile importanza. - Come va quindi che più che le altre pie azioni facilmente si tralascia; e chi non può intervenire alla lettura in comunità non pensa rimediarvi con farla privatamente anche per pochi minuti su qualche buon libro, come l'Imit. di Cristo?... Non se ne apprezza il valore. Eppure i detti ed i fatti dei Santi la provano importante e come necessaria. - 1) S. Bernardo parlando del come si ascenda alla perfezione, dice che questa si ottiene per tre gradi: la lettura, la meditazione e l'orazione, e porta l'esempio del cibo materiale: lectio quasi solidum cibum ori apponit; medítatio frangit et masticat; oratio saporem acquisitum jucundat et reficit (gusta ed assicura il buon pro) (V. Eserc. Felice Giordano p. 209).

 

S. Tommaso da Villanova: la lettura è il medico..., il padrone... il padre ... ; la meditazione è il malato..., il servo..., il figlio (Ivi p. 211). S. Francesco di Sales: le letture pie sono l'olio della lampada dell'orazione.

2) Di fatti: sono noti S. Agostino, S. Ignazio ed il B. Giovanni Colombino (V. Giordano, p. 215, e Scaramelli trat. I, art. 4). Vedete l'efficacia della lettura spirituale... amiamola, ascoltiamola con fede ed attenzione ed applichiamo a noi ciò che leggiamo o sentiamo leggere. Di S. Efrem sta scritto: píngebat actibus paginam quam legerat (Dubois, S. Prete p. 442).

 

 

Veniamo alla lettura in refettorio e alle letture tutte che si fanno in Comunità. - Non bisogna credere che in refettorio si legga per non lasciar parlare; no ma per istruirsi, e quante belle ed utili cognizioni si acquistano in un anno e nei tanti anni che ivi si passano. E senza fatica e con godimento e sollevandosi dalla materialità del cibo. Un vero repertorio di S. Scrittura, di vite di Santi, di storia di Missione, Storia ecclesiastica, di galateo ecc. (Mons. Gastaldi; il Card. Satolli. S. Carlo dopo pranzo leggeva la S. Scrittura, e la diceva il suo giardino).

 

Per ciò ottenere bisogna: 1) che chi legge, legga bene; adagio, con senso, pronunciando ogni sillaba e lettera e senza false cadenze o monotonia. 2) Stare attenti, applicando a sé e per l'avvenire; prendere note...

Nota. S. Gerolamo davanti al D. Giudice: Ciceronianus es tu. (V. Scaramelli I. c.).

Scelta dei libri ai Superiori, non libri frivoli, ma di Santi; i classici cristianizzarli.

 

 

QUATTRO SORELLE

Vi siete rallegrate con la Superiora, nevvero? (La Superiora da diversi giorni era a letto indisposta) Non è più ammalata.

... Veniamo a primavera e risuscitiamo, nevvero? (Guarda una suora e soggíunge) Quelle che son sempre rosee non le compatisco, ma fossi tu (ne guarda un'altra piuttosto pallida)... sì.

Domani di là faranno la settima del Card. Gotti. Voi Messa cantata non potrete averla, ma farete la S. Comunione e direte il Rosario in suo suffragio. Non ne avrà più bisogno, ma più si va in su e più ci sono delle responsabilità. Adesso c'è al posto del defunto, il Card. Serafini, benedettino. Vedete, abbiamo mandato condoglianze ed ora mandiamo congratulazioni!... Conosco il fratello di questo Cardinale.

Stamani avete avuto la predica? Il Vangelo si presta molto (ad un'ampia spiegazione). Io però vi parlerò di un'altra pratica che avete in Comunità: la lettura spirituale. La lettura spirituale è una gran pratica alla quale bisogna dare molta importanza; eppure tante volte si tralascia... Si ricorderà di fare la meditazione, la visita, ma la lettura si dimentica.

 

Tutte,le Comunità hanno la lettura spirituale e tutte le anime che vogliono convertirsi o farsi sante la fanno. S. Bernardo prendendo il paragone del mangiare diceva: La lezione ci mette il cibo davanti, la meditazione ce lo fa masticare, l'orazione gustare, mandar giù. - Che bel paragone! Certo che se non ci mettono niente davanti, non possiamo masticare!

 

Nella meditazione siamo noi che parliamo al Signore; nella lettura è il Signore che parla a noi. S. Paolo scrive a Tímoteo: Attende lectioni [attendi alla lettura], eppure l'Apostolo aveva tanto da fare e poteva dire: Che tempo posso trovare?... S. Gerolamo scriveva alla giovane Eustochio: Tieni sempre il codice della S. Scrittura nelle mani e fa' che il sonno ti sorprenda colla testa sul libro santo. Con ciò non vuol dire leggere da addormentata, ma leggere tanto, fin che la testa stanca cada sul libro.

S. Atanasio diceva: Senza la lettura spirituale non credere che alcuno vada a Dio, si unisca a Lui, pensi a Lui.

 

La lettura spirituale è di tale importanza che bisogna proprio non lasciarla e farla bene. Lettura spirituale non è solo quella che si fa ad un'ora determinata, ma sono tutte le letture: quelle di refettorio e quindi le vite dei Santi, l'Imitazione, la S. Scrittura. Quando Mons. Gastaldi era in seminario (dovete sapere che il suddetto Monsignore per essere stato nominato dal Papa senza l'approvazione del governo, era stato privato del sussidio, quindi era dovuto stare in seminario. Il Papa gli aveva detto: Andate in seminario e un po' di minestra ve la daranno) ebbene, quando udiva la lettura in refettorio correggeva. Se uno faceva cantilena diceva che faceva venir sonno. Insegnava a leggere bene e ci diceva: Se si tratta di dir “ corso “ di studio, si pronuncia l'o non rotonda, ma una vocale tra l'o e l'u; se si tratta invece di dire «corso» = abitante della Corsica, l'o si fa sentire rotondo. Adesso, modernamente si fanno degli o rotondi e stretti, secondo... Correggeva tutto, bisognava imparare a leggere... Faceva ripetere le cose. Sei un fiammifero... pronunzia bene le parole, ci diceva, leggi di nuovo, stavolta leggi meglio; lì c'è un punto, una virgola, due punti. - Gli rincresceva andar via dal seminario perché non poteva più udire la lettura di refettorio, e ce lo disse. Mi rincresce tanto andar via da voi, soprattutto per la lettura. Quante cose ho imparate!

 

Poche di voi stanno attente alla lettura spirituale; vedete quante vite di Santi già leggeste e forse poco ricordate! In comunità si fa poca attenzione; alcune stanno, non attente al mangiare, che sarebbe da animale, ma girano per il globo. Tutte le volte che leggete un libro bisogna ne ricaviate qualche cosa. Quando ero chierico e leggevo od udivo qualche cosa che mi faceva impressione, la copiavo, e quello zibaldone mi serve ancora adesso. Si deve stare attente alle letture prima per “ se reficere “ [ristorare noi stessi], e poi per istruzione.

 

La Superiora un giorno o l'altro vi farà scuola di lettura' poiché dovete leggere bene. Voi altre figlie propendete alla tendenza un po' molle. Un nostro convittore diceva che i chierici che arrivavano da Giaveno avevano una cadenza particolare nel leggere, quelli di Bra un'altra; solo quelli che venivano dai Salesiani leggevano bene.

Quelli di Giaveno sembra che cantino, quelli di Bra a... a... a.. leggono come un ca s'antruca ant' un barun [come uno che inciampa in un mucchio, a sbalzi]. Bisogna leggere, non cantare. Se cantate fate addormentare. E’ come un predicatore che abbia la cantilena, fa dormire. La lettura dipende anche da chi legge. Leggere con vita, chiaro, ada- gio. Il Prefetto di là fa ripetere, e quando trova qualche punto bello lo fa rileggere. Così l'Imitazione se si legge adagio uno sta attento. non pensa al caffè, e quel sentimento, quelle parole vanno al cuore. Dovrebbe la Superiora martirizzarvi e farvi imparare a leggere. I Superiori mentre state qui guardano di darvi quel corredo di istruzione e di farvi passare quanto abbisognate. A qualcuno fa più effetto la lettura che la meditazione. Leggere non per curiosità e piacere d'andare alla fine, ma leggere per profittare. La lettura spirituale è cibo. L'orazíone che fate prima dei pasti sia anche per benedire il cibo spirituale e non solo quello materiale. S. Efrem pingebat actibus paginam quam legerat [metteva in pratica la pagina che aveva letto].

Dice un autore che vi sono tre elementi per formarsi alla vita spirituale: l° Lettura spirituale; 2° Meditazione; 3° Preghiera. S. Francesco di Sales diceva che le letture pie sono come l'olio della lampada per tenerla accesa. Ci son di quelli che son sempre nuovi a tutto ciò che si legge; e ci son di quelli che stanno attenti, attenti a tutto. Il Sig. Vice Rettore state sicure che sta attento a tutto. Mons. Perlo divorava i libri, ma li divorava veramente, li teneva.

 

Sapete da che cosa avviene che non stiamo attenti in refettorio? Dalla pigrizia; si pensa al cibo, o si lascia andar la testa in processione. Bisogna dalle letture sempre trarre un buon pensiero, qualche sentimento; noi in seminario si cercava di prendere quello che andava bene per noi e quello che ci sarebbe servito per una predica. Per esempio, quel punto dell'Imitazione: 0 figlio non lasciarti cadere sotto il peso che ti sei preso per il mio amore, e se ti viene qualche tribolazione, non ti facciano andar per terra.

Se uno ha un po' di malinconia, dica: Su, anima mia, non lavori per il Signore?... per un po' di tribolazione, un po' di pena, non lasciarti andar per terra... Vedete, se tutte le volte che si legge l'Imitazione, al mattino, portaste via qualcosa, la testa e il cuore rimarrebbero pieni! Non dobbiamo essere un emporio. Una volta c'era solo la S. Scrittura; adesso ci sono tanti libri, ma di classici ve ne sono pochi; classici sono tutti i libri scritti dai Santi.

 

S. Ignazio fu convertito dalla lettura di buoni libri (narra il fatto); e S. Agostino? La madre piangeva, gli voleva bene; lo mandò da S. Ambrogio a Milano; egli aveva le passioni, le tentazioni, i compagni che volevano tenerlo nel male. Le passioni gli dicevano: Non guardare la bisoca [bigotta] tua madre, quel vescovo... Fu la S. Scrittura che lo convertì, anzi poche righe di un'epistola di S. Pablo. State attente, massime al Vangelo. Vedete, la nostra testa non sta vuota; si riempie o di roba buona o cattiva; state attente di riempirla di roba buona. Il B. Giovanni Colombini era un cattivo soggetto, avaro. Un giorno arrivò a casa che la moglie non aveva ancora preparato il pranzo; andò sulle furie. La moglie gli diceva: Ma sta' quieto, è affare di pochi minuti... E per trattenerlo gli diede a leggere la vita di un santo. Il Beato guardò il libro e soggiunse: Che ne faccio di questo, pinzochera? e lo gettò a terra. Mentre aspettava, tra una furia e l'altra lo raccattò e lo aperse. Era la vita di S. Pelagia. La lettura lo interessò tanto che, quando la moglie gli annunziò che il pranzo era preparato, egli soggiunse: Aspetta ancora; tu hai fatto aspettare me, ed ora ti faccio aspettare. Alla fine dei libro disse: Ecco come vanno a finire le cose di questo mondo! ed invece di pensare a mangiare ed ai denari, donò tutto ai poveri, tanto che la moglie diceva: Io, o Signore, ti domandai di farlo buono, ma così!... Il B. Giovanni fu fondatore di un Ordine religioso.

 

Date molta importanza alla lettura spirituale, così vi riempirete la testa di roba buona. Non lasciate passare la lettura, e se non avete potuto sentirla non perdete il filo, ma leggetela dopo.

giuseppeallamano.consolata.org