ONOMASTICO DEL FONDATORE

19 marzo 1916

 

 

QUATTRO 50RELLE

(Dopo il modesto trattenimento) Vi ringrazio dei vostri auguri. Certo non potreste offrirmi cose che mi siano più a cuore della vostra testa, la vostra volontà e il vostro cuore. Sicuro che io ho la responsabilità vostra, del vostro avvenire, ma quanto il Signore mi darà da fare, con le mie deboli forze (procurerò di adempierlo). Ecco perché avviene che io sono sempre pauroso, finisco per essere vecchio, ma tra lo spavento del vostro avvenire e di quello di tante anime che aspettano da voi la salvezza...

Ma devo dirvi: quest'oggi è giorno di verità; devo dirvi che tutte le volte ch'io vado via di qui sono consolato perché c'è buon spirito. Però, mentre mi dichiaro contento dello spirito, penso pure che finché siamo in questo mondo ci saranno sempre delle miseriucce; finché siamo qui non c'è ancora il Paradiso! Voglio che ci sia una volontà continua di corrispondere alle grazie ricevute. Non so se mi inganno, ma mi dicono persino: Lei ha un Istituto dove sono tutti santi. Sì, c'è volontà, spirito, attività, energia; ciascuna si fa premura di corrispondere alla grazia di Dio. Quindi, mentre accetto tutte le vostre espressioni, i vostri cuori, le vostre menti, tutto, vi animo a continuare, sì che non passi giorno senza emendarci di qualche cosetta; vi raccomando massimamente l'esame particolare; lottate per vincere tante cosette; coraggio, animo, pensate che la vostra vita, fosse anche lunga, è di pochi anni e poi avremo il Paradiso.

 

Io penso al Card. Gotti che è moribondo; penso al punto in cui si trova... La sua fine è quella del soldato che va a ricevere la corona. Tutti gli alunni di Propaganda son passati a baciargli la mano... Li andava a sorvegliare (gli alunni) di sopra, per vedere come pregavano, e quando vedeva dei difetti lo mandava a dire; si rallegrava quando vedeva bene. Era Carmelítano, divenne generale e poi Arcivescovo; fu mandato in America in qualità di Nunzio, poi il Papa Leone XIII lo mise in Propaganda. Si dice che non era mai uscito per Roma. Sì, la sua fine è quella di un soldato che va a ricevere la corona.

 

Credo che glielo avranno notificato che noi pregavamo per lui. Era un uomo di fede; fu lui che mi incoraggiò a fondare le suore egli stesso mi disse: è volontà di Dio che ci siano le suore. - Ma, risposi io, suore ce ne sono già tante. - Molte suore, poche missionarie, soggiunse; e poi mi spiegò come le suore che vanno in missione si mettano in una scuola, in un ospedale, in un orfanotrofio e tutto fatto, ma non sono come voi... Sarà nostro protettore quell'uomo lì. A Mons. Perlo che non voleva accettare d'essere vescovo, disse: Ubbidisca al suo Superiore. Poi volle fargli un regalo: mise innanzi a lui tutti i suoi anelli e l'invitò a sceglierne uno. Pregate per lui! Come fa piacere ispirarsi a questi esempi!

Il Paradiso di una missionaria che faccia il suo dovere, che non si perda in quisquilíe, che sia viva, che si scuota, ah! il Paradiso di quell'anima!!!

 

S. Teresa e tutte queste sante anime se avessero potuto si sarebbero fatte missionarie. Essere non superbe, ma santamente superbe del nostro stato. Ciascuna tenga preziosa questa grazia.

Vedete, non avendo potuto io essere missíonario, voglio che non siano impedite quelle anime che desiderano seguire tale via. Io prego il Signore di mandarvi delle croci, poiché se non vincete adesso certe piccole ripugnanze, oh! allora!...

 

La sollecitudine che deve avere la superiora ed io verso di voi! tutto deve aiutarvi a farvi sante. Ricordatevi del fatto del Beato Chanel quando doveva andare in missione. Stava per partire e vi era chi diceva che pure lì avevano tanto bisogno di lui; chi diceva caldo, chi diceva freddo, tanto ch'egli rimase un momento lì... Fortunatamente andò a trovare una suora la quale aveva saputo come il Beato fosse incerto se dovesse ancora andare in missione. Come?, gli disse, è lì prossimo ad avere la palma del missionario e dà indietro? - Tali parole lo fortificarono e partì. In vita non convertì nessuno, ma dopo la sua uccisione tutti si convertirono. Ci vuole coraggio; pensate che andrete a convertire tante anime.

 

Concludiamo. Pregate S. Giuseppe e ditegli: Vogliamo la vostra vita di fede, di energia, d'unione con Dio. - Questa è la vita che deve fare la missionaria. Furbe, siate santamente furbe. Quelle che sono santamente furbe stanno attente a tutto per poter essere idonee. Là, vi do la benedizione (quindi distribuisce delle immagini).

(Durante il suo parlare ci disse ancora:) Il nostro Card. Ríchelmy si trova a letto da due mesi; soffre terribilmente; senza un miracolo certo che; umanamente parlando, non potrà guarire bene. Egli ci vuol tanto bene, anzi è lui che non mi ha lasciato morire: Non devi morire, mi disse...

 

SR. EMILIA TEMPO

Finché siamo in questo mondo ci saranno delle miseriucce; là non vi credo ancora tanto sante, ma ci dev'essere buon spirito. Accetto i vostri cuori, le vostre menti, tutte voi, ma intanto accettando i vostri auguri vi animo ad avere energia nel combattere queste cose; vi raccomando massime l'esame particolare; lottate, coraggio, animo! Pensate che la nostra vita, fosse anche un po' lunga, è di pochi anni, e poi il Paradiso.

Ah, il Paradiso di una missionaria che faccia il suo dovere, che non si perda per delle storie, che si scuota... Ah, il Paradiso di quell'anima!

Il Card. Gotti mi diceva: Tante suore, tante suore, ma poche missionarie! - E voi lo siete; coraggio, siatelo veramente.

Io prego il Signore di mandarvi delle croci, poiché se non vincete adesso tante piccole ripugnanze, allora...

Pregate S. Giuseppe: Vogliamo la vostra vita di fede, di energia, di intima unione con Dio.

giuseppeallamano.consolata.org