S. FRANCESCO DI SALES

30 gennaio 1916

 

XI. 21

Noi siamo soliti ammirare le virtù e le opere dei Santi, e di San Francesco di Sales esaltare la sua dolcezza e mansuetudine e lo zelo per la salvezza delle anime fino a convertire 72 mila eretici... Ma risaliamo noi alla fonte, al mezzo, alla causa di tanto bene e santità? S. Francesco sebbene prevenuto dalla grazia di Dio non nacque già santo e senza passioni; ma santo si formò con vincere queste passioni e corrispondere sin da principio e poi sempre alle grazie di Dio. Lo osserviamo sin dalla nascita circondato dagli incentivi del mondo: nobiltà, ricchezze, ingegno, bellezza; e poi indole ardente e sensibile ecc. Dovette tosto resistere a tutte queste seduzioni, tenersi fermo nella S. Volontà di Dio, senza badare alle tre concupiscenze, ma combattendole e vincendole quotidianamente. Quindi la lotta a moderare il suo carattere propenso alla collera, e dopo 24 anni (Hamon e Chaignon)...

 

Così per la castità, di cui fece voto a Parigi e rinnovò a Loreto... Come per scegliere lo stato ecclesiastico, e più per partire pel Chiablese. Davvero che S. Francesco non nacque santo; ma tale si fece con corrispondere con costante energia alle grazie di Dio. Volle ad ogni costo essere il quarto Francesco santo, e lo divenne. Ecco la preziosa lezione per noi. Non scusiamoci dal perfezionamento pel nostro cattivo naturale, per le tentazioni ecc.; ma piuttosto accusiamo la nostra pigrizia. Anche a noi Dio concede le grazie necessarie per giungere a quel grado di santità, per riuscire degni religiosi e santi missionarii; ma siamo noi che non le traffichiamo, e... Si iste et ille, cur non ego (S. Agostíno). -

 

Oggi ammirando S. Francesco..., proponiamo di seguirne gli esempi di fortezza... Così ci renderemo capaci di fare tutto quel bene che il Signore vuole da noi in Missione...

Pregbiamo il nostro Santo Protettore...

 

 

QUATTRO SORELLE

(Dapprima parla della conversione di Karolí). So che qualcuna di voi si offriva per la conversione di Karoli... e la conversione ora è ottenuta. Aspettiamo lettere dall'Africa che ci descrivano la bella funzione di questo battesimo. Il figlio di Karoli, che è nel nostro collegio ed ha tredici anni, voleva egli pure essere battezzato insieme al padre, ma con quella paura che non perseveri è meglio aspettare; certo però che il fervore dei piccoli rimane, è permanente. (Accenna pure alle lettere dei principini mandate per Natale, ma che il governo inglese, causa la numerosa corrispondenza, non volle spedire).

 

Avete fatto un po' di festa a S. Francesco di Sales. Questo santo è protettore della comunità, e piace perché era dolce. Una suora Visitandina un giorno mi diceva: Non so perché io abbia tanta simpatia per il nostro S. Padre e poca per la nostra S. Madre. - La Chantal era forte... Sì, S. Francesco dovete ammirarlo per la sua dolcezza, la sua mansuetudine, ma questo è solo un frutto di quella virtù della quale ne avrete poi tanto bisogno in Africa: il rinnegamento di noi medesimi. Come fare per avere questo patrimonio permanente? Fare come S. Francesco che ha preso la sua croce ed ha seguito il Signore. Non vuol dir niente avere il carattere brusco, tante volte è meglio che essere tanto dolci. Chi ha il carattere dolce sta magari un anno senza scattare, ma poi viene il momento che salta su... Non dura quella virtù che non è ben fondata... Mi ricordo che in seminario avevo un compagno che sembrava un agnello, tanto che veniva chiamato: l'asino paziente. Ebbene, con tanta mitezza un giorno si adirò, prese un catino e lo lanciò contro un compagno che, se non si affrettava a rípararsi, sarebbe stato colto. Vedete, quando la virtù è di nascita non costituisce una virtù; non dura.

Certi ammalati non possono tollerare un fil di male. Un malato piangeva perché non era morto la notte prima.

 

Sedici anni fa io pure dovevo morire; non son morto, anch'io ho pianto... ma poi... Bisogna lavorare per acquistare l'ubbidienza, l'umiltà ecc. Il Signore dà un carattere, ma bisogna lavorarlo. S. Francesco aveva una indole di fuoco, eppure ha acquistato una dolcezza straordinaria.

 

Un professore diceva che noi molte volte insultiamo il demonio dicendo: Il demonio mi ha fatto far questo, mi ha fatto far quello. No no, siamo noi e non il demonio. S. Francesco aveva tutte le tentazioni del mondo: era ricco, bello, era la vera immagine di nostro Signore; ebbe i pericoli che abbiamo noi ed anche di più; se egli si fece santo fu perché lavorò su se stesso; non si lasciò mai tirare dall'incentivo del mondo, dei parenti; sempre tenne fermo nella sua vo- cazione. Quando si trattò di andare nel Chiablese ebbe tutte le contrarietà possibili... partì con niente... Mica come voi che quando andate in Africa avete tutto. Non aveva niente, ma aveva tutto, perché aveva Dio con lui. Vi ricordate che passava su una pianca [passerella] per andare a dir Messa, e faceva freddo, era gelato, ma il santo non badava a queste cose. Convertì 70.000 eretici; andò persino a rischio di venire ucciso, ma aveva Dio con lui e non temeva nulla. Tutti questi sacrifici non erano niente perché aveva una volontà di ferro. In víta non fece miracoli; cominciò a farne subito dopo morte. .Si narra come un suo breviario si fosse aperto e mandasse un profumo celestiale. Diceva il Santo: Se avessi nel mio cuore un filo che non fosse per nostro Signore, lo schianterei senza pietà. Era tutto per nostro Signore. Se N. Signore vuole che una cosa riesca, diceva, la voglio anch'io; se non la vuole, non la voglio neanch'io. Bisogna che usiamo i mezzi per vincere le nostre cattive abitudini, il nostro carattere, le nostre tendenze se vogliamo divenire come lui. Tante volte badiamo alle cose esterne e le interne invece... Quante volte quella lì pare una santina, ma poi internamente quanta invidia, quanto ragionamento sull'ubbidienza. Imparate da S. Francesco ad avere quella costanza. quella forza di vincere noi medesimi. Qualcuna può dire: Sono una brava religiosa, i superiori sembra che mi stimino, il tempo non lo perdo. Bisogna aspettare la risposta da N. Signore e non dire subito: sì sì, sono contenta. Bisogna domandare a N. Signore se è contento di noi. Non bisogna mai stare per terra come il bambino quando cade, ma rialzarci. S. Francesco diceva: Io so che ho dei difetti, ma non li voglio.

 

Tutte voi avete dei difetti, perciò non guardate i difetti delle altre. Se vi pare dì averne meno di un'altra persona, pensate che forse avete avuto più grazie di quella persona, più lumi da Dio. Noi vediamo il bello dei santi; dobbiamo studiare come hanno fatto i santi ad acquistare questo bello, questa virtù. S. Francesco lavorò 24 anni. Diceva che in conseguenza della violenza che si era fatta non aveva più amarezza. La via del Paradiso è stretta, bisogna lavorare; più lavoreremo, più acquisteremo. 11 Signore a chi si mette con questo impegno dà il centuplo in questo mondo; convertirete anche i Karoli ed i capi del Kaffa. Avrete pure la facoltà di cacciare i demoni, ma questa facoltà si può avere solo da chi è proprio santo. Non riposare su qualche profitto che si sia fatto, ma proseguire e ringraziare il Si- gnore.

 

Fare le cose per amor di Dio, non attaccarvi il cuore; fare tanto volentieri un lavoro come un altro. Così una che sia sempre ad aggiustare le calze e dica: Mi fan sempre star li ad aggiustare le calze; ed un'altra: Chi sa, quella lì la mettono a studiare, mi pare che riuscirci anch'io. Questi pensieri bisogna vincerli; non fa niente che vengano, ma bisogna vincerli. Ricordatevi di sempre rinnegare voi stesse. perdiamoci in un cucchiaio d'acqua, siamo coraggiose; costi quel che vuole, voglio farmi santa. Domandate al Signore: Signore, che cosa vuoi ch'io faccia? Se sarete sante solo per metà, quando sarete in Africa invidierete o una o l'altra riguardo agli impieghi. Cose che no erano ancora vinte e giacevano sotto la cenere, allora salteranno poi fuori.

Dovete persuadervi che siete tutte superbacce, gelose, invidiose. Non aspettate in Africa a farvi sante, ma fatevi adesso. Nessuno aveva accettato di andare nel Chiablese, ma solo S. Francesco; così nel mondo, tanti sono invitati a farsi missionari, ma pochi corrispondono.

 

Conclusione. Voglio farmi santa, subito santa, santissima ed avere una volontà pratica. Incominciate dalla passione dominante, ciò che c'impedisce di farci santi, e toglietelo. Lasciate parlare nostro Signore dopo la Comunione, ascoltate ciò che vi dice e le ispirazioni che vi suggerisce. Evitate quei giorni neri, mettetevi subito a posto ed andate avanti. Emendando i difetti avrete umiltà e dolcezza. Il Signore disse a S. Teresa che solo per lei avrebbe creato il mondo. Le anime pusillanimi non sono buone a nulla, fanno solo perdere il tempo a sé e agli altri. Ci vuol coraggio se no in Africa non sarete buone a niente.

State allegre, l'allegria ci può essere; S. Francesco era sempre allegro.

Ciascuna deve dire: Dipende da me l'ottenere la fine della guerra; ed applicarsi ad ottenere la pace.

 

SR. EMILIA TEMPO

La dolcezza questo santo ha lavorato molto ad acquistarla. Ha rinnegato se stesso fin da principio. La virtù della mansuetudine quando non è fabbricata, che è così di nascita, non dura; scappa ed è peggio. E così per acquistare la virtù dell'umiltà, obbedienza, mansuetudine, bisogna lavorare; se no non c'è merito; vincere. Se anche noi avremo la volontà di ferro di S. Francesco, diverremo santi come lui. Un filo, neh! ricordatevi del filo... Uno solo che non fosse per nostro Sigpore lo schianterei.

 

Vincere il nostro carattere, le nostre tendenze, quelle malignette interne; se ci vedessero dentro!... Costanza, forza, colla grazia di Dio, a vincere noi stessi. Non basta solo la stima dei superiori, ma quella del Signore. Domandiamo un po' al Signore, specialmente dopo la S. Comunione: Sei contento di me? che cosa mi manca? che cosa c'è che ti dispiace?... Ascoltiamo che cosa ci risponde, senza dare noi subito il consenso; aspettiamo lui che lo dia. Su... quei giorni neri... mai star lì per terra come i fanciulli; però quando non son veduti, perché altrimenti sì che si alzano in fretta! Se aspettate in Africa, sarà peggio. Su, fatelo adesso!

 

La conclusione ad onore di questo Santo: Voglio farmi santa, presto e subito. Cominciare da ciò che più mi impedisce... Dopo la Comunione non parlate sempre voi: domandate, ascoltate nostro Signore, lasciatelo parlare. Vi piaccio? da che cosa devo incominciare? E nostro Signore ve ne farà una fila: evitare quei disanimi, quei vuoti, non subito lasciarci andare, mettersi subito a posto... su.

Concludiamo: per farsi santi bisogna lavorare: non si può andare in Paradiso in carrozza... Lavorare: più lavoreremo e più saremo sante... altrimenti ci saran sempre quei ma... ma... e poi il Purgatorio!

La facoltà di scacciare i demoni l'avevano gli Apostoli, ma... E così voi altre direte: La missione di convertire le anime l'ho, ma... Ubbidienza cieca... Vengono le tentazioni: chi sa perché son messa qui... Le tentazioni vengono, ma no! voglio fare questo e farlo... Bisogna, sbattere, sbattere... La nostra virtù cade subito; generosità... Su, voglio farmi santa, costi quel che vuole; altrimenti sarete poi solo sante per metà; quando sarete in Africa non sarete mai contente ... ; gelosie ecc. sono cose che saltano poi fuori perché erano sotto la cenere... Non aspettate là a farvi sante.

 

Siamo tutte obbligate a pregare perché cessi la guerra; ognuna deve dire: Dipende da me la continuazione o la cessazione della guerra. - Questo è perché prendiate energia; le anime pusillanimi non son buone a niente, perdono il tempo loro e lo fanno perdere agli altri. Su, coraggio, energia!

giuseppeallamano.consolata.org