S. CATERINA D'ALESSANDRIA - LE S. CERIMONIE

25 novembre 1917

 

XIII. 30

(Anche alle Suore) Vi confesso un mio debole di cui però mi glorio in Domino; e questo è per le S. Cerimonie. Penetrato della loro importanza in Seminario dal Ven.to C. Soldati, le insegnai io pure come Direttore, e poscia in Convitto. Apertosi l'istituto mi scelsi solo tale assunto, e con pena non potei fare che poche scuole. Fu però mia cura parlarvene sovente per inculcarvene la somma importanza. E godo che qui sono apprezzate. Tenete per segno di buon spirito delle Comunità se le S. Cerimonie sono studiate ed eseguite bene; al contrario come decadute o per decadere le Religioni dove le S. Cerimonie non sono tenute in pregio e non curate. Questa è la storia passata; tutti i fondatori le raccomandarono: S. Ignazio ecc. S. Teresa diceva che per la minima cerimonia della Chiesa avrebbe dato la vita. E non esagerava, se meditiamo la stima che fece Iddio stesso nell'Antico Testamento e la Chiesa nella Legge Evangelica.

(V. Ferv. ai Sem. anno 1876 - 7) (Pred. III p. 1).

III.1-2

Nei passati giorni ho assistito a varie Funzioni presso Chiese di Religiosi, e non posso nasconder la pena che provai nel vederli eseguire le S. Cerimonie con poca o niuna pratica delle medesime. Rifletteva tra me: come mai si giunge a tanta incuria, mentre i loro S. Fondatori ebbero sempre in mira col buon spirito di promuovere il decoro del Culto... Basta leggere le vite e le lezioni del Breviario per vedere in S. Ignazio, S. Gaetano, S. Francesco Caracciolo, S. Al- fonso ecc. la stima e la cura che ebbero per le S. Funzioni, e come ciò inculcassero ai loro alunni. Basterebbe questo segno per dimostrare che da taluni religiosi si decadde dal fervore primitivo e dalla natura della loro istituzione. E non esagero... Feci tosto una conseguente riflessione: il nostro istituto ha adesso l'amore per le S. Cerimonie che ebbero tutti gli Ordini nel loro principio; - lo conserverà quest'affetto anche quando nelle missioni troverà ostacoli alla loro stima per la mancanza di chiese sontuose, di ricchi paramenti ecc...

Ed è per eccitare in voi questa stima ed amore al S. Culto ed alle S. Cerimonie, eccitarvelo forte, costante... che ve ne parlo stasera. T. Fervorino ai Chierici).

Oh se le mie parole di stasera si stampassero bene nella vostra mente e nel vostro cuore. Potessi io vedere in voi tutti sempre questo impegno in questa Cappella e nelle nostre missioni. Potessi poi dal Paradiso sempre riconoscervi in ciò miei cari figli... Debbo dirvelo: io per lo studio e la cura che sia in Seminario, sia in Convitto procurai d'insegnare le S. Cerimonie mi aspetto, come il mio Ven. Rettore il C. Soldati, misericordia al giudizio di Dio, e che mi concederà il posto riservato in Paradiso a quelli che avranno procurato di onorare in terra N.S.G.C. (Fatti dell'Olier e dei barbari Indostani) (V. Zíbaldone).

 

 

QUATTRO SORELLE

Quest'oggi è S. Caterina, la vostra protettrice. Essa disputava coi filosofi e li convertiva. E’ presto fatto dire una cosa, ma convertire... S. Francesco di Sales non solo convinceva, ma convertiva. Una persona sola non riuscì a convertire: era costui Melantone. Perché non si convertì? S. Francesco gli diceva un giorno: Ma che cosa manca? (alla vostra conversione). Egli aprì una cortina... il male era tutto lì... il male era il cuore...

Ora S. Caterina è il tipo della vera missionaria d'Africa. Pregate che le nostre suore laggiù vadano dietro allo spirito della Santa. Là ... è tutto umano, e guai se si lasciano trascinare, o perché san l'inglese ... Guai... guai... è un momento perdere e spirito e vocazione. Prima di pensare a far del bene agli altri, pensino alla loro vocazione.

 

Ho scritto a Mons. Perlo che ha aperti troppi ospedali. E’ per lo spirito... Ritorneranno quelle suore con lo stesso spirito con cui sono partite? Così è dei nostri soldati... cosa mai, polvere umana... miseriette, e purtroppo, che non ci sia ancor di più. Il Card. Vivez non temeva tanto che perdessero la vocazione, ma che ritornassero mezzi religiosi a guastare la Comunità... Arrivano negli ospedali certe storie!... Non basta battezzare 2.000... ma santificarmi. Anche se in tutta la mia vita non ho battezzato un nero... eh! ho compiuto la mia missione santificandomi. Raccomandatele. Cosa mai, sono così, ma... temo sempre che vi facciate, non ebree perché siete già battezzate, ma eretiche. Non bisogna presumere. Il Ven. Olier aveva uno dei suoi figli che era stato consacrato vescovo. Il Venerabile aveva assistito alla consacrazione che fu assai bella; però anche quel giorno si fece lettura a tavola, e non si perdette il tempo a chiacchierare. Ebbene, quest'uomo, quel vescovo, si è lasciato poi imbrogliare ed è divenuto giansenista. Guardate se non si deve temere dei santi. Tertulliano era buono; si è intestato in un'idea, e non gliel'hanno potuta togliere.

 

(Quindi parla del triduo solenne per la pace, fatto alla Consolata, ove parteciparono molti consiglieri, il rappresentante del sindaco generali ecc.) E’ un passo questo di cui la Madonna farà molto caso, è proprio la preghiera pubblica. Ah! l'importanza delle cerimonie pubbliche della Chiesa! S. Teresa per la minima delle cerimonie della Chiesa avrebbe dato la vita. Certo, quando avrà visto un segno di croce, una genuflessione mal fatta, avrà sofferto.

 

Bisogna dar importanza alle cerimonie, eseguirle bene. Ho un giovane che mi serve Messa, ma come pronunzia bene, come fa le cose bene!... Nell'Antico Testamento si vede come il Signore apprezzi le sacre cerimonie. Quando si trattò di porre le tavole della legge, volle Egli stesso dare le prescrizioni delle cerimonie, come si trova nell'Esodo. Infatti dice: Osserva i Comandamenti e le cerimonie. E come castigava quelli che le trasgredivano! Furono fulminati i due figli di Aronne perché non misero il fuoco sacro nel turibolo; fu fulminato quel levita che toccò l'Arca santa con la mano senza il guanto. E nel Nuovo Testamento? A Roma c'è una Congregazione che si occupa solo delle cerimonie. Una volta s'è fatto domanda di togliere una parola e dopo averla molto esaminata fu risposto: La parola non si tocchi. In questa Congregazione dei Riti, ciò che si fa non fa bisogno che sia visto dal Papa.

 

Onorare il Signore e farlo conoscere è lo scopo delle sacre cerimonie... In Paradiso faremo sempre cerimonie. (Qui ci dice che a noi pare un sacrificio il doverci tenere alle cerimonie e ci narra il seguente fatto) Io ricordo d'aver letto nel 1887 di alcuni selvaggi che in onore della divinità tenevano il braccio alzato fino a lasciarlo irrigidire. E quel paggio di Alessandro Magno il quale portava una torcia accesa e per non disturbare l'imperatore si lasciò bruciare la mano? Al giorno dell'universale giudizio ci dirà: Io, solo per onorare un uomo, ho fatto questo!

 

Ogni minima cerimonia ha annessa una grazia e forse sarà quella che ci spingerà a maggior perfezione. Ora il Signore non ci dà più quei veri castighi, si dirà. Ma non è così; non ci castiga di qui, ma ci castigherà di là, in Purgatorio. Nella S. Messa ci sono delle parti che, solo omesso qualcosa, c'è il peccato mortale. Bisogna pregare per noi e per i sacerdoti. S. Alfonso aveva ottant'anni e faceva la genuflessione fino a terra. Il sacerdote che dice Messa in un quarto d'ora fa peccato mortale.

Bisogna che abbiamo lo spirito di riparazione e pregare che il Signore dia lo spirito di vero sacerdote ai suoi sacerdoti. 1 fondatori d'Istituti furono tutti innamorati delle Sacre Cerimonie. Chi ha cura delle S. Cerimonie il Signore lo metterà vicino a Sé in Paradiso, ove la nostra vita sarà di cerimonie. Il Signore ci aiuti, fate bene le ceri- monie, gli inchini ecc...

 

SR. MARIA DEGLI ANGELI VASSALLO

(guardando la postulante Rosa Donalisio) In nessun posto si vuol bene come in Comunità, almeno nella nostra. Abbiamo da stare in Paradiso insieme; abbiamo da fare una cosa sola lassù; ci faremo dare un posto dove staremo riuniti.

Festa di S. Caterina, vostra festa; una gran santa molto dotta, vero tipo della missionaria che convertiva tutti quelli che le andavano attorno. Che non crediate voi, per quel poco che sapete, di essere qualche cosa. Cosa sapete in sostanza? qualche maestrucola ed è tutto lì!

 

Pregate per le suore che sono in Africa che vadano dietro a S. Caterina, nel suo spirito. Ho rimproverato Monsignore perché ha messo su troppi ospedali, perché è troppo difficile lontane dalle missioni, in mezzo a quei medichini... Non presumere... abbiamo visto delle cose, vedete... Io sono l'uomo delle paure... C'è da temere anche dei santi... quindi pregate per quelle suore che perseverino nel buon spirito. Non è saper far molto, non è dar mille battesimi che faccia; o saper cacciare qualche parola in inglese, in francese nei discorsi... Anche se dovessi morire senza aver dato un battesimo purché mi sia conservata nel buono e vero spirito; e sarei contento.

Non bisogna mentre si mangia stare attente a quel che si mangia, ma a quello che si legge; non lasciar passare inutilmente tutte quelle cognizioni che potrete avere.

 

Ogni inchino, ogni genuflessione ben fatta, ogni cerimonia ha una grazia annessa che perdiamo se la facciamo male. Non credere che il Signore sia meno severo ed esigente ora che nell'antica legge; sarebbe meglio essere punito in questo mondo che nell'altro.

Voi dovete pregare non solo per voi, ma anche per i sacerdoti, che facciano bene le cerimonie. State attente anche voi alle vostre cerimonie (inchini, genuflessioni ecc.) e non dire: oh, questo non è niente.

 

SR. EMILIA TEMPO

S. Caterina non solo convinse quei filosofi, ma li convertì. Di S. Francesco di Sales si dice pure che non solo convinceva, ma convertiva. Melantone solo non potè convertire. Costui aveva impedimenti poiché alla. domanda del Santo perché non si convertiva, tirò una cortina... il male era lì. Il male non stava nella testa, che non fosse convinto, ma nel cuore.

 

Pregate S. Caterina per voi, che vi dia un po' di scienza, ma umiltà anche; non fare il pavone... essere un pallone per una frase ben detta... Pregate per voi, ma anche per le suore dell'Africa. Fan del bene, sì, ma i pericoli... Là è tutto umano... e guai se si lasciano trascinare, o perché san l'inglese... Guai, guai, è un momento perdere e spirito e vocazione! Prima di pensare a far del bene agli altri, pensino alla loro vocazione! Il primo fine dell'Istituto è la santificazione nostra. Io sono l'uomo della paura... ah, pregate che il Signore conservi loro lo spirito... Ho scritto a Monsignore che ha aperto troppi ospedali... Ritorneranno come sono partite? Così è dei nostri soldati, ma questi è per forza... Cosa mai! polvere umana... miseriette e purtroppo che non vi sia ancor di più.

Il Card. X non temeva tanto che perdessero la vocazione, ma che ritornassero mezzi religiosi a guastare la Comunità... Capitano negli ospedali certe storie... Non basta battezzare 2.000, ma santificarmi. Anche se in tutta la vita non ho battezzato un nero... eh, ho compiuta la mia missione santificandomi. Raccomandatele. Cosa mai! son così... ma temo sempre che vi facciate... non ebree perché siete già battezzate, ma eretiche. Non bisogna presumere.

 

Grandi minuzie sono le cerimonie della Chiesa. Il Signore ne parla Egli stesso nel Levitico e nell'Esodo; sembra che non avesse altro da fare in Cielo. In Paradiso faremo sempre cerimonie per tutta l'eternità. S. Teresa avrebbe dato la vita per la minima cerimonia della Chiesa. Ogni piccola cerimonia ha una grazia attaccata... sarà una spinta a maggior perfezione... e a forza di lasciarne una di qua... una di là... Dovete pregare per voi e anche per i preti... eh, ce ne sono... Bisogna che entriamo in questo, come diceva S. Teresa, spirito di riparazione. Tutti i fondatori di ordini religiosi hanno avuto gran stima delle cerimonie... Chi ha questa stima il Signore lo metterà su in Paradiso, vicino a Sé.

Fare attenzione alla lettura in refettorio se no si perdono tanti lumi, cognizioni, che si dovrà poi rendere conto al Signore.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org