S. ANDREA AVELLINO

11 novembre 1917

 

XIII. 29

Alle Suore - Esplicazione dei due voti fatti da S. Andrea Avellino: Suae ipsius voluntati jugiter obsistendi - et in via christianae perfectionis semper ulterius progrediendi (Brev.).

 

 

QUATTRO SORELLE

In due minuti io leggo la Gazzetta (il nostro Ven.mo Padre ha in mano il giornale dove è descritta la funzione che si è fatta per la festa di S. Andrea Avellino al santuario della Consolata). In due minuti leggo, sempre la Gazzetta, incominciando dai morti e dico loro un requiem.

(Accenna alla guerra, ai fatti odierni e alla pace e soggiunge:) La nostra cooperazione alla pace, non è di pensare e parlare, ma di fare; è tutto lì. Invece chiacchierando, pensando, non si fa niente, si perde il tempo, ci si dissipa. Niente di peggio in una Comunità, quando ha bisogno di notizie.

(Parla quindi di S. Andrea) S. Andrea Avellino era un Teatino; sapete come sono i Teatini. Altro che la vostra povertà! Essi fanno professione di non avere nulla, neppure di domandare; se non ne hanno stan senza eccetto che venga un corvo a portare il pane come a S. Antonio e S. Paolo. Pure S. Gaetano era abbandonato alla Divina Provvidenza. Ai nostri tempi le Suore Clarisse della Collina hanno in parlatorio una graticola e la gente porta il pane.

 

Ora, S. Andrea aveva studiato legge. Parlando, un giorno gli scappò una piccola bugia. Leggendo poi nel Vangelo lo colpirono queste parole: Chi è mendace uccide l'anima propria. Allora lasciò l'avvocatura e si fece frate. Egli fece due proponimenti quando incominciò la sua vita elevata, fece cioè questi due voti: l° di sempre andare contro la propria volontà; 2° di sempre progredire nella via della perfezione. Questi due voti sempre li osservò e divenne un gran santo.

 

Se non siamo ancora sufficienti da fare il voto, diciamo: Voglio ogni giorno contrariarmi in tutte le inclinazioni e volontà, tagliare, sempre resistere. Certe volte ci sono due cose da fare: l'Angelo Custode e la nostra coscienza ci dicono: è più perfetto quello; e la nostra soddisfazione invece dice il contrario. Fate un abito di fare il più perfetto e poi potrete farne voto; ci son di quelli che anche presentemente ne fanno il voto. Come quello là che lasciò la gazzetta fino a sera perché trovò sempre altre cose da fare più perfette (sorriso generale perché la persona non nominata, ben lo comprendiamo, è il nostro Ven.mo Padre. Egli se ne avvede e sorride con noi).

 

La Chiesa a proposito di S. Andrea Avellino fa questa preghiera: 0 Signore, che col voto di fare il più perfetto, lo hai così innalzato, fateci a noi quella grazia... Crediamo tante volte di fare la volontà di Dio, invece facciamo la nostra; interroghiamoci e vedremo che è la nostra. Non desiderare cose impossibili, cose che non si faranno, ma far bene quel che fate.

 

L'Imitazione dice: Tanto profitterai in quanto ti farai più violenza. S. Andrea diceva che stava attento all'osservanza e cercava di promuoverla negli altri. Ecco, la vostra santificazione consiste nell'osservanza delle piccole cose, dalla prima levata del mattino sino alla sera. Ricordatevi: praticate, non abbiate paura di far della mustarda [ rinnegarsi ] ... Come fece S. Francesco di Sales, se volete venire pietra... (si riferisce alle pietruzze trovate nel cuore del Santo), venite, se no, anche mustarda [concentrato di rinunzie].

Rinnegare la nostra volontà, mai accontentarci. S. Pietro d'Alcantara diceva a S. Teresa: Felice penitenza che mi ha procurato tanto bene! In vita questo Santo diceva al suo corpo: Abbi pazienza, sarai poi contento.

Non bastano i proponimenti dopo gli Esercizi, dopo la Confessione, dopo la Comunione, ma tutta la giornata ogni tanto dire a se stessi: Faccio la mia volontà o quella di Dio? E’ meglio l'ubbidienza che le vittime; è meglio tirar su una pagliuzza per ubbidienza che digiunare l'intera Quaresima.

 

SR. EMILIA TEMPO

(ieri festa di S. Andrea Avellino) S. Andrea Avellino aveva studiato legge e un giorno in una causa gli era scappata una bugia. Leggendo poscia nel Vangelo lo colpirono queste parole: Chi è mendace uccide l'anima propria. Allora lasciò l'avvocatura e si fece frate teatíno i quali fan professione di non aver nulla e neppure domandare e se non gliene portano stan senza, eccetto che il Signore mandi un corvo a portarne.

 

S. Andrea Avellino fece due voti: l° Di sempre andare contro alla propria volontà; 2° Di sempre progredire nella via della perfezione. Sempre li osservò e divenne un gran santo. Io non dico che facciate il voto, ma che lo osserviate (non siete sante come costui) sempre resistere, rompere la propria volontà, fare sempre il più perfetto. Certe volte ci son due cose da fare, l'Angelo custode e la propria coscienza ci dicono: E’ più perfetto questo... ma la nostra soddisfazione ci dice il contrario. Fate in modo che facendo sempre il più perfetto venga il giorno che ne abbiate l'abito da fare il voto... Ci son di quelli anche presentemente e secolari che ne fanno voto. Come quello là che lasciò la gazzetta fino a sera perché c'era d'altro più perfetto da fare...

Crediamo tante volte di fare la volontà di Dio e invece facciamo la nostra. Non desiderare cose impossibili, che non si faranno, ma far bene quel che fate. Vincersi là dove siamo. Nei vostri digiuni si trova la vostra volontà. Dice l'Imitazione: il tuo profitto sarà in proporzione alla violenza che ti farai. Di S. Andrea si dice che era un cultore assiduo della disciplina regolare e un buon propagatore di essa.

 

Se in questi anni resistete a tutte quelle velleità, e ci sono... piccole cosette: un libro ecc... ecco la vostra santificazione, consiste nell'osservanza delle piccole cose, dalla prima levata del mattino sino alla sera.

Ricordatevi, praticate, non abbiate paura di far molta mustarda... reprimete... venite pietra come S. Francesco di Sales... Sì, fate molta mustarda o se volete venir pietra... venite pietra: l'essenziale è sempre rinnegare la propria volontà, mai accontentarci. Ho voglia di una cosa? No, non mi contento. Mai contentarci. S. Pietro d'Alcantara disse dopo morto - a S. Teresa: Felice penitenza che mi ha procurato tanto bene. In vita diceva al suo corpo: Abbi

pazienza, lasciati maltrattare, sarai poi contento!

 

Non bastano i proponimenti dopo gli Esercizi, dopo la Comunione, ma sempre; non solo qualche volta, ma tutti i momenti. Rínunziare sempre. E’ meglio l'ubbidienza che la vittima. Meglio alzare una pagliuzza per ubbidienza che digiunare un'intera quaresima di propria volontà.

 

SR. MARIA DEGLI ANGELI VASSALLO

Qua dentro Gazzette non voglio che entrino. Una volta sono entrato in un monastero ed ho visto una gazzetta sul tavolo; meditare le verità eterne, e non la gazzetta! Io in due minuti la gazzetta la leggo; incomincio dai morti e dico un Requiem, poi vado a tavola e non so niente.

 

S. Andrea Avellino era avvocato e mentre difendeva una causa gli scappò una bugia, lieve. Incontrò in seguito quel passo della Sacra Scrittura: Chi è mendace uccide l'anima propria. Suoi due propositi (di S. Andrea Avellino): andar sempre contro la propria volontà e progredire sempre nella perfezione facendo in tutto il più perfetto. Non dico che facciate il voto ma fate lo stesso ogni giorno quello che è più perfetto e resistete alle vostre inclinazioni naturali. Fra due cose non scegliere quella che preferisco, ma la migliore. Come quel tale (che è lui) che trovava sempre altre cose da fare prima di leggere la gazzetta ed arrivava alla sera senza averla letta. Non è digiunare per proprio capriccio che è perfezione, ma piuttosto digiunare nella propria volontà, nella lingua ecc. Tanto profitterai in quanto ti farai violenza. Quella persona che non fa quello che le piace solo perché non le è possibile... e poi vorrebbe fare tanti sacrifizi e cose grandi. Se sapete resistere alle vostre velleità in questi anni...

 

Non abbiate paura di fare della mustarda - soffocate nel vostro cuore. S. Francesco di Sales si fece tanta violenza che formò perfino delle pietre dentro di lui. Basta che uno voglia una cosa, dire con i Santi: non voglio contentarmi- Fate così: non lasciatevi andar giù, non basta farsi animo dopo gli Esercizi o la confessione, ma tutta la giornata, e domandarsi sovente: Faccio la mia volontà o quella di Dio?

giuseppeallamano.consolata.org