IL S. ROSARIO

7 ottobre 1917

 

XIII - 24-25

 

Non intendo parlarvi stasera dell'eccellenza del S. Rosario.

1) Per affezionarci a questa devozione basterebbe l'esempio dei Santi, che da S. Domenico al B. Cottolengo tutti ne furono innamorati. S. Carlo Borromeo la chiamava divínissima orazione. S. Filippo diceva che se un sol giorno avesse tralasciato di recitare il Rosario per intero, non avrebbe tenuto quel giorno per grato a Dio. Detto Santo vien dipinto colla grossa corona in mano, ed una di queste corone si conserva come reliquia a Torino nella chiesa di S. Filippo, colla benedizione della quale si ottengono tante grazie, specialmente guarigioni di infermi, ai quali si reca.

2) Tutti gli Istituti religiosi ed ogni comunità cattolica tengono nei loro orarii il tempo pel S. Rosario. Da noi mentre i Sacerdoti ne recitano la terza parte, quasi aggiunta al S. Breviario, i Coadiutori e le Suore lo dicono intiero ogni giorno. E quante grazie discendono per esso sul nostro Istituto!

3) Il Rosario è una preghiera vocale e mentale. Quella consiste essenzialmente nella recita di 15 Pater con 15 decine di Ave Maria; nella terza Parte di 5 Pater e 50 Ave. - Ora il Pater colle sue 7 domande è 'il compendium Evangelii (P. Bruno pr. al Clero). Venne insegnato dallo stesso N.S.G.C. agli Apostoli che gli domandarono: doce nos orare. Corta preghiera, ma secondo S. Agostino non c'è grazia da domandare, che non vi sia inclusa (Ivi).

E’ una supplica all'Eterno Padre, composta non da un avvocato, non un ministro, ma dallo stesso figlio del Re, che ben conosce il cuore di suo Padre (Ivi). - L'Ave poi ben sapete dal Catechismo, da chi fu fatta. Essa contiene due parti: Ave M... tui; e Sancta M... Amen. Nella prima ci congratuliamo colla nostra cara Mamma per le Sue doti, e dobbiamo recitare con trasporto di gioia, e non mai stancarsi come figli teneri di ammirarla e lodarla, superbi di sì gran madre. Così ci prepariamo alla 2' parte, di nostro interesse, che ci ottenga tutte le grazie, anche peccatori, di cui abbisogniamo in questa vita e la perseveranza finale, la più necessaria di tutte, che S. Alfonso domanda in ogni sua orazione. Ed anche la sua assistenza personale (V. Cafasso).

4) La preghiera mentale consiste nella considerazione della vita di Gesù e di Maria, applicata ai nostri bisogni. All'annunzio del mistero ravviviamo la fede, facciamo atti di amore, di pentimento ecc. e domandando qualche grazia recitiamo il Pater e l'Ave. Veniamo alla pratica. - I misteri gaudiosi: Il primo sull'Annunciazione di M. SS...

5) Se il S. Rosario si dicesse a questo modo non si troverebbe una preghiera noiosa e lunga; e quante grazie otterremmo per noi e per la società. Abbiamo bisogno della pace del mondo, e come in altri tempi di calamità pubbliche si ricorse al S. Rosario e si ottennero grazie straordinarie come a Lepanto ed in Ungheria, così proponiamo d'oggi in poi di recitare bene questa orazione; e la SS. Vergine ci consolerà...

 

 

QUATTRO SORELLE

Ebbene, che festa è quest'oggi? E’ la festa della Madonna. del Rosario; voi tale festa la fate tutti i giorni; il S. Rosario è il vostro Breviario. Tutti i santi erano attaccati al S. Rosario: S. Francesco di Sales aveva fatto voto di recitarlo tutti i giorni. S. Filippo Neri diceva il Rosario intero tutti i giorni, eppure aveva da fare! Infatti quando lo dipingono ha sempre la corona in mano; questo santo diceva che anche un sol giorno che avesse tralasciato di recitare il Rosario intero, l'avrebbe tenuto come perduto. S. Carlo Borromeo chiamava il santo Rosario divinissima orazione. Da S. Domenico in giù, tutti i santi furono devotissimi del S. Rosario. S. Domenico non fu il fondatore, ma il propagatore di questa pia pratica. In tutti gli Istituti vi è la terza parte del Rosario e naturalmente gli Istituti religiosi l'hanno, e non solo come una pratica da far passare il tempo.

 

L'importanza viene anche da ciò che comprende il S. Rosario. Esso comprende il Pater noster, e che cos'è il Pater noster? Il Pater noster è il compendio del Vangelo: Compendium Evangelii. Quando si ha da fare una supplica al re, a chi ci rivolgiamo? A chi sappia far le nostre parti... E se ci rivolgessimo al principe, al figlio del re? N. Signore disse agli Apostoli: Quando pregherete dite così (recita il Pater). Oh! com'è corta questa preghiera! potevano dire gli Apostoli... Eh! se si sono contentati, è segno che l'hanno capita.

 

L'Ave Maria è divina, bisogna dirla con entusiasmo, proprio sentire ciò che si dice e dirla di cuore: sapere quel che si dice. Ah! se si pensa a quel che si dice!

Vedete, nell'Ave Maria vi è un sistema utilitario: prima siamo lì per conciliarci l'affetto e poi la preghiera nella seconda parte, Santa Maria ecc., è interessata. S. Francesco di Sales dopo la visita pastorale, benché stanco, recitava il S. Rosario. Noi il breviario a mezzanotte è finito, invece il Rosario vale fino all'una, alle due di notte. Non è d'obbligo che diciate il S. Rosario, ma dovete avere il desiderio di dirlo, e che non venga in testa che esso sia una ripetizione noiosa. E’ noioso dire alla Madonna che le vogliamo bene? E’, noioso dire al Signore che gli vogliamo bene? Domandiamo la grazia di dare importanza a questa preghiera divinissima.

S. Agostino dice: Non vi è una grazia che non si ottenga col Pater noster. S. Brunone era ammalato gravemente ed una notte recitò trecento volte il Pater; consigliato di non pregar tanto e di unirsi in ispirito, disse: No, mi è di sollievo la recita del Pater.

Meditazione dei misteri. Meditare i misteri, almeno uno sguardo, almeno un pensiero diretto al mistero. Si fa un atto di fede a ciò che si medita e poi si domanda, per esempio:

1° mistero gaudioso: Annunciazione. Fare un atto di fede all'Incarnazione del Verbo, poi considerare le virtù esercitate dalla Madonna che sono particolarmente tre: la verginità, l'umiltà, lo spirito di sacrificio. Prendete una virtù e domandate ora spirito di sacrificio, ora -amore,alla vocazione, ora umiltà, ora purezza ecc.

2° mistero gaudioso: Visitazione. Questo mistero è fatto per le persone di vita attiva. La Madonna c'insegna a vivere nel mondo. Che contegno avrà tenuto in casa di S. Elisabetta! Essa serviva come umile ancella, non era chiacchierona. Mi comporto io come la Madonna che faceva tutto per amore di Dio? Domandate la grazia di vivere santamente in comunità.

3° mistero gaudioso: Natività. Ringraziare in questo mistero il Signore che è nato per me; domandare affezione alla povertà ecc.

4° mistero gaudioso: Presentazione. La Madonna ebbe il primo dolore. Essa, pura, si è messa con la gente del mondo... E poi consíderare che il Signore si è offerto fin d'allora per salvarci.

5° mistero gaudioso: Ritrovamento di Gesù. Questo mistero serve a distaccarci dai parenti, non solo materialmente, ma col cuore.

 

1° mistero doloroso: Gesù nell'orto. Gesù nel Getsemani soffre, suda sangue. Quae utilitas in sanguine meo? [quale utilità c'è nel mio sangue?]. Immaginiamo che il Signore rivolga queste parole a noi... E’ un rimprovero di cui dobbiamo approfittare per noi e per le anime.

2° mistero doloroso: La flagellazione. Dite in questo mistero al Signore: Ma anch'io voglio essere così generosa da soffrire qualche cosa per voi.

3° Mistero doloroso: Incoronazione di spine. Il Signore, così sensibile, soffrì molto; ed io non sono capace a cacciare certe storielle... Domandate pensieri robusti.

4° mistero doloroso: Gesù al Calvario. Gesù porta la croce; ed io porto la mia croce, comè? 0 la faccio grossa perché ho una cosetta da portare?

5° mistero doloroso: Morte di Gesù. Alla morte di Gesù Potremmo pensare alle sette parole di Gesù in croce, e dire: Signore, versate il vostro sangue su di me.

 

1° mistero glorioso: Resurrezione. Domandate al Signore di risorgere una buona volta.

2° mistero glorioso: Ascensione. Dite al Signore: Preparatemi un posto da missionaria in Paradiso, e non in mezzo alla turba.

3° mistero glorioso: Discesa dello Spirito Santo. Cacciatevi in mezzo agli Apostoli. Emitte Spiritum tuum et creabuntur [manda il tuo Spirito e tutto sarà creato].

4° mistero glorioso: Assunzione. Domandate di morire santamente, la perseveranza finale. Vivessimo anche un po' bene, e se poi scartassimo?

5° mistero glorioso: Incoronazione. Dite a questo mistero: Voglio anch'io incoronare la Madonna, essere una delle rose della Madonna.

Se si facesse sempre così, oh! allora... come il Rosario sarebbe corto... Va subito alla fine e non c'è la noiosità di ripetere.

Certamente in cose straordinarie i Pontefici si sono raccomandati alla Madonna del Rosario. Le vittorie di Lepanto e di Vienna furono ottenute dal S. Rosario. Anche adesso, che siamo in tempi... prendiamo alle buone la corona. Quest'oggi rinnovate di dir sempre con impegno il S. Rosario tutto intero. Se si dice bene il Rosario è un peso dolce, se si aspetta tardi, eh! certo, è un po' pesante. Prevenite, imprimetevi questa devozione come se aveste fatto voto. L'essenziale è di non mangiare le parole; chi mozzica fa perdere il Rosario agli altri.

 

(Il nostro Ven.mo Padre parla di un diacono, nostro confratello, il quale ottenne la grazia di essere esonerato dal servizio militare; a tal proposito ci dice che andò dalla Madonna e le disse: Maria SS., pretendo la grazia di questo, ma a condizione che egli riesca un San Francesco Zaverio o poco meno).

giuseppeallamano.consolata.org