AMORE MIGLIORE DEL PENTIMENTO

10 settembre 1917

 

 

SR. EMILIA TEMPO

 

(Alla Consolata ci parlò della riparazione che dovevamo fare per tanti oltraggi, poi disse:) Neh, noi che ci perdiamo in un cucchiaio d'acqua, in certi scrupoli, anche per confessarci! ... Quel che è certo è certo, se no, via!... Un atto d'amor di Dio, perfetto, aggiusta tutto: e tutte le parole del Pater e del Tantum Ergo... il Genitori ecc... laus et jubilatío... Ma questi sono tutti atti d'amor di Dio perfetti; auguriamo tutto il bene a Dio, salute, onore ecc. Lui non ne ha bisogno, ma è contento.

 

Se è un peccato mortale c'è l'obbligo di confessarcene quando si può, ma con l'atto di amor di Dio perfetto è già perdonato, e se moriamo, domandiamo poi perdono al Padre Eterno... ma là non lo faremo poi più; ameremo... Si, amiamo il Signore e invece di andar sempre lì a raccontargli le nostre miserie, diciamogli che gli vogliamo bene; non è mica contento che siamo sempre lì con le nostre storie. N. Signore a sa nen cosa fene che i vadu sempre lì davanti a presenteie il piat [non sa cosa farsene che gli vadano sempre davanti a presentargli lo stesso piatto]: son sempre la stessa, maligna, impaziente ecc. Nostro Signore lo sa già, ma vuole che gli vogliamo bene.

 

Dice l'Imitazione che certuni per voler troppo cercare di purificarsi, tralasciano di prepararsi come dovrebbero, e quelli che son sempre li coi loro esami è facile che non abbiano poi il dolore. Peccati, miserie, eh, ne facciamo oggi, ne faremo domani, massime poi l'amor proprio che muore solo con noi, dice S. Francesco di Sales; ma non importa, il Signore lo sa, vuol solo che l'amiamo. Quelli che si confessano da me in due minuti fan tutto e così va bene.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org