S.PAOLO APOSTOLO

9 giugno 1917

 

XIII. 12

Se consideriamo bene la vita di S. Paolo, troviamo tutte le virtù esercitate in grado eroico. (Es. V. Cafasso nel Processo). Quasi ogni virtù ci pare la principale e caratteristica. Esaminiamo: nel Santo risplende la povertà..., la castità ... , la mortificazione..., l'umiltà..., la pazienza ... , lo spirito d'orazione (V. Da Ponte v. 29). Ma le principali e caratteristiche devono essere l'amore sviscerato di N.S. Gesù Cristo e lo zelo delle anime (V. I. cit.).

In tutte queste virtù, e specialmente in queste due dovete, o cari giovani, imitare il vostro S. Protettore - Pratica.

 

 

QUATTRO SORELLE

Oggi è gran festa di precetto, colla vigilia: S. Pietro è la pietra della Chiesa, S. Paolo è il primo degli Apostoli. Anche che sia venuto dopo, che non abbia visto N. Signore, è il primo. Così voi, anche che siate arrivate tardi, potete raggiungere le prime. Non è il tempo che fa, ma la virtù. Oggi, siccome di là fan festa di S. Paolo perché Protettore del Piccolo seminario, così S. Pietro abbia pazienza se lo lasciamo stare; noi parleremo di S. Paolo.

E’ il vero tipo della missionaria; diceva che era in debito con tutto il mondo, quindi come più tardi S. Francesco Zaverio, si era fatto il programma di convertire tutto il mondo. Omnibus debitor sum [sono debitore a tutti]. Anche voi non siete mica chiamate a convertire solo due Kikuyu, no no, ma quando avrete convertito tutti gli infedeli, convertirete gli eretici e poi i cattivi cristiani, e state sicure che morirete prima d'aver raggiunto questo...

 

Qual 'è la virtù caratteristica di S. Paolo? L'amore di Dio e lo zelo per le anime, ma con queste aveva tutte le virtù. Vediamo un po':

 

La- povertà: diceva: Quando uno ha un pezzo di pane per non morir di fame e uno straccio da coprirsi, deve essere contento... E lavorava, diceva che voleva mantenersi col lavoro delle sue mani, non voleva esser di peso a nessuno... e si contentava del necessario e diceva: In mezzo a tutte le miserie del caldo, del freddo, della fame ecc. sono sempre oltremodo contento. - Dunque questa virtù era in lui in grado eroico.

La castità: era vergine e voleva che tutti fossero come lui e con tutto ciò aveva delle tentazioni, ma mediante la lotta si fortificava nella virtù... Esclamava: Oh, Signore, liberatemi da queste cose! e ne riceveva in risposta: Ti basti la mia grazia.

 

La mortificazione: diceva: Noi ci mortifichiamo tota díe [tutto il giorno], da mattino a sera. Castigo corpus meum: castigo il mio corpo per tenerlo a freno. Semper mortificationes in corpore nostro circuniferentes [Sempre portiamo la mortificazione nel nostro corpo]. lo voglio che il mio corpo sia sempre crocifisso.

L'umiltà: S. Paolo diceva bensì che aveva lavorato più di tutti gli Apostoli, per potersi difendere, ma poi soggiungeva: Non son degno d'essere chiamato Apostolo; sono il minimo degli Apostoli; sono stato un calunniatore, un bestemmiatore, un persecutore della Chiesa... Io non mi glorio di niente altro che della croce' di N.S.G.C.

 

La pazienza: diceva: Quando ho infermità di corpo o di spirito, mi godo delle mie miserie. Ho male, ebbene son contento... In tutte le angustie, in tutto, io sto tranquillo. Noi alle volte si ha un bubù [piccolo male], oh! quante cose!...

Lo spirito di orazione e di contemplazione l'aveva? La sua conversazione era sempre in cielo. Faceva sempre meditazione: orabo spiritu, orabo et mente [pregherò nello spirito, pregherò nella mente].

Insomma tutte le virtù le aveva, ma le due principali furono: l'amore verso Gesù Cristo e le anime. Tutti i momenti nelle Epistole nomina N. Signore. Lo nominava con gusto, si vedeva che per lui era tutto... Diceva: Non son mica io che vivo, io sono un fantasma, è Gesù Cristo che vive in me...

 

N. Signore deve vivere in noi medesimi, non solo venire in noi con la Comunione e poi stare nascosto, no, ma deve spiegarsi al di fuori nelle nostre opere; dobbiamo rappresentarlo: che sia lui che vive nei nostri pensieri, parole ecc. Che cosa potrà separarmi da N.S. G. Cristo? Níhil: niente! Che mi squartino, che mi facciano a pezzi... ma niente mi separerà da Lui.

 

E da questa sua virtù caratteristica derivava il suo amore per le anime. Il salvar delle anime, che grande cosa! Animam salvasti, anímam tuam predestinasti: hai salvato un'anima, hai predestinato la tua. Ah! salvar delle anime!... S. Paolo era spinto a questo e diceva: Mi son fatto a pezzi per salvare omnes [tutti], non qualcuno, ma tutti; e diceva: C'è qualcuno che sia infermo e io non lo sia? che uno sia malinconico, triste ecc. e che io non prenda parte? E nel suo eroismo soggiungeva: 0 Signore, a preferenza che gli altri non vadano salvi, tenete me lontano dal Paradiso... Ma io mi farò a pezzi, mi spenderò per le anime...

Bisogna imitarlo in tutte le virtù, ma specialmente nell'amore a N. Signore, e quindi far nostre le sue intenzioni... Egli ci domanda delle anime... anime... Per voi è necessario questo spirito... Amore a Gesù, amore sviscerato ed allora non ci perderemo dietro a tante cosette... e saremo generose...

Pregate questo santo e domandateglielo.

 

SR. EMILIA TEMPO

Oggi è gran festa di precetto con la vigilia. S. Pietro è la pietra della Chiesa, S. Paolo è il primo degli Apostoli. Ancorché sia venuto dopo e non abbia visto nostro Signore, pure è il primo; così anche voi, benché siate venute dopo potete raggiungere le prime. Non è il tempo che fa, è la virtù. Siccome oggi di là fan la festa di S. Paolo, protettore del collegio, (S. Pietro abbia pazienza se lo lasciamo da parte) parleremo di S. Paolo.

E’ il vero tipo della missionaria. Diceva: Io son debitore a tutti... e quindi, come più tardi S. Francesco Zaverio, si era fatto il programma di convertire tutti. Anche voi non siete mica chiamate a convertire due Kikuyu... No no, dovete avere un cuore grande e quando avrete convertito tutti gli infedeli convertirete gli eretici, i protestanti e poi i cattivi cristiani! E state sicure che morirete prima di aver raggiunto questo!

 

La virtù caratteristica di S. Paolo era l'amor di Dio e lo zelo per le. anime. Ma con queste ci son tutte le altre virtù:

La povertà: Diceva che quando uno ha un pezzo di pane per non morir di fame e un pezzo di straccio da coprirsi dev'essere contento. Lavorava e voleva mantenersi e manteneva anche gli altri col lavoro delle sue mani; non voleva essere di peso a nessuno, ed era contento in mezzo a qualunque miseria.

Castità: era vergine e voleva che tutti fossero come lui, e con tutto ciò aveva delle tentazioni, ma mediante la lotta si fortificava nella virtù... Oh, Signore, diceva, liberatemi da queste cose! E il Signore: Ti basti la mia grazia. - Per non levarmi in superbia, diceva. mi venne dato un demonio che mi schiaffeggia! Certa gente che han paura di non aver la virtù perché hanno le tentazioni!... Buon segno, ma bisogna resistere!

 

Mortificazione. Diceva: ci mortifichiamo tota die, da mattino a sera. Castigo il mio corpo e lo riduco in servitù. Voglio che il mio corpo sia sempre crocifisso.

Umiltà. Ho fatto più di tutti, diceva, ma è il Signore; io però non son degno di essere chiamato apostolo, sono il minimo di essi; sono un bestemmiatore, persecutore ecc. Non mi glorio se non nella croce di N. S. Gesù Cristo.

Pazienza. Diceva: quando ho infermità di corpo e di spirito, godo; in tutte le angustie non mi scoraggisco; sto tranquillo, non perdo la pace.

 

Spirito di orazione e contemplazione. La sua conversazione era sempre in cielo.

Tutte le virtù aveva, ma le principali: amor di Gesù Cristo e del prossimo. Aveva gusto del nome di Gesù.

Diceva: Non son più io che vivo... N. Signore deve vivere in noi, non solo al mattino colla Comunione e poi stare nascosto, no, ma deve spiegarsi al di fuori colle nostre opere; dobbiamo rappresentarlo: che sia Lui che vive nei nostri pensieri, parole ecc. Son confitto con Gesù in croce. La mia vita è Gesù. Chi mi separerà dall'amore del mio Gesù? Niente, né la vita né la morte... che mi squartino, mi facciano a pezzi... niente mi sepa- rerà da Lui! Da questo amore derivava l'amore delle anime. S. Paolo era spinto da quest'amore: Io mi son fatto a pezzi per salvare tutti; mi son fatto tutto a tutti; non qualcuno, ma tutti, e diceva: C'è qualcuno che sia infermo e io non sia? che sia melanconico, triste ed io non prenda parte? Ah Signore, a preferenza che gli altri non vadano salvi, tenete me lontano dal Paradiso... Mi spenderò, mi lascerò fare a pezzi per tutti.

 

Imitarlo in tutte le virtù, ma specialmente nell'amor di Dio. Quindi far nostre le sue intenzioni. Prendiamo lo spirito di questo apostolo. Gesù ci chiede anime... Pregate che vi ottenga il vero spirito, sviscerato amor di Dio e allora sarete generose... e non ci perderemo più in tante cosette. Sì, che vi ottenga il vero spirito missionario e perciò le grazie necessarie.

S. Paolo per farsi santo si servì di tutto quel che gli capitava. Diceva: La grazia non fu vana in me.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org