LA QUARESIMA

20 febbraio 1917

 

 

QUATTRO SORELLE

(Dapprima parla della Quaresima e del digiuno). Vi sarà chi digiuna, chi digiuna solo poco, e chi non digiuna nulla. E chi non digiuna faccia l'umiliazione di comparire una “piaga”...

Non siamo ancora quei santi che mangiavano pane ed acqua. Ad ogni modo lo spirito di penitenza ci vuole; anzitutto abituarsi alle esigenze che ci sono adesso. Ora siamo senza zucchero: mangeremo da zuccherare; e nessuna smorfia! E quelli che condivano colla cenere!? S. Luigi viveva ad once... Non morirete martiri di fame, non ne siamo degni abbastanza! Il Signore vuole il sacrifizio minuto, perenne, piccolo... Una parola risparmiata ... ; non dico far le mute, e già... è più comodo non parlare che parlare; ecc. Lo spirito di sacrifizio vi domini questa Quaresima.

 

Domani partiranno tre chierici per andare a fare il soldato e poi ancora altri... Quel che fa pena è che andranno a combattere. Stasera ho dato loro i ricordi. In Francia morirono già 2000 sacerdoti ed altri ne tolsero dalla Sanità... Qualcuno (dei sacerdoti francesi) andò volontario ... ; han fatto i folli... Amor di Dio sì, delle anime sì, ma amor di patria! (intende parlare dei sacerdoti volontari francesi).

Passiamo questo tempo in spirito di preghiera ed otterremo tante grazie. Adesso andate in ricreazione; anche nella tristezza bisogna essere allegri... L'allegria viene dal Signore ed è stato l'uomo a corromperla. Servite Domino in laetitia [servite il Signore nella gioia].

 

 

giuseppeallamano.consolata.org