SEMPLICITÀ

22 dicembre 1918

 

XIV. 15

La vista di quel santo Bambino ci parla della virtù della semplicità. S. Francesco di Sales diceva: Amo tanto la semplicità, che è una meraviglia. Essa è sorella dell'ínnocenza e figlia della carità. (S. Franc. - Modello p. 113). Gesù per amore di questa virtù volle incarnarsi bambino; e perciò ebbe tutta la vita speciale affetto ai bambini. Diceva: Sinite parvulos venire ad me ... ; Nisí efficiamini sicut parvuli non intrabítis in regnum coelorum. S. Pietro ai Neobattezzati rivolgeva queste parole: Deponentes... (V. Quad. XIII p. 2).

Bisogna esse

re semplici: nella mente, nel cuore, nelle parole e nelle opere (V. Tronson p. 136 e seg.).

XIII. 2 [vedere al 15 aprile 1917]

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

... Queste feste bisogna goderle. Chi non le gode non ha spirito religioso, ricordatevi. Mons. X diceva: Chi non sente queste feste solenni della Chiesa non ha spirito cristiano.

Bisogna che questa festa sia la festa del cuore. Io vi darò un'immaginetta che anticipi la nascita del Bambino, perché non posso essere qui a farlo nascere con voi. Così potrete già vederlo e desiderarlo. Vedete? Qui c'è un angelo che presenta tre colombine a Gesù Bambino. Ditemi, che cosa figurano queste tre colombe? - I tre voti figurano, sicuro! - Rappresentano pure le virtù che ha esercitato Gesù in principio della sua vita: umiltà, semplicità, ubbidienza. Voi mettete le intenzioni che volete.

(Alcune sorelle dicono: Lei, Padre è la colomba che è più vicina a Gesù. Ed egli risponde: No, io sono quella là... e sorridendo indica la stella che splende sulla piccola culla).

 

Nell'Epistola d'oggi c'era una bella cosa e faceva proprio per noi. E’ un passo della lettera di S. Paolo ai Corínti: Aflhi autem pro minimo est, ut a vobis iudicer, aut ab humano die: sed neque meípsum judico. Nihil enim mihi conscius sum: sed non in hoc justificatus sum: qui autem judicat me, Dominus est. A me poi pochissimo importa di essere giudicato da voi, o in giudizio umano: anzi nemmeno io faccio giudizio di me medesimo. Imperocché non sono a me consapevole di cosa alcuna: ma non per questo sono giustificato; chi mi giudica è il Signore.

 

Sapete che cosa vuol dire? Questa brava gente di Corinto disputavano tra loro chi dei loro superiori era più santo. Erano S. Paolo, S. Pietro, Apollo ecc... Ego plantavi, Apollo rigavit, sed Deus incrementum dedit. Itaque neque qui plantat est aliquid, neque qui rigat: sed qui incrementuni dat, Deus. [Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere. Ora né chi pianta, né chi irriga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere]. E’ N. Signore che è morto sulla croce. Non è chi pianta, chi irriga, che dà incremento, è chi ha creato: è N. Signore.

 

Una cosa sola dovete pensare: che chi vi è stato proposto a comandarvi è ministro, dispensatore delle grazie di Dio. A voi sta solo ubbidire. Non vedere nei superiori altra cosa se non che sono i minístri di Dio. « In un ministro non si cerchi niente altro che: sia fedele ». Non guardare se è santo o no. Voi non dovete giudicare i superiori. Voi dovete solo stare attenti e dire: questo è il ministro che Dio mi ha posto a guida; e non guardare i suoi difetti. Che cosa im- porta? Non tocca a voi. Non dovete guardare altro se non che questo ministro sia fedele, faccia il suo dovere, vi corregga, istruisca, ammonisca.

 

Questa è la cosa che vuol dire S. Paolo. Ciascuno guardi solo a questo: che noi siamo superiori e dispensiamo le grazie di Dio e perciò dobbiamo essere fedeli in questo ufficio. Voi guardate solo di corrispondere. Poi, che voi altri giudichiate più l'uno che l'altro a me importa poco. Mihi autem pro minimo est ut a vobis judicer, aut ab humano die: sed neque meipsum judico. Non m'importa niente il giudizio vostro e neppure il giudizio umano, e nemmeno sto al giudizio mio. lo non oso giudicarmi da me stesso, perché qui judicat me, Dominus est.

Quindi non state a giudicare questo o quello, chi sia più o meno santo; non giudicate niente; verrà un momento in cui il Signore sarà Lui a giudicare... Guardate com'è bello questo pezzo! Prendete affezione a queste lettere di S. Paolo; sono energiche, belle.

 

Nel fare i nostri doveri non bisogna che stiamo lì, a cercar minuzíe... E dire per esempio: ... Oh, se ci fosse un'altra Madre... ma questa qui... - Questa qui per voi è tutto; è messa dal Signore e basta. Noi siamo ubbidienti a chi ci è dato per superiore: e questo specialente in Africa. Oh, se si perde l'ubbidienza! Quando c'è qualche difetto nel superiore avete più merito ad ubbidirgli.

 

Manca un pochino la subordinazione?... Se ci fissassimo in questo punto: ubbidire a chiunque sia messo dal Signore, ed in tutto; ah!... Invece se si vuol ubbidire a nostro capriccio... perché ci piace questo o non ci piace quello... eh!... non sarebbe soprannaturale! Ubbidite anche ai vostri padroni discoli, diceva S. Pietro, e non cer- cate altre cose. Quei bravi uomini là (i Corinti) volevano essere giudici degli Apostoli.

 

In Comunità ci sono queste miserie ... ; si cercano mille cose... si dan consigli che son proprio contro il giudizio di Dio... In certe circostanze poi, nelle elezioni per esempio, son proibite di parlare. eppure vorrebbero che riuscisse una piuttosto dell'altra... e cercano di qua, cercano di là... fanno... dicono... ed infine le elezioni come saranno? Elezioni secondo i loro capricci. Ma il Signore passa sopra i nostri propositi, le nostre miserie e sa lo stesso quel che si deve fare.

 

(Riferendosi di nuovo all'immaginetta) Una di quelle colombe lì porta l'ubbidienza: io vorrei che questa fosse proprio secondo lo spirito di Dio. Ubbidire come al Signore. Ah, se ci fosse questo! Bisogna ubbidire perché quella persona è posta a comandarci e basta. Finché è a comandarci bisogna ubbidirla come se fosse il Signore.

 

Leggete nella vita dell'Alacoque; il Signore le diceva: Fa' così e così; poi invece ispirava ai superiori di dirle di no ... ; e lei, dopo essere andata dai superiori ritornava dal Signore e gli diceva: M'han detto di no ... ; e Lui rispondeva: Ebbene fa' come ti han detto. - Il Signore ha detto di non fare come i farisei, ma come essi insegnavano.

 

Qui non è il caso che abbiamo a vedere i difetti dei superiori, tuttavia è meglio premunirci. Ubbidire a qualunque persona sia messa dal Signore a comandarci. S. Paolo diceva: A me pochissimo importa d'esser giudicato... chi mi giudica è il Signore.

Fate il proponimento di non sofisticare su chi è a capo di qualche cosa e... presentatelo al Bambino. I superiori han da rendere conto di tutto quello che fanno. Loro comandano, voi no; è lì il punto principale. E’ una fortuna essere in comunità a questo modo. Nel giorno del giudizio direte poi al Signore: Chiedi conto a chi mi ha comandato. - Ricordatele queste belle parole! S. Pietro diceva di ubbidire ai padroni anche cattivi. Sicuro, ci pensi lui se è discolo; ma voi ubbidite.

 

Fate così, tra le altre cose mettete anche l'ubbidienza, e cercate sempre di vedere il Signore in chi comanda. Tutto quello che si fa fuori dell'ubbidienza non val niente.

 

Per l'anno venturo metterò per protettrice la B. Margherita Maria Alacoque. In quest'anno sarà canonizzata. Io voglio che l'ammiriate non solo nella sua unione con Dio, ma nell'ubbidienza. Vedete come era schiava dell'ubbidienza. Là, fate così, passate buone feste; che il Signore vi benedica e compia l'opera.

Il Papa si raccomanda che preghiamo affinché questa pace sia stabile. Bisogna pregare perché il Bambino porti veramente la pace, e che mandi a casa tutta questa gente (i Missionari), che possiamo andare avanti... Confidenza in Dio e c'è subito la pace; come dice la preghiera... (la preghiera promessaci e che già ci ha portata).

Un signore di Torino è andato a trovare il Papa. Questo signore guardava in qua e in là per la sala; il Papa si accorse e gli chiese: « Che cosa guarda? » e riprendendosi subito: « Ho già capito... » e lo condusse nella sua camera da letto ed indicando a quel signore la statua della Consolata, aggiunse: « L'ho portata qui perché mi consoli; nell'altra sala ho il B. Cottolengo ». Vedete, anche il Papa è divoto della Consolata.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org