SPERANZA E CONFIDENZA IN DIO

15 dicembre 1918

 

XIV. 15

La virtù della speranza se più robusta si chiama fiducia o confidenza (La perf. crist. p. 20). E’ necessaria per salvarsi come la fede, e per la perfezione più che la fede. Ricordate ciò che scrisse S. Agostino: Domus Dei... sperando erigitur; cioè la speranza ha la parte principale nell'opera della nostra perfezione, come l'intero edificio di una casa è il principale a petto delle fondamenta e della perfezione. Eppure (V. Quad. VIII p. 6). Vediamo la necessità e i mezzi per mantenerla in noi viva e piena (Ivi sino alla fine).

XIII. 6-7

S. Agostino: Domus Dei... sperando erigitur. La casa della nostra perfezione si erige colla speranza. E notate col Santo Dottore, la parte principale che tiene la speranza nel nostro progresso nella perfezione: quanto tutta la fabbrica della casa è di più delle fondamenta e del coperto, tanto è necessaria la speranza. E’ un santo dottore che parla. Non che non siano necessarie ed in certo modo di più le virtù della Fede e della carità per essere cristiani, ma per arrivare alla perfezione la parte principale è la speranza. Eppure generalmente non si ha questa stima della speranza: si sente l'obblígo di credere e di amare, e non si ammettono pensieri contro queste virtù: invece non solo dai cattivi, ma anche dai buoni e più da questi, si pensa di avere troppa speranza e si ammettono scoraggiamenti, pene contrarie alla speranza, sotto la specie di bene e di timor di Dio. Es. di Caino e Giuda, Nabucodonosor. Il Ven. Cottolengo fu l'uomo di Fede; il Ven. Cafasso della speranza; del primo un Vescovo diceva: se a Torino mancasse la Fede, il Cottolengo ne avrebbe per tutti. La speranza e confidenza in Dio fu la caratteristica di D. Cafasso. Basta leggere il capo della di lui vita sul Giansenismo.

l. Necessità che abbiamo noi della speranza. La speranza esimia, più robusta si chiama fiducia, confidenza. In questo mondo tutti sperano: il mercante, il soldato... (Pred. Sem.).

1) Per coprire la sproporzione che passa tra il nostro nulla e l'altezza della nostra vocazione religiosa - sacerdotale ed apostolica: a) ai buoni per non scoraggiarsi alla chiamata di Dio. Es. Chanel; ed alla corrispondenza per le frequenti ricadute nei difetti e peccati. Ven. La Colombière. E’ inutile... son sempre..., terra dedit... - b) ai tiepidi per scuotersi ed infervorarsi: Bonus Dominus animac quaerenti íllum. - c) agli stessi cattivi per sorgere dai loro vizi. Surgam. S. Agostino.

2) Per l'avvenire, in missione. Verranno tentazioni di scoraggiamenti per le nostre miserie, pel poco frutto, per la solitudine... Qui confidit in Dom. sicut mons Síon.

3) Per fare piacere a Dio stesso che tutto accorda a chi confida. S. Caterina (V. Conf. P. Bruno).

2. Mezzi per averla viva e piena. 1) Spogliarci della confidenza nei mezzi umani che sono in noi (talento, virtù, cariche ecc.) e negli altri (stima ... ).

2) Riflettere sovente e praticamente alla potenza, sapienza e bontà di Dio a nostro speciale riguardo (V. sopra - S. Caterina).

3) In tutto, anche nelle cose minime sollevarsi a Dio e sperare in lui. In verbum tuum supersperavi...'; quoníam singulariter in spe constituistí me... in Te Domine speravi non... ed in tutta la S. Scrittura. Es. S. Filippo: son disperato. S. Vincenzo (V. La perf. Cr.).

S. Franc. S. per la malattia della Chantal (La perj. cristiana).

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Vi preparate a far la Novena del S. Natale? Questa è la novena del cuore. S. Bernardo diceva: Parvulus Dominus et amabílis nimis. È piccolino, ma tanto più amabile. ... Il Signore è già vicino. L'avete mai visto il Bambinello che batte alla porta? Batte forte, ma se non gli si apre scappa via...

 

Bisogna domandargli spirito di semplicità. Ah! il carattere doppio è una gran brutta cosa! Semplicità nell'ubbidienza; semplicità di testa ci vuole. Lasciar giudicare a chi deve giudicare. Vedete, questa è una santa pigrizia: dover solo ubbidire materialmente.

Dunque desiderare di riceverlo il Bambino, con tutte le sue grazie. Egli viene con le mani piene e le dà secondo la nostra preparazione. Quindi in questo tempo, in questa novena, dire: Veni, Domine. Vieni Signore, non tardare!

Al P. Anglesio, quand'era moribondo, il confessore suggeriva sempre: Veni Jesu, veni Jesu [vieni Gesù] ed il Padre aggiungeva: Non tardare, fa' presto!

 

(Quindi il nostro Ven.mo Padre passa ad altro argomento) Bene, bene; del resto abbiamo parlato una volta della fede; abbiam detto che bisogna avere una fede viva, profonda, e di più, che bisogna vivere di fede, aver vero spirito di fede. Questo deve dominare tutte le nostre cose. Chi vive di fede prende tutto dalla mano di Dio.

Ora vi voglio dire che bisogna anche vivere di speranza. Si crede sovente che la fede è necessaria e così pure la carità, ma non sempre si crede che anche la speranza è necessaria. Certe persone s'immaginano di avere troppa speranza. Vedete, la speranza è subito dopo la fede. E’ necessaria questa come quella, anzi direi ancor più necessaria.

 

S. Agostino dice che la nostra perfezione è come una casa. Le fondamenta sono la fede, ma tutto il fabbricato è formato dalla speranza, e la carità è solo il complemento, come: dare il bianco, aggiustare, abbellire ecc. Sicuro, la carità finisce, abbellisce, ma i piani, l'edificio insomma, costituiscono la speranza. Vedete, in una casa son necessarie le fondamenta, ma queste non si vedono; come, ad esempio, la pulizia se c'è più o meno fa lo stesso, non si vede, ma la casa che viene su è il più necessario, è la cosa principale. S. Agostino dice: Credendo si mette il fondamento, sperando si erige.

 

Nella perfezione religiosa la speranza ha la massima parte. La speranza si chiama anche confidenza in Dio. Quando questa speranza è più esimia, più robusta, si chiama confidenza. Per sperare speriamo tutti, chi più chi meno, ma così non è vivere di speranza, non è confidare in Dio. Dunque ricordatevi che nella via della perfezione la speranza ha una gran parte.

Eppure si sente sovente dire che c'è l'obbligo di credere, di amare e, poco di sperare. Certi credono sempre di aver troppa speranza e questa è una brutta presunzione. Per esempio, tutte quelle pene che hanno le anime pie, le quali han sempre paura di una confessione mal fatta, tutti questi pensieri sono contro la speranza, sono tentazioni del diavolo. Si fa quel che si può e avanti in Domino; il Signore ci pensa Lui. Questa gente quando non hanno peccati ne fabbricano: e no, bisogna essere sinceri nella confessione, non cercarli quando non ci sono. Vedete, fanno come quel bambino che diceva tutti i peccati che c'erano sul libro. Il confessore una volta gli chiese: Ma li hai fatti tutti? E lui rispose: C'eran tutti sul libro! - Bisogna che ci sia materia; se non c'è volontà, non c'è il peccato.

 

Fare piuttosto l'esame di perfezione, non di confessione. Molte anime pie ritardano il loro progresso per queste paure; si scoraggiano dei difetti, dei peccati; invece anche se ci sono non bisogna perdere la speranza. La caratteristica del Ven. Cafasso era la confidenza, perciò egli combatté molto il Giansenismo. Il Giansenismo era destinato a scoraggire le anime. Allora si diceva: Andare alla Comunione? Ah! guai a te; e se si facesse una confessione, una Comunione mal fatta? - E così con quelle paure, con quei timori, allontanavano tutta la gente dai Sacramenti. Il nostro Venerabile era destinato a staccare le ultime tracce del giansenísmo in Piemonte. In quei tempí, presso i giansenisti, se uno non sentiva il pentimento dei suoi peccati fino alle lacrime, si rimandava affinché andasse a farle venire e poi ritornasse a prendere l'assoluzione.

 

La confidenza è necessaria per vari motivi. Ve ne dirò tre:

l° - Per coprire la sproporzione che passa tra il nostro nulla e l'altezza della nostra vocazione religiosa. Vedete, noi siamo nulla eppure dobbiamo essere qualche cosa di grande: una Missíonaria! Come fare? Che cosa potrà tenere su questo nulla? come essere una degna Missionaria? - Bisogna che abbiamo speranza in Dio, per togliere questa sproporzione che passa tra il nostro nulla e l'altezza della nostra vocazione religiosa, apostolica. Per questo motivo è necessario aver molta confidenza, molta speranza, perché vedete, è possibile scoraggirci durante il tempo delle prove, e perciò, se stiamo saldi nella speranza in Dio, siamo sicuri.

 

Ricordatevi del P. Chanel. Quando si trattava di partire per le missioni aveva avuto un po' di scoraggiamento. Taluni gli dicevano: Che bisogno c'è di andare in Oceania, c'è tanto bene da fare qui. Altri gli dicevano: . Non ha salute, poveretto, per andare laggiù; morirà per strada. Insomma tutti gliene dicevano una. E questo poveretto è stato così turbato che aveva intenzione di andare dai superiori a dire che non aveva più il coraggio di partire. Un giorno andò a visitare una suora in un convento e questa, saputa la cosa gli disse: Ma come? Il Signore le offre un'occasione di farsi santo e lei all'ultimo momento si lascia scoraggire? Queste parole distolsero il P. Chanel dalle sue idee e partì poi per l'Oceania, ove colse la palma del martirio. Tutti gli davano consigli diversi e se lui li ascoltava, guardate un po' che cosa faceva.

 

Vorrei dirvi una cosa che è successa a me, ma... Ebbene: quando si trattava ch'ío andassi alla Consolata, tutti vennero a dirmi di non andare, che là nessuno resisteva ed una persona aggiunse: Io non posso rallegrarmi. Ed io risposi: Mi rallegro ben io, che almeno faccio l'obbedienza. Ed è stata una provvidenza per me... per tutti... Certe volte anche le anime sante vengono a disturbare. Per voi, fortunatamente. c'è poco parlatorio e non possono venirvi tanto a di- sturbare.

In certi casi, se non abbiamo un deposito di... speranza in Dio... stiamo lì... In quei giorni in cui siamo più melanconici del solito...; quando siamo tiepidi poi... Certi si scoraggiano perché hanno dei difettí; ma che cosa si credono già? si credono già alla perfezione del terzo grado?

A me piace molto una preghiera che riguarda la confidenza in Dio; un giorno o l'altro ve la porterò. « Io non perderò mai la confidenza in Voi, o mio Dio ». Ah, com'è bello! - Il Signore non rimproverava neppur più S. Pietro per le sue colpe. Non bisogna perdere la speranza del perdono dei peccati. Alle volte si dice: Eh, son sempre la medesima; al mattino prometto ed alla sera ritorno da capo. Ma se ci scoraggiamo non faremo più niente.

 

È necessario ai buoni non scoraggirsi per nulla, neppure dei peccati. Il Ven. Cafasso, quando commetteva dei peccatucci, non voleva neppur domandare perdono a N. Signore. Diceva: Lui sa che gli voglio bene, e tra amici non si sta mica a guardare certe piccolezze. Siamo già intesi; quando si vuol bene queste cose non si fanno apposta, son cose che scappano, e poi... tra amici e amici...

Poi vengono i tiepidi: ecco, per scuoterci, per infervorarci, non c’è altro che metter confidenza in Dio.Il Signore può anche fare i miracoli e scuotere i tiepidi, se anche non son buoni a niente. La S.Scrittura dice che, con l’anima che lo cerca, il Signore è tanto buono.

 

E i cattivi? Anche questi hanno bisogno della speranza; senza questa non si fa niente.Caino non ha avuto speranza ed andò ramingo per la terra; Giuda se avesse avuto speranza non si sarebbe impiccato.S:Agostino ha sempre litigato con il Signore, e poi si è lasciato prendere. E il figliol prodigo? Ha detto : io sono un figlio qualunque, ma lui è sempre mio padre, ed è tornato.Ha detto: Non sono degno di chiamarti padre, ma intanto l’ha chiamato.Molta confidenza, mai credere di averne troppa. Sia per i buoni, che per i tiepidi, che per i cattivi: è smpre necessaria.

 

2° - In secondo luogo, in missione, le tentazioni possono venire; siete poi lontane e… scoraggiamento…Alle volte non si sa perché le cose non vanno bene ed è per le nostre miserie che ci scoraggiamo, oppure per quella solitudine, o per il poco frutto che si ottiene.Ci crediamo di lavorare intorno ad un’anima… di guadagnarla… e quella va in aria. Passare anni senza battezzare una creatura.. Oh, i momenti di scoraggiamento verranno, sapete!

Bisogna avere molta confidenza in Dio e volere sempre quello che vuole il Signore.Se non ne avete molta, se non ne avete un deposito, un sacco, ahi! Quando sarete in missione sarete poi tristi. Allora potrete dire “mia colpa”, ma invece se avrete confidenza nel Signore, Egli aggiusterà tutto. Perché si è mancato di ubbidienza si lascia li tutto, si perde la confidenza, viene lo scoraggiamento…;e se si fa cosi non si fa più niente. Sempre avanti! In missione avrete tanto bisogno di questa virtù.

 

3° - Poi c’è un terzo motiv: per far piacere al Signore. Il Signore ha detto a S.Caterina da Siena: Se vuoi farmi piacere abbi tanta speranza in me. Sai ch sono buono, potente, sapiente; come buono posso fare tutto quello che è meglio per te; come potente puoi ottenere da me tutto quello che vuoi; come sapiente posso darti tutto quello che conviene a te. Dillo alle genti, affinchè abbiano tanta confidenza in me.

Quindi sia per il nostro nulla rispetto alla nostra vocazione, sia per il bisogno della missione, sia per il piacere del Signore, guardiamo di desiderare tanto questa confidenza.

 

Ed i mezzi per avere questa confidenza?

1° - Bisogna spogliarci dei mezzi umani. Il Signore dice: Se tu confidi in me io faccio la mia parte, ma se tu confidi nelle tue virtù, curi la stima degli altri, allora aggiustati. Dunque, vedete, bisogna solo confidare in Dio.

2° - Riflettere alla sapienza, potenza e bontà del Signore verso di noi, per aumentare la nostra confidenza.

3° - In tutto, anche nelle più piccole cose, sollevare la mente a Dio con pensieri di speranza. Certi chiedono sempre perdono. Un autore dice che chi confida non rimarrà confuso.

S.Filippo Neri girava per le vie di Roma e gridava: son disperato, son disperato! Queeli che lo conoscevano gli dicevano: Eh via, non dir così! E lui continuava; no, no,son disperato, son disperto di me, perché confido solo in Dio.

S.Francesco di Sales, quando la Chantal era ammalata, l’assistette proprio come se dovesse morire e diceva: Il Signore sa il bisogno della comunità, vuol dire che, o conserverà questa, o ne provvederà un’altra.- Pareva necessaria e si diceva: se non c’è più la Chantal è tutto andato. Eppure S.Francesco non pregava il Signore perché la guarisse, ma confidava solo in Lui e chiedeva che fosse fatta la sua volontà.

 

SR. EMILIA TEMPO

[ L’inizio di questo sunto è come il precedente, ma con un’aggiunta nel primo periodo:]

Questa è la novena del cuore: chi ha cuore deve farla bene.

[continua come il precedente fino all’inizio del !° motivo per confidenza, poi continua:]

Come essere una degna Missionaria? Bisogna che abbiamo una gran confidenza in Dio perché è molto facile scoraggirsi nel tempo delle prove; bisogna quindi che ci sia solo la confidenza in Dio, che faccia tutto Lui solo e allora siamo sicuri. Quel che mi manca, diciamo, lo mette il Signore e se non adesso a suo tempo.

 

Ricordatevi del P.Chanel: quando si trattava di partire per le missioni ebbe un po’ di scoraggiamento.Taluno gli diceva: Che bisogno c’è di andare in Oceania ? C’è tanto da fare qui. –Ed altri: Non ha salute, poveretto, morirà per strada. E questo poveretto rimase così turbato da tutto l’assieme che fu sul punto di andare a dire ai superiori che non aveva più il coraggio di partire. E sapete come andando un giorno a visitare una suora,questa, saputa la cosa,gli disse: Ma come?Il Signore le offre l’occasione di farsi santo e forse un giorno subire il martirio e lei, all’ultimo momento si lascia scoraggiare? Queste parole gli bastarono e partì… e dopo poco colse la palma del martirio.

 

[Segue un tratto come il sunto precedente; e poi:]

Il Signore non rimproverò più a S.Pietro il suo peccato dopo che l’ebbe perdonato; dimentica tutto…Non dobbiamo perdere la confidenza neppure se perdessimo la grazia di Dio col peccato… e quando si dice: Son sempre la stessa… ma…al mattino prometto e alla sera… Ma se ci scoraggiamo non facciamo più niente!

Ah, se ci compenetrassimo bene del nostro niente; si dobbiamo convincerci che siamo un niente… e poi faremo qualcosa. Dal nulla, per divenire qualcosa ci vuol confidenza:

E’ necessario ai buoni non scoraggirsi per nulla e neppure per i peccati. Il Ven.Cafasso per i peccatucci diceva che non voleva neppure domandare perdono a N.Signore, e soggiungeva: Lui sa che gli voglio bene, e tra amici non si sta a guardare a certe piccolezze. Siamo già intesi, quando si vuol bene, queste cose non si fanno apposta; son cose che scappano, e poi… tra amici e amici

Neppure i tiepidi devono scoraggirsi o perdere la confidenza. Ecco, per scuoterci, per infervorarci non c'è altro che mettere confidenza in Dio.

[ancora un breve tratto uguale al sunto precedente, poi: ]

 

- Non solo per il bisogno che ne abbiamo qui, ma specialmente in Missione. Allora sì che possono venire le tentazioni... Siete poi lontane e lo scoraggiamento... Alle volte non si sa perché, le cose non vanno bene, ed è per le nostre miserie e ci scoraggiamo. Oppure per quella solitudine, o pel poco frutto che si ottiene... Ci crediamo di lavorare intorno ad un'anima, di guadagnarla e... quella va in aria... Passare anni senza dare un Battesimo... Oh! i momenti di scoraggiamento verranno, sapete!

Bisogna avere molta confidenza in Dio e voler sempre quello che Egli vuole. Se non ne avete molta, se non ne avete un deposito, un sacco, ahi! quando sarete in Missione, passerete dei giorni brutti. Alle volte sarà perché si è fatto qualche sbaglio, mancato magari all'ubbidienza e allora... si starebbe in un angolo, si lascerebbe star tutto, non si farebbe più niente... si perde la confidenza, viene lo scoraggiamento... Si dice: « Ma è per colpa mia »... Macché! su, animo; colpa tua o non colpa tua, il Signore aggiusta tutto... Eh! se si fa così, non si fa più niente. Sempre avanti! In Missione avrete molto bisogno di questa virtù.

 

3° - Per far piacere a N. Signore. Egli disse a S. Caterina da Siena: « Se vuoi farmi piacere, abbi tanta fiducia in me. Sai che sono buono, potente, sapiente; come buono posso e voglio fare tutto quello che è meglio per te; come potente puoi ottenere da me tutto quello che vuoi; come sapiente posso darti tutto quello che conviene a te. Dillo alle genti affinché abbiano tanta confidenza in me ». Quindi sia per riguardo al nostro nulla e l'altezza della nostra vocazione, sia pel bisogno della missione, sia per fare piacere al Signore, guardiamo di desiderare tanto questa confidenza.

 

Mezzi per averla:

l° - Spogliarci dei mezzi umani. Il Signore dice: Se tu confidi in me, io faccio la mia parte, ma se no, aggiustati. Dunque spogliarci della confidenza che poniamo in noi, nei nostri talenti, nella stima che altri possa avere di noi, e di tutti i mezzi umani, e confidiamo in Dio solo.

- Riflettere sovente alla potenza, bontà, sapienza di Dio verso di noi, verso di me, e questo ci aiuterà ad aumentare la confidenza.

3° - In tutto, anche nelle più piccole cose sollevare la mente a Dio, con pensieri di speranza. Certuni chiedono sempre perdono... Un autore dice che chi confida non rimarrà confuso. E dice: supersperavi: sopra ogni speranza. Chi spera nel Signore è come una montagna di fortezza.

S. Filippo Neri girava per le vie di Roma gridando: Sono dísperato, sono disperato; ma soggiungeva: sono disperato di me perché confido solo in Dio. S. Francesco di Sales, quando la Chantal era ammalata grave, Egli non pregava il Signore perché la guarisse, ma confidava solo in Lui e chiedeva che facesse solo la sua volontà. Eppure pareva necessaria... Ma egli diceva: Il Signore sa il bisogno della Comunítà, ebbene, o conserverà questa o ne provvederà un'altra...

 

Sì, abbiamo confidenza, facciamo anche noi come S. Filippo. La confidenza è una virtù così dolce ma... suma 'na partia d'testas! [siamo tanti testardi! ].

Dunque non c'è più né peccati, né difetti, né scrupoli... tutto deve morire mediante la confidenza.

 

SR. MARIA DEGLI ANGELI VASSALLO

Ci vuole spirito di semplicità; non doppiezza; è una gran brutta cosa. Semplicità di testa; lasciate ragionare, giudicare chi deve giudicare.

Vivere di speranza ancor più necessario che vivere di fede; si sa che senza fede non si fa niente, ma la speranza ne è il compimento. Confidare è speranza robusta, viva - nella via della perfezione ha una gran parte, eppure tante volte si teme quasi di averne troppa! Non presunzione, ma confidenza... Quelle che han sempre paura delle confessioni mal fatte!... fate piuttosto esame sulla perfezione...

Sarò sempre buona a nulla, ma il Signore può tutto. Certi momenti di scoraggiamento verranno, passerete giorni tristi... ma colpa mia o non colpa mia, il Signore aggiusterà tutto.

Sperare per far piacere al Signore; mai aver paura di averne troppa...

Spogliamoci dei mezzi umani; non confidare nelle tue virtù, talenti o protezioni degli altri...

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org