LE VACANZE

4 agosto 1919

 

XIII. 45-46

Le vacanze sono un riposo e ristoro delle forze, fisiche ed intellettuali. Non un ozio; ma se ozio, ozio cristiano - otium christianum - o meglio di religiosi e missionarii. Nostro Signore stesso ci prescrisse le vacanze, con volere che ogni ventiquattro ore, ne passassimo varie nel sonno e nelle ricreazioni dopo i pasti. Egli stesso si riposò il 7° giorno della settimana nella creazione; e prescrisse nella Legge antica che si riposassero il settimo giorno gli uomini e gli stessi animali. Ogni anno poi la natura prende il suo riposo, e cessa nell'inverno la vegetazione delle piante. E’ quindi giusto e secondo i disegni di Dio, che voi dopo tante altre vacanze lungo l'anno abbiate ancora l'annuale, che andrete a passare a S. Ignazio.

 

Osserva bene Mons. Rossi Vescovo di Pinerolo (Manuale del Seminarista p. 502) che ogni Seminario dovrebbe avere secondo il prescritto dalla S. Sede una villa; mentre purtroppo per la maggioranza delle Diocesi questo è solo un pio desiderio. Noi fortunati, che abbiamo la villa, e quale villa! In montagna, da molti desiderata... Nelle vacanze in famiglia si perde lo spirito ecclesiastico vivendo coi secolari, e sovente la stessa vocazione. Invece in comunità si ha riposo e ristoro nel corpo e nell'anima senza nulla omettere delle pratiche di spirito. Sono vere vacanze, non ozio; ma diminuzione di ore di scuola e di studio ed aumento di ricreazione e di passeggiate.

 

Via perciò da voi l'idea che a S. Ignazio dobbiate più nulla studiare e solo divertirvi. Il tempo è prezioso ed in niun tempo si può sprecare. Perdere il tempo è un peccato, ed il Signore castigò all'inferno il servo inutile, e condannò al fuoco il fico infruttuoso. L'ozio poi è sorgente di molti peccati: multam malitiam docuit otiositas.

Il tempo si perde specialmente in quattro modi: 1) Nel fare niente; 2) facendo le azioni indifferenti non indirizzandole a Dio come dice S. Paolo: Omnia in gloríam Dei facite; 3) Anche facendo azioni buone, ma non nell'ordine dei nostri doveri, quelle che Dio vuole da noi; 4) Facendo il bene non nel modo che Dio vuole da noi, cioè con purità d'intenzione e con tutte le circostanze volute da Dio per averne merito (V. Hamon p. 174; Med. del Curato di Lione 3, p. 138).

 

Cari giovani, voi andando in vacanza, eviterete l'ozio, non perderete il tempo se farete quanto vi ho detto. Sarete obbedienti in tutto, vivrete di fede... Procurate che S. Ignazio e più Gesù Sacramentato siano contenti di voi, di avervi...

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

(il nostro Ven.mo Padre, dopo aver accennato ad una funzione che giorni fa si fece per i profughi alla Consolata, riferendosi alla prossima campagna soggiunge:) Le vacanze, dice Mons. Rossi, non sono vacanze, sono un riposo, un ristoro delle forze intellettuali e corporali. Le vacanze devono essere un ozio cristiano, cioè religioso, missionario. N. Signore, col sonno necessario all'organismo, ci dà una vacanza che anche Lui faceva. Tutti i giorni abbiamo un po' di vacanza. I Santi riposavano il meno possibile. Il dormire è tutto tempo sprecato... eppure il Signore la vuole questa vacanza! Ogni settimana il Signore ha dato la festa. Ha ordinato la vegetazione delle piante,... ma le ortolane sanno che le piante d'inverno dormono, altrimenti non produrranno poi frutti. Far vacanza... in questo mondo si parla sempre di far vacanza, ed invece non si dovrebbe mai fare.

 

Che infelicità che tanti Seminari non abbiano la villa per andare in vacanza, così i chierici eviterebbero di andare alle case loro ove forse trovano sovente occasione di dissipazione. Per qualche Seminario ciò è ancora un sogno... Non bisogna desiderare di andare a casa. La campagna non consiste nel faneant [fare i fannulloni]. La vacanza non è che una riduzione di scuole... di ore di studio... un aumento di passeggiate... Bisogna esercitarsi nelle lingue... quelle che vanno a Rivoli, parlino un po' inglese ... ; si vada a gara tra quelle che vanno a Rivoli e quelle che stanno qui, per imparare di più. Ripetere ciò che si è studiato. Oh! che nessuno debba dire: Ho perduto il tempo.

 

Noi avevamo quattro mesi di vacanza; si diceva: Voglio far tante' cose, ed alla fine non avevamo fatto niente.

Ah! il tempo! Perdere il tempo è peccato? Sicuro, perdere il tempo è peccato. Il Signore ha castigato il servo inutile e l'ha messo nelle tenebre esteriori perché era inutile; mica perché era cattivo!... E il fico? perché non dava frutti il Signore l'ha tagliato. Non basta non fare il male, bisogna fare il bene. L'ozio è sorgente di tanti altri peccati. Ah! le malinconie, le idee strane vengono con l'ozio. Noi perdiamo il tempo a sofisticare cose inutili. Il Signore vuole una cosa, noi siamo proprio sicuri, eppure andiamo a romperci la testa in goffaggini. Dunque vedete, state attente, è peccato perdere il tempo; non si perde tempo quando si fa l'ubbidienza. Quando si fa il male il tempo è perduto.

 

Il tempo si perde in tre modi:

l° - a non far niente; ah! oziosità! Mai quello lì; dire delle giaculatorie, ripetere

la meditazione; mai star lì a non far nulla.

2° - Nel fare le azioni indifferenti e non riferirle a Dio. Mangiare, dormire, tutto come le bestie. Non così; dire: Faccio tutto per Voi, mio Dio! Se non si ha tanta voglia di andare a passeggio: Vado per Voi, mio Dio! Non è necessario dir tutti i momenti: Faccio questo per Voi, no... e come si farebbe quando siete addormentate?... ma richiamare quest'intenzione il più spesso possibile. Offrire anche le passeggiate al Signore; anche quello che ci piace, tutto. Sicuro, bisogna dire: Mangio perché il Signore vuole che io viva. Bisogna avvezzarci ad avere più frequente in noi il riferire le cose al Signore.Tutto per Dio, altrimenti saremo come le bestie. Dobbiamo riferire tutte le nostre azioni al Signore, noi che abbiamo la cognizione.

3° - Fare le opere buone e non volute da Dio è anche perdere tempo. Se il Signore non vuole quest'opera è perdere tempo. Guardare se le nostre opere son volute da Dio. Non basta farle, bisogna farle bene. Una suora che pare una santina quando prega, ed invece lì dentro c'è tanta superbia!... Oh! io sono la più diligente delle postulanti, una suora modello! Mandarli via quei pensieri lì, son come i mosconi. Non lasciarci rapir niente. Far proprio per il Signore. Ci siano o non ci siano i superiori, fa lo stesso; far tutto bene. Per non perdere tempo bisogna non stare a far niente: questo proprio non va.

Ricordatevi che il tempo è prezioso e val tanto quanto Dio; vale quanto il Sangue di N.S.G.C. Durante questi giorni non avrete più tante cose da fare, ma desidero che il tempo lo impiegate bene. Se passerete così questo tempo potrete dire al Signore: Ho lavorato, non ho perso tempo.

Devono essere vacanze di nome, non di fatti. Quando andrete in campagna e vedrete qualche cimitero, pensate: Ci sarà qualcuno in Paradiso? quanti saranno all'inferno? al purgatorio? Quindi recitate dei requiem. Le vacanze non siano solo un riposo ed un rinforzo, ma siano tali che quando ritorniamo siamo come tanti leoni... Andrete anche a cercar funghi... eh! sicuro... per vivere...

I Teatini non possono chiedere l'elemosina, ora quando non hanno più nulla suonano solo la campana e... la Provvidenza... Così se al mattino non avete latte, mangerete la pagnotta e, se non ci sarà quella, si starà senza... Adesso si mangia solo per star vivi. Le vacanze finiranno presto e riprenderemo con ardore.

 

 

giuseppeallamano.consolata.org