OBBEDIENZA

12 maggio 1918

 

 

QUATTRO SORELLE

Altra volta abbiamo parlato della bella virtù della castità, ma quest'oggi e per altre volte ancora, tratteremo sulla virtù tanto importante per una missionaria, l'obbedienza. Se si domandasse a ciascuna di voi: Sei obbediente? Oh! altro!, mi rispondereste.

Varie volte si fa l'obbedienza, ma imperfettamente, almeno nel fine; ne derivano quindi molti demeriti, rendiconti, perché il Signore ci domanderà se abbiamo obbedito con tutto il cuore, con tutta la testa.

L'Imitazione dice: Molti sono sotto obbedienza piuttosto per necessità che volontariamente. - Per voi è vero che è così? (Oh! no, Padre, rispondiamo noi). E ben, io credo di sì. Non è mica obbedienza quando si tentenna a compierla! Saulle, vedendo che Samuele non arrivava, sacrificò al suo posto. Era una bella cosa il sacrificio, ma fatto contro il divieto del Signore, dispiacque al Signore, e Samuele perciò ripudiò Saul da re. E S. Dositeo? in cinque anni si è fatto santo, come S. Antonio, senza far cose strepitose, mortificazioni come gli altri monaci; perché ha obbedito.

 

Il B. Gabriele dell'Addolorata in sette anni andò così in su nella perfezione, che si fece santo. E che cosa fece? Obbedì. L'obbedienza è la furberia dei santi.

Il Signore non guarda il quanto, ma l'ex quanto. S. Teresa, benché sicura che N. Signore volesse la fondazione di un monastero, perché il superiore credette bene di dir di no, ella preferì ubbidire al superiore e non la fece. E la B. Margherita Alacoque? Per ubbidienza alla superiora sputacchiò N. Signore. L'obbedienza è un talismano che indora tutte le cose.

Essere sempre obbedienti dal mattino alla sera, e non solo alle occasioni... vada tutto quel che vuole, ma non l'obbedienza. Nostro Signore a preferenza di disobbedire all'Eterno Padre, morì. L'Apostolo S. Paolo scrivendo ai Romani dice: Rendo grazie a Dio perché voi, Romani, avete obbedito di cuore a ciò che ho insegnato. - Vorrei anch'io ringraziare il Signore perché voi obbedite alla Regola, ai comandi dei superiori ecc.

 

Che cos'è l'obbedienza? L'obbedienza è quella virtù morale che rende la volontà dell'uomo pronta ad eseguire la volontà del superiore. Voi direte: Perché obbedire e non comandare? Questo obbligo di obbedire viene da un diritto naturale. I superiori hanno diritto di comandare i sudditi; ed i sudditi il dovere di obbedire; il padre ha diritto di comandare il figlio, e questi il dovere di obbedirgli; i servi sono obbligati ad obbedire ai loro padroni, e se non volevano obbedire non dovevano farsi servi. Così io, non ero obbligata ad entrare in comunità; entrata che sia, sono obbligata ad obbedire ai superiori.

 

L'obbedienza si chiama un «quasi contratto» e si conferma in religione col voto. L'obbedienza è naturale in questo mondo: tutti dobbiamo essere obbedienti. S. Paolo dice: Ogni creatura sia soggetta alle potestà sublimi. E S. Pietro: Siate soggetti ad ogni umana potestà per amore di Dio. Nel Deuteronomio era prescritto che un figlio caparbio, che non volesse obbedire ai genitori, dovesse essere lapidato dal popolo. S. Paolo dice agli Efesini di obbedire come obbedissero a Cristo.

Negli elementi, se la luna e le stelle non obbedissero alle leggi tracciate ad esse da N. Signore, avverrebbe una rivoluzione, così nel mondo, se non vi fosse chi comanda e chi obbedisce, tutto andrebbe a soqquadro. S. Giovanni Grisostomo dice: Se in un concerto il capo musica battesse il tempo e gli altri non obbedissero, avverrebbe uno sconcerto; se in un esercito i soldati non obbedissero al capitano, ne verrebbe un gran disordine; se i marinai non obbedissero al capitano, non si potrebbe far nulla; se le pecore si rivoltassero al pastore, il gregge andrebbe disperso.

 

Che peso l'obbedienza!?... Andate fuori, in famiglia i membri obbediscono al capo; il capo famiglia obbedisce al capo del lavoro e così via. Il Papa non solo si chiama servo, ma servo dei servi di Dio. Più si monta in su e più si obbedisce. Andrebbe bene che molti andassero un po' a comandare, allora si che verrebbe loro la voglia di obbedire!

 

Il B. Giovanni Avila, sacerdote secolare, diceva che i religiosi per mezzo dell'obbedienza ai superiori, erano certi di fare la volontà di Dio, mentre, egli cercava, cercava, ma non'aveva la loro certezza. L'obbedienza è una cosa necessaria ed il mondo deve andare avanti per mezzo dell'obbedienza. Obbedire, obbedire in tutte le occasioni... sempre. Guardiamo d'imprimerci bene che siamo qui in questo mondo per obbedire. E perché questo mondo non va più bene? Perché tutti vogliono comandare, nessuno obbedire.

Domandate in questa novena allo Spirito Santo l'intelligenza sopra l'obbedienza, l'eccellenza di questa virtù, perché se non è ben fondata, dura un poco e poi cade. I Trappisti fanno solo il voto di obbedienza, ma questa obbedienza racchiude poi molte altre osservanze.

 

 

giuseppeallamano.consolata.org