OBBEDIENZA (PRIMA PARTE)

9 giugno 1918

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Bisogna avere l'ubbidienza intiera. Tutte avete voglia di ubbidienza. Qualcuna mi dice: Voglio fare l'ubbidienza. - Voglio va bene, ma farla all'atto pratico...

Ciascuna di voi dice con troppa facilità: Non ho ricordato, non ho badato. Ah, non è così... Lo capisco che non siete infallibili, ma sovente si manca di testa. Non si sta mai attenti o per questo o per quello, e poi: non si è fatto apposta. Non hai pensato? dovevi pensarci. In teologia si dice: Qui potuit praevidere, è colpevole in causa. Chi ha potuto prevedere e non ha previsto è in colpa.

 

In comunità c'è una certa pigrizia e poi si crede con una scusa di aggiustarla; non si aggiusta niente; si dovrebbe far attenzione e non si fa, e questo è inosservanza; di tutto si dovrà render conto. La Superiora non dovrebbe mai aver da ripetere le stesse cose. E’, vero che siamo miserabili, cadiamo sempre, ma...

L'ubbidienza è necessaria; è la scuola per farci santi presto presto. Se siete già vere ubbidienti e volete andar subito in Paradiso, vi lascio andare. Ubbidienza in questo modo da non dover chiedere scuse. Chi è lento, chi non ha memoria, la metta. In fatto di ubbidienza io non voglio dormigliose, sonnacchiose. Nessuna addormentata. Io non ammetto più scuse: le ammetto una volta all'anno, ma sempre no. Il B. Gabriele non andava tutti i momenti a dire: Non ho pensato. (Il nostro Ven.mo Padre ci consegna quindi i proponimenti degli Esercizi).

Questo proposito fatto negli Esercizi deve essere il primo per tutto l'anno. Quello di cui ne abbiamo più bisogno, e tutti gli altri propositi vanno sempre subordinati a questo; tenetelo prezioso come se venisse direttamente dal Signore.

 

Oggi si fa una grande festa nella chiesa di Maria Ausiliatrice: si festeggia il cinquantenario di erezione del santuario e i cinquant'anni di Messa del Rettore: don Albera. Alla Messa delle dieci c'erano dodici Vescovi che l'assistevano. Io sono stato a fare le congratulazioni al Rettore. Ha ricevuto volentieri le congratulazioni a nome di tutti i Missionari e Missionarie.

Nel nostro piccolo guarderemo di imitare i Salesiani. Se noi non siamo fatti per far rumore (quelli là fanno il bene con un certo rumore) eh, faremo il bene senza rumore. Ciascuna Comunità ha il suo spirito. Quando noi faremo il cinquantenario (che siate due o tremila non importa, purché siate molto sante) io dal Paradiso vi assisterò; sarà un cinquantenario pieno di meriti.

Non vi avevo mai detto niente del Kaffa, bisogna parlarne perché fa del bene (legge una bella lettera del Coad. Carlo).

Prepariamoci per la novena della Consolata. Quanta gente va là dal mattino alla sera... Noi siamo le beniamine della Madonna. Lì ci vuole un po' di gelosia, per modo di dire, perché ce n'è per tutti ed anche per noi. Questa è una santa gelosia.

 

SR. EMILIA TEMPO

[la prima parte di questo sunto è uguale al precedente, poi: ] (Parla del 500 di erezione del Santuario di Maria Ausiliatrice e della prima Messa del Rettore).

 

Nel nostro piccolo guarderemo di imitare i Salesiani nel fare il bene. Se noi non siamo fatti per far rumore... eh ' non fa niente... Loro fanno il bene facendo rumore, e noi faremo il bene senza rumore; ma il bene che ci sia. Quando faremo il 50° della fondazione, se non sarete migliaia e migliaia non importa, purché siate molto sante; io dal Paradiso vi assisterò; sarà un 50° pieno di meriti.

Prepariamoci per la novena della Consolata; noi siamo le sue beniamine e dobbiamo pretendere più degli altri. Questa è una santa gelosia.

 

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org