DURANTE GLI ESERCIZI SPIRITUALI

26 maggio 1918

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Come sarò contenta alla chiusura degli Esercizi se potrò dire: Ho fatto tutto quel che ho potuto. Dunque, coraggio ci vuole. In sostanza avete fatto la prima parte degli Esercizi e cominciate la seconda. La prima parte è la distruzione del peccato per mezzo della considerazione delle verità eterne. E’ la parte minima, avete solo distrutto. Guardate un po', se uno si contentasse di fare le fondamenta di un edificio... Bisogna fabbricare, non lasciare il terreno vuoto. Fabbricare bisogna. Con la via purgativa non avete che distrutto.

Son pure cominciate le confessioni, Nel confessarvi, ricordatevi che non ci vuole scrupolo; la confessione generale, chi la ha già fatta, non disturbi più cosa ha già fatto nel passato. Non si ha che da cominciare dall'ultima confessione annuale. Quattro parole bastano; non c'è bisogno di rifare; si dice lo stato d'animo di quel tempo e basta. Vi siete trattenute sulla via purgativa ed è bene. Il Ven. Cafasso ha fatto due prediche sulla morte; quella del giusto e quella del cattivo. Sull'inferno ne ha fatte due. Voi non avete perduto tempo. Qualche volta c'è qualcuno che si trova male a sentir parlare dell'inferno. I santi avevano sempre davanti il peccato mortale. I santi avevano sempre davanti a loro il giudizio universale. Essi avevano sempre ti- more e dicevano: Confige timore tuo carnes meas [Trafiggi le mie ,carni col tuo timore].

 

Non volevo credere che negli Esercizi dettati ai sacerdoti fosse tanto necessario battere sul peccato mortale, sull'inferno e sul giudizío; ma mi sono persuaso che andava tanto bene. Perché, vedete, bisogna avere orrore del peccato, dell'inferno, e timore del giudizio, e così avendo queste cose ci teniamo in regola. E’ un salutare timore per non cadere. Chi può pensare di non cadere mai in peccato mortale, massime voi che andate in Missione? Speriamo che mai abbiate a cadere.

 

E perciò io credo che non è male che si sia battuto su quel punto lì. S. Gerolamo pensando al giudizio di Dio, si batteva con pietre. I santi digiunavano a solo pane ed acqua, avevano sempre paura del giudizio di Dio.

Una volta gli Esercizi erano di un mese: la prima settimana riguardava la via purgativa, la seconda quella illuminativa, la terza quella unitiva. Adesso gli Esercizi sono solo più di una settimana; incominciano la domenica e finiscono al sabato. Voi siete fortunate, avete ancora otto giorni interi. La mancanza del tempo bisogna supplirla con l'intenzione. Avete il tempo di battere su tutte le virtù necessarie. C'è chi ha più bisogno di umiltà, di carità o di ubbidienza; chi sarà più portata alla tiepidezza... - Bisogna lavorare, far bene; costi quel che vuole.

 

In questa parte di Esercizi bisogna essere più raccolti e non lasciarci vincere dalla stanchezza e dire: quasi bisogna respirare. No, battere questo corpo e tenerci più raccolte. Il Signore tuonava nella vita purgativa colla verità eterna. Anche senza volerlo si sentiva il Signore; ora invece parla con dolcezza: timeo jesum. transeuntem [temo Gesù che passa]. Ecco Gesù che passa: parla sottovoce; se non si sta attenti, passa, va via. Non bisogna dire: Son già tanto stanca, tanto fissata sulle cose. - Bisogna star lì con tranquillità, senza agitazione. Questo tempo è importante per sentir la voce di Dio. Bisogna lasciar parlare Gesù. Alle volte Gesù dice: Io vorrei parlare a tante anime, ma non mi ascoltano, non mi lasciano parlare. - Nel ritiro bisogna lasciar parlare il Signore.

 

C'è della gente che vanno alla Comunione e prima e dopo vogliono parlar loro. Ma lasciate parlare il Signore!: ha qualche cosa da dirvi. Che cosa dice all'anima religiosa il Signore? Egli dice: Guarda, da due o tre anni sei in questa comunità e sei sempre la stessa... Ci vuole carità e ubbidienza; questa la fai, sì, ma quanto di proprio giudizio? - Il Signore vede tutto, sente tutto; generalmente il Signore non vuole tante cose. Da una vuole diligenza, da un'altra vuole purità d'intenzione ecc. Soprattutto è l'ubbidienza che vuole. Vedere se proprio abbiamo l'ubbidienza. Se interrogate le religiose se sono ubbidienti, rispondono sempre: Oh, sì; sì, lo siamo. - Vorrei un po' vedere se lo sono.

 

Alle volte c'è l'ubbidienza, ma in altro modo. E viene che fanno a casaccío. L'ubbidienza cieca è. quella che vede di più. Si è ciechi quando si fa la propria volontà, ma non è cieca l'ubbidienza. Pregate per tutte le vostre miserie.

Bisogna essere semplici, lindi, schietti; questo è della massima importanza. Ma ciascuna bisogna che dica: Che cosa ho più di bisogno? - Vedete, il Signore si fa sentire e vi dice: Guarda, tu non mi dai quella piccola cosetta, ed io voglio quello. C'è l'attacco. Perciò ognuna faccia l'esame.

Si chiama via illuminativa questa, perché fa conoscere le virtù ed i mezzi per conseguirle. Ci sarà chi dice: il mio difetto è proprio la superbia. Su allora, come si fa? Si cerca e... si corregge. Fa pena dopo alcuni anni di religione veder venir fuori a certi religiosi dei difetti che si pensava non avessero. Tali difetti certo che li avevano già prima, solo che, finché rimasero in Casa Madre non vennero fuori, ma una volta che si trovarono nell'occasione, questi difetti (non corretti a tempo) vennero fuori.

Quando si pensa a certe comunità e si vedono certe suore che han già passato molti anni in religione... e perdono la vocazione!... Come mai, dopo tanti anni? Hanno vissuto di una vita umana, una vita non di Dio. E Signore poco alla volta le lascia andare, così capitano cose che non si sarebbero mai aspettate. Perciò ricordate che è il tempo di lavorare anche da morire (non morirete, ve lo assicuro io).

 

Lasciate che il Signore vi parli. Vi dirà: C'è una cosetta laggiù, c'è un attacco, non sei attaccata solo a me. - Fate così, il Signore benedica. - Nel giudizio il Signore chiederà anche quello: Hai avuto tanti Esercizi, tante buone cose, che profitto hai fatto di questi Esercizi? Avanti, costi quel che vuole. Il Signore ci benedica, così continueremo e termineremo gli Esercizi.

Siamo quasi alla chiusura del mese di Maria; abbiamo terminato ieri l'ottava dello Spirito Santo. Non bisogna dimenticarlo lo Spirito Santo. Certuni lo pregano solo nelle feste. Si fanno le ottave per prendere le abitudini e poi continuare la devozione.

 

Oggi ha preso il posto il Padre Eterno e così è la festa della SS. Trinità. Tutto quel che si fa bisogna che sia per la SS. Trinità. Perciò non dimenticate le devozioni, massime dello Spirito Santo del quale abbiamo sempre bisogno. Continuate a voler bene a N.S. Gesù Cristo, allo Spirito Santo: è lui che ci santifica, è per mezzo suo che ci facciamo santi. Il Padre Eterno è il Capo di tutti e dunque... S. Francesco Zaverio esclamava sempre: Oh, SS. Trinità!

Che tutto riesca bene, che il Signore benedica questi santi Esercizi!

E per l'ultima parte della precedente conferenza abbiamo anche un breve manoscritto del Fondatore].

 

giuseppeallamano.consolata.org