LA VOCAZIONE APOSTOLICA

21 dicembre 1919

 

XV. 14

Natura –Eccellenza –Segni –Mezzi -Ostacoli (V. Foglio)

FOGLIO

Natura. 1) La vocazione alle missioni è un atto della provvidenza soprannaturale, con cui Dio presceglie alcuni e li fornisce di doti convenienti per portare la fede ai poveri infedeli.

Essa non si distingue dalla vocazione sacerdotale e dalla religiosa di vita attiva, solo esige una volontà costante e generosa a fare di se stessa sacrifizio a Dio, congiunta coll'attitudine ad adempiere i doveri inerenti alla vita apostolica (Manna p. 74 ecc.).

2) N.S. Gesù Cristo mandò i suoi apostoli e gli uomini apostolici di tutti i tempi (Sicut misit me ... ) in omnes gentes - omni creaturae - in mundum universum.

  1. La S. Chiesa depositaria di tale missione...

 

Eccellenza. Il missionario è chiamato a cooperare con Dio alla salvezza di quelle anime, che ancora non lo conoscono: a prendere parte attiva a consecrare la sua persona alla grand'opera della conversione del mondo. E’ questa quindi un'opera essenzialmente divina. Dei adiutores sumus (S.P. a Tim.). .E’ una cooperazione della Redenzione. Dedit semetipsum redemptionem pro omnibus (ib.). E’ il missionarío il ministro dell'apostolato della Chiesa, che ebbe da Gesù ordine di andare ad ammaestrare tutte le genti (Manna. Operarii p. 182 ecc.).

Tutti i santi desiderarono di essere missionari. S. Francesco d'Assisi, S. Romualdo, S. Alfonso Rodriguez, S. Teresa, S. M. Maddalena de' Pazzi, la quale invidiava gli uccelli... e desiderava di essere nell'India per istruire nella santa Fede i fanciulli indiani affinché Gesù avesse quelle anime, e quelle anime avessero Gesù (La perf. p. 81).

Segno di vocazione (non straordinaria, non accessoria) è una vera disposizione fondata nel sentimento della fede e nella carità, di dedicarsi al bene delle anime ed alla propagazione del regno di Cristo (Reg. Sem. M. Manna p. 65). Non sono necessarii segni straordinari, né bisogna aspettarli. La vocazione alle Missioni è essenzialmente la vocazione di ogni santo sacerdote. Essa non è altro che un più grande amore a N.S.G.C., per cui uno si sente spinto a farlo conoscere ed amare da quanti non lo conoscono e non l'amano ancora. Essa è un più vivo spirito di fede e di carità, per cui si viene a compiangere lo stato di tanti poveri infedeli, e per conseguenza si brama vivamente di muovere in loro soccorso. Essa è perciò una disposizione d'animo pronto al sacrificio di se stesso pei fratelli, quasi modo pratico di attestare a Gesù il proprio amore: Simon Joannis amas me? Pasce oves meas (Manna p. 77).

Ex Statuto Miss. Capucc. 30. Vera vocatio dici debet, non illa tantum qua quis positiva propensione fertur in apostolicum ministerium apud infideles, sed etiam illa qua fratres obedientiae et virtutum studiosissimi, neque desideríum, neque repugnantiam sentiunt ad missiones ex intimo autem parati sunt ad omnia quae Superior man- daverit.

 

Mezzi oltre gli enumerati per la vocazione religiosa, sono gli speciali proposti dalle regole degli istituti di Missioni (V. Reg.).

E’ necessaria maggior virtù e scienza; quella (santità speciale eroica ed all'occasione straordinaria) per tenersi fermi nella vocazione tra molti pericoli; per essere in mano di Dio strumenti idonei dei miracoli della conversione degli infedeli; questa perché si resta lontani dal potere chiedere consigli nelle cose dubbie e pel poco tempo che ri- marrà per studiare. (V. Quad. IX pp. 12 e 13. - Libermann).

Particolarmente sono necessarii lo studio delle lingue e la pratica di ogni arte e mestiere manuale; il che secondo l'esperienza costituisce vero segno di vocazione o di corrispondenza alla stessa.

Chi colla grazia di Dio usa di questi mezzi con volontà ferma e costante riuscirà un vero e santo missionario. Godrà la pace di aver corrisposto alla voce di Dio, ed in Paradiso fulgebit sicut stella.

Ostacoli. La difficoltà delle difficoltà è il lasciare i parenti e lottare contro di loro che in varii modi si oppongono alla vocazione. Già del come vincere tale ostacolo si disse parlando della vocazione religiosa. Di regola i parenti sono contenti di allevare figli al sacerdozio perché ne sperano aiuti materiali, al contrario per lasciarli fare religiosi e più ancora missionarii. Non cosi gli uomini di fede com il padre e la sorella del Beato Teolano Venard (V. Manna). S. Francesco Zaverio non volle passare a salutare la vecchia madre (Vita).

 

Ci vuole coraggio e santa crudeltà - in his quae Patris mei sun oportet me esse. Quante vocazioni ritardate e perdute pel troppo sensibile attacco alla famiglia! (Manna p. 129).

Altra difficoltà esterna proviene da cattivi ed imprudenti consiglieri, i quali dicono: che bisogno di andare nelle missioni, queste essere qui tra un mondo perverso, e qui essere necessarii buoni preti. Altri poi diabolicamente dicono essere inutile il ministero del missionario, e perciò non da sacrificarsi tanti giovani di si belle speranze. Al che risponde Manna p. 143 ecc.

Venendo agli ostacoli interni o personali, essi si riducono ai sacrifizi della vita del missionario, sia pel vitto e clima, sia per l'apprendere delle lingue; come pel proprio avvenire e lo scoraggiamento che può assalire in modo che si dovesse ritornare in patria.

A queste obbiezioni risponde Manna, e le nostre Costituzioni.

IX. 12-13 [vedere al 16 novembre 1913]

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Che cos'è la vocazione apostolica o missionaria? qual è l'eccellenza della medesima? quali sono i segni per conoscere se l'abbiamo o no? quali sono i mezzi per corrispondere? e quali gli ostacoli contro questa vocazione?

Che cos'è la vocazione missionaria? E’ quell'atto della dívin Provvidenza con cui Dio scelse qualcuno o qualcuna e li fornì di doti necessarie perché potessero portare la fede ai poveri infedeli Abbiamo detto una volta che le vocazioni vengono tutte da Dio; ora fin dall'eternità uno è chiamato ad essere missionario o no. La vocazione missionaria non si distingue dalla vocazione sacerdotale, perché il sacerdote come il missionario è fatto per salvare le anime ed onorare il Signore. Nelle religiose invece si distingue perché ci son de religiose che son fatte solo per pregare; ma per essere proprio missionarie anche materialmente, no. Quelle che son chiuse tra quattro muraglie, quelle lì non vanno in missione. La fondatrice delle Missionarie Francescane d'Egitto un giorno mentre pregava sentì l'ispirazione di andare tra gli infedeli; scrisse al Papa Pio IX per poter uscire dal monastero. Le suore la riprovarono per questa cosa, ma poi finirono per seguirla anch'esse. Questa fondatrice andò in Egitto (pensare che il suo monastero era di clausura stretta) dove morì, ed è per questo che le suore si chiamano Francescane d'Egitto.

 

S. Maria Maddalena de' Pazzi dal suo monastero pregava sempre per la conversione degli infedeli ed invidiava gli uccelli che potevano andare nell'India, mentre lei sarebbe andata tanto volentieri per portarvi la fede.

Pensare che in tutta la Cina con diversi milioni di abitanti vi sono solo seimila missionari, e dire che qui in Italia abbiamo settantamila sacerdoti! Ma lasciamo lì!...

Dunque in voi si distingue la vocazione missionaria da quella religiosa in questo senso, che voi siete religiose, ma di vita attiva; cioè che lavorate per far del bene alle anime; siete di vita attiva, e attiva riguardo alle missioni.

L'Eterno Padre ha stabilito da tutta l'Eternità se uno è chiamato o no ad essere missionario. Chi la applica, chi la concede in particolare, è N. S. Gesù Cristo. « Predicate il Vangelo a tutte le creature, in tutto l'universo... » Voi siete successori degli Apostoli. La Chiesa ratifica queste vocazioni. Dunque: il Padre Eterno, N. S. Gesù Cristo e la Chiesa.

 

La vocazione missionaria non è una cosa qualunque; è proprio il Signore che dà a noi l'attitudine e la ferma volontà di andare tra gli infedeli.

Eccellenza di quest'opera. Quest'opera della conversione delle genti è un'opera divina, è una cooperazione alla redenzione: chi la fa è ministro della Chiesa. Noi siamo aiutanti di N. Signore, perché Egli non vuole mandare gli Angeli, ma degli uomini. Egli quasi domanda che per carità non l'abbandoniamo. Noi cooperiamo alla redenzione perché N. Signore diede se stesso per la redenzione del mondo e noi siamo quelli che aiutiamo questa redenzione; perché è vero che Egli solo ha sofferto, ci ha guadagnati, ma ci vuole qualcuno che applichi i suoi meriti.

La Chiesa ha l'obbligo di espandersi in tutto il mondo, ma di chi si serve? Dei missionari e delle missionarie. Tutti i santi ebbero un voglia matta di andare in missione. S. Francesco d'Assisi scappò per andare a convertire i maomettani. S. Alfonso Rodriguez desiderava tanto andare in missione e non potendo andarvi suscitò un S. Pietro Claver. Così anche S. Teresa, lo sapete, aveva tanto desiderio di andarvi. Pregava sempre per le missioni. Dunque ecco in che cosa consiste la vocazione missionaria. Ora vediamone i segni.

 

Una dirà: « Ma, sono chiamata a farmi missionaria? » Eh, dovevi pensarci prima!... « Non era meglio. che andassi a farmi Cappuccina o Benedettína? » Può venire questo dubbio; perché una alle volte non impara bene le lingue... o qualche altra cosa... Dunque che cosa ci vuole per essere sicure? dei segni straordinari? No, non sono necessari. Per essere missionaria basta avere una vera disposizione di dedicarsi alla propagazione del regno di N. Signore ed alla salvezza delle anime, fondata sulla fede e sulla carità. Le disposizioni che avevate quando siete venute a chiedere di entrare qui, continuatele. Non siete venute per andare a girare il globo, ma per salvare anime, dunque...

 

« E quando questa disposizione scappa? » - direte. Eh, riprendetela; son tutte storie; non c'è che dire: Son qui e voglio star qui; questa è la mia vocazione. Non è mica come per i sacerdoti che ci vuole una vocazione speciale!...

Bisogna avere un grande amor di Dio, un grande amore alle anime, e qualunque sacrificio si abbia da fare, quando si ama, si fa. Alle volte una non si sente spinta verso le missioni e neppure sente una vera ripugnanza; ma basta in questo caso che uno sia disposto a fare quello che vogliono i Superiori. Basta così! (Legge alcune righe in un suo biglietto) I fratelli che sono veramente ubbidienti e studiano le virtù, sebbene non abbiano né desiderio né ripugnanza alle missioni, allora se nel cuore sono disposti a fare tutto ciò che i Superiori impongono, questi hanno vocazione (Regolamento Missionari Cappuccini). Vanno per ubbidienza; avranno forse più merito degli altri che alle volte han solo poesia.

Quali sono i mezzi per corrispondere alla vocazione? Sono due: il primo è la virtù e l'altro è la scienza. Sono le due ali che conducono le missionarie là, fino in Africa. Dunque, la virtù; ma ci vuole una virtù particolare, una virtù speciale, eroica ed all'occasione anche straordinaria. Non basta dire: faccio il mio dovere; no, ci vuol proprio un po' di santità speciale, eroica. Virtù speciale, eroica, che cosa vuol dire? Vuol dire che quando viene l'occasione di fare un miracolo io sia capace di ottenerlo (sorride). E sapete perché c'è tanto bisogno di questa virtù straordinaria? Il fondatore dei Padri dello Spirito Santo dice così: « Perché questi infedeli sono infangati in tanti vizi, la loro testa resta oscura, piena di pregiudizi, ed il cuore pieno di miserie. Ora, se non c'è proprio una santità particolare che possa far vedere in noi una creatura spirituale, non si sollevano ». Bisogna che vedano la santità anche nell'esterno; e se essa è nell'interno, viene anche all'esterno. La santità li attira. Gli infedeli sono tanto bassi e bisogna che vedano qualche cosa di soprannaturale e lo vedranno quando noi abbiamo una santità speciale. Questa gente non hanno ancora meriti; tocca a noi averli per poter essere potenti presso Dio ed ottenere la loro conversione.

 

Anche la scienza ho detto. Già, se andiamo là e non siamo capaci a dir la verità come va detta e non sappiamo le lingue per parlare, eh, come facciamo? Pregare si può anche qui, ma per operare bisogna saper fare. Che cosa faceva S. Gerolamo Emiliani per convertire la gente? D'estate andava a mietere il grano coi mietitori e mentre mieteva faceva il catechismo. Così voi mentre coglierete il caffè direte qualche buona parola ai mori. Certo che se non sapete niente, che cosa farete? Dunque, ricordatevi che i mezzi per corrispondere alla vocazione sono: virtù e scienza.

 

E gli ostacoli? Adesso voi ne avete già superato qualcuno, per esempio, i parenti, i cattivi consigli... Ormai i parenti li avete tranquillizzati e i cattivi consigli ormai... Ci son di quelli che dicono: « E’ bene farsi suora, ma laggiù ... ; c'è tanto bene da fare qui a Torino... ». Ma, lo facciano loro! L'ostacolo vostro ormai è il pensiero dei sacrifici che ci sono da fare in missione.

Non si è mai mandato a casa nessuno per i difetti.

Dunque, per l'avvenire non c'è da pensare; la Provvidenza per l'Istituto pensa.

Pregate N. Signore adesso che viene il Bambino nel nostro cuore: Voi che siete venuto per salvare le anime, datemi un grande ardore perché possa salvarne tante, tante, tante; che possa dare mille, mille battesimi.

Questo dovete chiedere nella Notte di Natale.

 

SR. EMILIA TEMPO

Che cosa è la vocazione missionaria? La sua eccellenza? I segni per conoscerla? 1 mezzi per corrispondere? Gli ostacoli contro questa vocazione?

Essa è quell'atto della Divina Provvidenza con cui Dio scelse qualcuno o qualcuna, li fornì di doti speciali, necessarie perché potessero portare la fede ai poveri infedeli (dà un'attitudine).

Nei sacerdoti fa una cosa sola, non si distingue questa vocazione perché il sacerdote come il missionario è chiamato per salvar anime e dar gloria a Dio. Nelle religiose invece si può distinguere, perché quelle che son chiamate per pregare, saran missionarie anche così, ma non sono missionarie.

Dunque in voi si distingue la vocazione missionaria da quella di una semplice religiosa, poiché voi siete di vita attiva, ma attiva per le Missioni.

Eccellenza di questa vita: l° è un'opera divina; siamo aiutanti di Dio. Il Signore non vuol servirsi di Angeli, ma di uomini; 2° cooperiamo alla redenzione; 3° continuiamo l'apostolato della Chiesa.

A qualcuna può venire il dubbio: Ma avrò proprio la vocazione? non avrei fatto meglio a farmi Cappuccina? Ma, dovevi pensarci prima; ora ci sei - ed hai pure la vocazione.

Segni per conoscere se abbiamo la vocazione: Non ci vogliono segni straordinari, basta una vera disposizione di dedicarsi alla propagazione del regno di Nostro Signore ed alla salvezza delle anime, fondata sulla fede e sulla carità.

[segue un tratto come nel sunto precedente]

 

Bisogna che vedano la santità anche all'esterno, e se c'è nell'interno, viene fuori; 2° C'è bisogno di convincerli e solo la santità può farlo; essa li attira; 3° Questa gente non ha meriti, tocca a noi averli per poter essere potenti presso Dio ed ottener loro la conversione.Ci vuole poi anche la scienza. Ostacoli: l° Parenti; 2° Cattivi consigli, ma questi voi li avete già superati; 3° ora potete avere questo: il pensiero dei sacrifizí che ci sono da fare in Missione. Ci vuole un po' di eroismo, saper già fare qui qualche sacrifizio; se non vi abituate qui...

 

Non si è mai mandato a casa nessuno pei difetti. Pregate nostro Signore adesso che viene Bambino nel nostro cuore: Voi che siete venuto per salvar le anime, datemi un grande ardore perché possa salvarne tante tante e che possa dare mille e mille battesimi.

Questo dovete chiedere nella Notte di Natale.

giuseppeallamano.consolata.org