SPIRITO DI POVERTA’ - INIZIO DELLE SCUOLE

26 ottobre 1919

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Chi ha fatto voto di povertà o che vuol farlo, bisogna che si accontenti di vivere da povero. Perciò mentre che per un signore il necessario è di avere qualcosa di lusso, per noi non è così. Per noi basta non morir di fame ed essere coperti come la convenienza vuole. I poveri quando sono ammalati potrebbero prendere un professorone che pretende magari mille lire per una visita, come fa qualcuno?... No, il povero quando è ammalato deve accontentarsi di un medico ordinario, e così delle medicine: il ricco prende delle medicine che costano; il povero no, prende quelle più ordinarie... Eh, se basta un po' di purgante fatto in casa... un po' di acqua allungata... o che so io... basta. Avete capito?

Questo è teologia morale! Bisogna curarsi come poveri e non come ricchi. Se un padre di famiglia, povero, per curarsi meglio volesse andare, per esempio, ai bagni o a Montecatini, con danno naturalmente della famiglia, farebbe male, farebbe peccato. Quella cosa lì può farla un gran signore, ma non può farla un povero a pregiudizio della sua famiglia. Avete capito? - Il Cottolengo diceva ai suoi ricoverati così: Se vi contentate dei medici che abbiamo, delle medicine che fanno le mie suore... bene, se no andate negli altri ospedali.

 

In comunità si è sparsa questa voce: quel che è necessario, è necessario. Io avevo una nipote che era suora; le mancavano tutti i denti e mi diceva: Se potesse comprarmi una dentiera... è necessaria. lo le risposi: Hai da fare scuola? hai da predicare?... Se hai solo da lavorare non ti è necessaria, e... per mangiare si mette il pane nell'acqua... E la dentiera non l'ha ancora adesso.

 

Per l'Istituto non dire che ci son tanti benefattori... non sempre bastano i benefattori. Io voglio che comprendiate un po' bene questo. Se si può fare una medicina in casa che non costi tanto è meglio. E’ bene ricordare qualche volta queste cose qui. Nessuno più comodo dei frati e delle suore... Già che cade dall'alto quel che c'è... ma cade solo qualche volta!...

 

Chi non sta attenta al consumo delle scarpe, dei vestiti ecc. manca alla povertà, perché la povertà esige di usare solo quello che è puramente necessario. Siamo venuti qui per farci poveri. Ah! ... quel che è necessario è necessario? In quello che è necessario da poveri il Signore ci aiuterà, ma quello che è necessario per tutti non è necessario per voi. Fissatevi su questo punto: si fa quel che è necessario da poveri.

Questo (intende l'impianto della luce elettrica fattosi alcuni giorni fa in laboratorio) si è fatto per non guastare la vista, per poter studiare, per poter lavorare. In questi casi il Signore è obbligato ad aiutarci. (Si è impiantata la luce a causa della frequente scarsità e mancanza di gas) Ma mai dimenticarne qualcuna accesa, o lasciarle accese più del tempo necessario; tutte siete interessate perché non si sprechi. Alla Consolata io sono lo spauracchio dei lumi; dappertutto chiudo; dappertutto vado a spegnere...

 

Dunque, ricordate, stabiliamo il principio: si fa ciò che è necessario per i poveri.

Intanto comincerete gli studi. Adesso si tratta di incominciare sul serio; prima di tutto nessuno deve fare il muso; tutte devono essere contente. Tra tutti facciamo tutto. Quindi chi deve studiare tante cose preghi il Signore che le dia il lume; chi è fissato a studiare poche cose faccia quel po' bene; chi non ha studi dica: Deo gratias! Per queste forse in Africa sarà più necessario che abbiano imparato a lavorare che a studiare. La missionaria oltre al lavoro materiale ha bisogno del lavoro mentale, e quindi della scienza. Ciascuna faccia quel tanto che l'obbedienza ha prescritto, ma lo faccia bene e col cuore staccato, che se un bel giorno le fanno lasciare lo studio, non abbia a fare il muso. E non vengano a chiedere il perché. Perché? Perché l'ubbidienza vuole così. Perché? Perché esige così. Che bel perché è quello lì. La scienza dei perché è nell'ubbidienza.

 

Non dire: perché non son capace ... ; o: perché vedono che sono negligente ... ; o: perché credono che sono necessaria... Non c'è nessuno necessario. - ... Quella saputella vorrebbe venir su a parlare coi fiocchi... eh, vedete! L'ubbidienza taglia! Bisogna mortificarsi a questo mondo, e non fare sempre tutto secondo quel che pare a noi. Questo è ciò che vi dico: guardate d'incominciare con tutta l'anima, e il tempo che è destinato allo studio impiegatelo... e che non venga la mania di fare altro in quel tempo. Dire, durante lo studio, qualche giaculatoria, sì, quello si può dire.

 

Dunque, siamo intesi. Certo servirà tutto, sapete! Se potessimo studiare tutte le lingue! L'inglese, il francese, il kíswáhili ... ecc., sì che andrebbe bene! Non dire: io, per me, non ho ingegno ... Questo si dice per superbia. Un mediocre ingegno può riuscire tanto come un altro. E’ la tenacia, la costanza che fanno!

Si darà il voto di tutto; anche il voto del lavoro. E’ vero che è il Signore che dà il voto, ma anche noi lo diamo in suo nome.

Durante le lezioni state attente a non far delle domande; eh, quello che non si capisce una volta si capirà un'altra. In ricreazione si può interpellare; così si impara e sarete contente. Che ciascuna possa dire: io ho fatto tutto quello che ho potuto; se è così allora potrete anche chiedere il dono delle lingue. Ah! quello che costa studiare, mie care! E’ costato sangue per prendere lauree, diplomi ecc ... !

 

SR. EMILIA TEMPO

[ Questo sunto inizia come il precedente; è diversa la parte riguardante gli studi: ]

Ora incomincerete le scuole - senza fare il muso chi ha o non ha da studiare, e neppure chiedere i perché. Perché? Perché l'ubbidienza vuole così. Perché? Perché esige così. Che bel perché è quello lì; la scienza dei perché è nell'ubbidienza.

Non dire perché non son capace, o perché vedono che son negligente, o perché credono che son necessaria... Non c'è nessuno necessario. E non dire: per me non ho ingegno. Questo si dice per superbia. Un mediocre ingegno può riuscire tanto come un altro. E’ la tenacia... la costanza che fanno.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org