IL PIANTO DI GESU’ SU GERUSALEMME

10 agosto 1919

 

XIV. 36-37

N.S.G.C. nel suo solenne ingresso a Gerusalemme: Videns Civitatem, flevit super illam. S. Bernardo scrisse: flevisse legimus, risisse nunquam. Specialmente quattro volte pianse Gesù: Da bambino, secondo il detto della Sapienza cap. 7 N. 3: Primam vocem. similem omnibus, emisi plorans. Volle il Divin Redentore prendere tutte le nostre miserie absque peccato. Pianse su Lazzaro morto: Lacrimatus est Jesus. Sulla Croce come attesta S. Paolo: Cum clamore valido et lacrymis. Oggi pianse su Gerusalemme per tre ragioni (V. Da Ponte): 1) per la sua ripugnanza agli onori che gli facevano ... ; 2) Non per la sua prossima Passione, ma per l'ingratitudine di. Gerusalemme: Si cognovisses et tu, et quídem in hac die, quae ad pacem. tibi; e pei mali materiali, e più spirituali che le sarebbero venuti: Eo quod non cognoveris tempus visitationis tuae; 3) Pianse pure sull'ingratitudine ed i peccati nostri, di tutti i tempi in avvenire; ed in particolare di me

 

Ad imitazione di Gesù anche noi dobbiamo piangere non solo colle lacrime esterne, ma nel cuore col dolore e la contrizione. E ciò per tre motivi: peí peccati proprii, pei peccati che si commettono nel mondo, e sulla Passione di N.S.

1) N.S. disse alle donne del Calvario: Super vos ipsas fiete, e ne abbiam tanti motivi! Es. S. Pietro ... ; S. Paolo: Serviens Domino cum humilitate et lacrymis; S. Agostino che nelle sue meditazioni ha una tenera preghiera per implorare il dono delle lacrime (Hamon 111, 178).

2) E’ dovere dei sacerdoti piangere pei peccati del popolo: Pro hominibus constituítur... Già Davide: Exitus aquarum deduxerunt oculi mei, quia non custodierunt legem tuam. Così Samuele per Saul, Geremia pel popolo Ebreo, S. Gaetano (V. Lez. 2 Nott.), e tutti i santi sacerdoti.

3) S. Teresa disse: val più una lacrima sparsa sulla Passione di N.S.G.C. che digiunare un’intiera quaresima in pane ed acqua.

In conclusione, dobbiamo vivere di espiazione, e come vittime per noi, pei popoli e per amore di N.S.G.C.

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Quest'oggi, benché domenica, non avete avuto la predica. In tempo di vacanza non si fa nessuna predica. Ci sono in questi giorni tante belle feste che basta pensare un pochino ad esse per avere la predica. Solo il Santo del quale facciamo la festa quest'oggi basterebbe per infervorarci: S. Lorenzo. Il fuoco che questo santo martire aveva nell'interno sorpassava di gran lunga quello esterno. La fiamma d'amor di. Dio lo divorava. Superari caritas Christi fiamma non potuit [L'amore per Cristo non poté essere vinto dalle fiamme]. Benché cotto dalle fiamme egli era assorto in Dio..Il Signore a questi Santi dà una forza grandissima. Soffrono, ma sono così assorti in Dio che non sentono il male. E noi? Per un po' di mal di capo... Noi, in un momento di abbondanza diciamo: Venga la croce, vengano i chiodi... E poi, viene un po' di malinconia e... giù per terra.

 

Il Vangelo di quest'oggi ricorda il pianto di Gesù sopra Gerusalemme. Del Signore si ricorda quattro volte che abbia pianto, che abbia riso non si ricorda mai; che abbia pianto lo leggiamo, che abbia riso non lo troviamo in nessun posto.

1° - Il Signore ha pianto da bambino e lo dice la S. Scrittura nella Sapienza: Primani vocem similem omnibus emisi plorans (Sap. VII, 3) [levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido].

2° - Il Signore ha pianto su Lazzaro: Et lacrymatus est Jesus (Gv. XI, 35) [E Gesù scoppiò in pianto]. Il Signore gli voleva bene e pianse.

3° - Il Signore pianse sulla croce e lo dice S. Paolo: Qui in diebus carnís suae, preces supplicationesque ad eum qui possit illum salvuni facere a morte, cum clamore valido et lacrymís offerens, exauditus est pro sua reverentia (Eb. V, Il quale nei giorni della sua carne, avendo offerto preghiere e suppliche con forti grida e con lacrime a colui che salvarlo poteva dalla morte, fu esaudito per la sua riverenza.

4° - Il Signore ha pianto sopra Gerusalemme. Et ut appropinquavit, videns civitatem. flevit super illam (Lc. XIX, 41). E avvicinandosi alla città, rimirandola pianse sopra di lei.

Non si legge mai che il Signore abbia riso, non mi stupisce però che abbia sorriso ai bambini, ma la S. Scrittura non ne parla.

 

Perché Gesù pianse su Gerusalemme? Un autore dice:

l° - Pianse perché mentre era festeggiato, Egli essendo staccato da tutto, vedeva come erano cose transitorie, quindi quelle feste gli fecero l'effetto contrario, ed Egli pianse.

2° - Pianse per l'amore che aveva verso quella città. Pianse per i mali materiali non solo, ma per i mali morali, per le ingratitudini di Gerusalemme. Pianse vedendo la responsabilità che si prendeva quella ingrata città per non aver riconosciuta la sua visita.

3° - Pianse per tutti i peccati che si sarebbero fatti. Nell'íngratitudine degli Ebrei Egli pensava anche a noi altri e piangeva i nostri peccati. Il Signore pianse per le nostre incorrispondenze. Certamente avrà pianto nell'Orto, ma non si legge.

Ora, come si piange? Si piange solo colle lacrime? Chi è che non abbia da piangere? Nella Salve Regina diciamo: ... in hac lacrymarum valle [in questa valle di lacrime]... Si piange anche col cuore. oh, vi sono delle lacrime interne, delle pene, degli affanni che sono vere lacrime.

 

Come bisogna piangere ad imitazione di N. Signore? Bisogna piangere sui nostri peccati, sui peccati altrui e sulla Passione di N. Signore Gesù Cristo.

l'°- S. Pietro ci ha dato un esempio del pianto. Eh! Piangiamo i nostri peccati, non nel senso d'inquietarci perché non siamo perdonati, ma per l'offesa che abbiamo recato a Dio. S. Paolo piangeva e diceva: Io servo al Signore con tutta umiltà e con le lacrime.

Il Signore disse alle donne di Gerusalemme: Piangete su di voi stesse: super vos ipsas flete... (Lc. XXIII, 28).

Nelle opere di S. Agostino v'è una bella preghiera per domandare il dono delle lacrime. Se non sono lacrime degli occhi, sono quelle del cuore. Ah! sì, aver un cuore docile che si commuove ai peccati commessi, anche senza aver il vero dono straordinario delle lacrime.

2° - Piangere per i peccati altrui. Pregare, cercare di evitare che si commettano peccati. Quando si vede qualcuno che probabilmente dirà una bestemmia pregare per evitarla. I peccati altrui toccano pure noi stessi, perché il Signore castiga i peccati con flagelli e calamità, per conseguenza questi castighi colpiscono anche noi, poiché gli uomini formano una società. Davide dice: « I miei occhi hanno messo fuori fontane di lacrime, perché vedevo la gente che non osservava la tua legge ». Samuele piangeva sempre su Saulle perché era prevaricatore, tanto che il Signore gli disse di non piangere tanto. E Geremia?... Così S. Gaetano morì di crepacuore vedendo le offese che si facevano al Signore, a Napoli in una sedizione.

3°- Piangere sulla Passione di N. Signore. Val più una lacrima sparsa per la Passione del Signore che digiunare a pane ed acqua per un'intera Quaresima.

Ridere non è per noi, in questa valle di lacrime. Con ciò non voglio dire di sempre piangere. Piangere utilmente sulle nostre mancanze, sì.

Vi voglio ancora far notare una cosa. Riconosciamo noi sempre i tempi di N. Signore? corrispondiamo, conosciamo la visita di N. Signore? Oppure siamo come Gerusalemme? Stiamo attenti ad ascoltare, ad ubbidire il Signore? Tímeo Jesum transeuntem [Temo Gesù che passa]. Riconoscere la visita di N. Signore. Il rimprovero che fa a Gerusalemme: Quia si cognovisses et tu, et quidem in hac die tua, quae ad pacem. tibi. Oh, se conoscessi anche tu, ed in questo giorno, quello che importa al tuo bene... (Lc. XIX, 42). Che non sia pure rivolto a noi. E’ venuto Gesù e noi stiamo attenti a non lasciarlo sfuggire. Quando ci viene qualche sacrificio, eh!... questo è pure una visita.

 

SR. EMILIA TEMPO

Solo il Santo di cui oggi si fa la festa basterebbe ad infervorarvi: S. Lorenzo. Il fuoco che il Santo martire aveva nell'interno sorpassava quello esterno. Benché cotto dalle fiamme era assorto in Dio. Il Signore a questi santi dà una forza grandissima, non sentono il male. E noi per un po' di mal di capo... Noi in un momento di abbondanza diciamo: Venga la croce... vengano i chiodi... e poi.. . viene un po' di malinconia... e giù per terra.

 

Il Vangelo di oggi ricorda Gesù che pianse su Gerusalemme. Non si legge mai che abbia riso, ma pianto sì; quattro volte si nota nella Scrittura: l° Pianse da bambino; 2° Su Lazzaro; 3° Sulla Croce (lo dice S. Paolo - Ebrei V, 7); 4° Su Gerusalemme.

Perché pianse su Gerusalemme? Un autore dice: l° Perché mentre lo festeggiavano egli vedeva che erano cose transitorie. 2° Per l'amore che ad essa portava; pianse non solo pei mali materiali, ma per i morali, per la sua ingratitudine; per la responsabilità che si prendeva per non aver ricevuta la sua visita; 3° Per i peccati che si sarebbero fatti. Nell'ingratitudine degli Ebrei vedeva pure la nostra, e piangeva i nostri peccati, le nostre incorrispondenze.

 

Non si piange solo con lacrime, ma anche col cuore. Come bisogna piangere ad imitazione di N. Signore? Piangere sui nostri peccati,, sui peccati altrui, sulla Passione di N. Signore. S. Pietro ci diede l'esempio. S. Paolo diceva: lo servo al Signore con tutta umiltà e con le lacrime. - N. Signore disse alle pie donne: « Piangete su voi stesse ».

 

Nelle opere di S. Agostino c'è una bella preghiera per domandare il dono delle lacrime, se non quelle degli occhi, quelle del cuore. Ah! sì, aver un cuore docile che si commuove ai peccati, anche senza avere il vero dono straordinario delle lacrime. Pregare per evitare le bestemmie. Val più una lacrima sparsa per la Passione del Signore che digiunare una Quaresima a pane e acqua.

Notate ancora: Riconosciamo noi sempre i tempi del Signore? corrispondiamo? oppure siamo come Gerusalemme? Stiamo attente ad ascoltare ed ubbidire il Signore. Timeo Jesum transeuntem. Il rimprovero di Gesù a Gerusalemme... Oh, se conoscessi anche tu, e in questo giorno, quello che importa al tuo bene! - che non sia pure rivolto a noi. E’ venuto Gesù; attente a non lasciarlo sfuggire... anche quando ci viene qualche sacrifizio... eh, questo pure è una visita...

giuseppeallamano.consolata.org