FESTA DEL S. CUORE DI GESU’

27 giugno 1919

 

XIV. 31

La Festa del S. Cuore è una derivazione ed appendice della Solennità del Corpus Domini. La Chiesa in quest'oggi nell'aggiunta del secondo Notturno ci dice che questa festa è stabilita per ricordarci la carità di Gesù paziente e moriente per noi, per la cui memoria istituì il SS. Sacramento; e così meditando i fedeli sotto il simbolo del San- tissimo Cuore con più divozione e fervore ne otteniamo maggior frutti T. Ivi).

La B. M. Margherita ebbe le sue tre speciali rivelazioni sul S. Cuore davanti al SS. Sacramento o durante l'Ottava del Corpus Domini (V. Vita). Gesù stesso fissò questa festa subito dopo l'ottava del Corpus Domini.

Questa divozione è antica quanto la venuta del Divin Figlio in terra; e come erano attratti dall'amabilità del S. Cuore i viventi con Gesù. così nei secoli i santi attinsero a questa fonte luce ed amore, es. S. Agostino, e S. Bernardo, S. Gertrude e più particolarmente la B. Margherita scelta ad apostola di questa dívozione.

Oggetto di essa è proprio il Cuore di Gesù materiale unito alla Divinità, perciò Divino (V. Quad. XI p. 39).

  1. 39 [vedere al 25 giugno 1916]

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Stasera farete l'Ora di Adorazione al Sacro Cuore di Gesù. Voi forse direte: Ma, come va? Facciamo l'adorazione al S.. Cuore e la facciamo davanti al SS. Sacramento. - Ecco vedete, questo è ciò che faceva confusione tra i giansenisti. Essi dicevano che il S. Cuore si deve solo venerare, perché è solo un simbolo dell'amore di N. Signore. Invece no. Si deve dare al S. Cuore tutta la venerazione, tutto l'onore che si dà alle altre parti del Corpo del Signore. Il Signore nel SS. Sacramento è vivo, è proprio in persona; nel Sacro Cuore non è tutto in persona, ma rappresenta il Cuore di N. Signore e lo rappresenta proprio reale com'è.

 

La devozione al S. Cuore non è solo un simbolo; è proprio una devozione che si ha verso l'immagine del Cuore del Signore perché rappresenta proprio quello carnale, reale, unito alla divinità. Sarebbe come quando si venera il Crocifisso. Lì, sulla croce, non c'è lui vivo come è nel Tabernacolo, ma è sempre la figura di N. Signore, ed allora lo veneriamo, lo adoriamo crocifisso. Nemmeno questo non è un simbolo perché, quantunque non porti proprio N. Signore vivo, lo rappresenta. Siccome ogni parte di N. Signore è unita alla Divinità, bisogna dare ad ognuna di esse l'adorazione che si dà e che conviene a N. Signore stesso. Quindi vedete, bisogna onorare il S. Cuore come si onora lo stesso Gesù nel SS. Sacramento. Se ogni parte del Corpo del Signore merita questa adorazione, tanto più la merita il cuore che è la sede degli affetti, è la parte principale. Noi veneriamo proprio quel cuore che N. Signore aveva quando era su questa terra. Ma qual è lo scopo per cui N. Signore vuole che si adori il suo Cuore? E’ per eccitare il nostro amore verso di Lui. L'amore vuole l'amore. L'amore ardente di N. Signore verso di noi deve eccitare la corrispondenza del nostro amore. Questa devozione è stata istituita per infervorarci, scuoterci. Il Signore ci ha tanto amati su questa terra ed in cielo, e bisogna che noi corrispondiamo.

 

Non è la stessa cosa, no; tuttavia, tra l'immagine del S. Cuore e l'Eucaristia c'è qualche unione. Anche il Signore volle unire queste due cose. Tre apparizioni ebbe la B. Margherita e tutte le ebbe davanti al SS. Sacramento. La prima apparizione, proprio solenne, l'ebbe il 27 dicembre 1673, mentre stava adorando il SS. Sacramento. In questa apparizione il Signore le disse: « Il mio Cuore è appassionato per gli uomini » e poi continuò lagnandosi che gli uomini non l'amavano. La seconda l'ebbe pure davanti al SS. Sacramento, fra l'Ottava del Corpus Domini, pare che sia stata nel venerdì, (nel 1674). Il Signore le parlò di nuovo dell'ingratitudine degli uomini e le disse che Lui aveva fatto tanto e sarebbe stato disposto a fare ancor di più, ma gli uomini, freddi, non si curavano di Lui. La terza successe nel 1675, anche tra l'Ottava del Corpus Domini, ed è stata l'apparizione più familiare. Mostrò il suo cuore alla Beata dicendole che amava tanto gli uomini e poi le diede ordine di istituire la festa in onore del S. Cuore da celebrarsi all'indomani del Corpus Domini. La Beata si scusò dicendo: Ma che cosa son capace di fare io? Ed il Signore le.disse che l'avrebbe aiutata.

 

Quest'istituzione ebbe tante opposizioni dai giansenisti, ma i Sommi Pontefici han poi conosciuto che proprio si doveva fare. Questa devozione non è nuova, ebbe principio con la venuta del Signore; è quello stesso Cuore che soffrì tanto durante la Passione, quel Cuore che nell'Orto del Getsemani sopportò il dolore cagionato dalla vista di tutti i peccati degli uomini; quel Cuore che ci ha amati sempre; quel Cuore che noi dobbiamo venerare proprio sotto l'immagine, sotto le stesse parvenze di cuore.

 

La devozione al Sacro Cuore l'han sempre avuta tutti, fin da quando il Signore era su questa terra. S. Agostino, S. Bernardo e moltissimi altri santi erano devotissimi al Sacro Cuore il quale poi, in modo particolare, nel secolo XVII si manifestò alla B. Alacoque, come già a S. Francesco d'Assísi, nel tempo in cui c'era tanto odio fra i popoli, al fine di portar la pace a quelle genti.

La Chiesa adottò questa devozione ed il Breviario oggi spiega l'unione che esiste fra la festa del Corpus Domini e quella del Sacro Cuore. Dice che questa festa è stata istituita per richiamare alla me- moria la carità di N. Signore, il quale patì e morì in croce per la nostra salute, e per nostro amore istituì il SS. Sacramento dell'Eucaristia.

Questo Sacramento deve farci ferventemente ricordare la Passione e Morte di N. Signore e noi dobbiamo procurare di conseguirne con maggior abbondanza i frutti.

Essendo il cuore la sede, la fonte degli affetti, anche il nostro deve muoversi e pensare sovente a N. Signore, e guardare di ripararlo, compensarlo e consolarlo con l'esercizio di quelle virtù che più gli stanno a cuore. Imparate da me che sono mite ed umile di cuore. Non solo pregare, ma imitare.

Ora ritenete questo: che queste due feste, quantunque siano cose distinte sono molto unite, perché la festa del Sacro Cuore ricorda i patimenti sofferti da Gesù per noi e perché completa il SS. Sacramento dell'Eucaristia. Questa festa, N. Signore stesso volle metterla subito dopo quella del Corpus Domini, a motivo dell'unione che tra di esse esiste.

 

Dunque, fate l'adorazione e state pure davanti al SS. Sacramento, ma anche davanti al S. Cuore. Una volta l'avevo anch'io quell'idea lì; mi piaceva di più adorare il SS. Sacramento, e prenderlo di lì il Cuore; invece no, non va...

 

Pregate anche per la nostra cara sr. Amalia che è già nell'anticamera del Paradiso. Andai a vederla; si sente solo più poco a par- lare. Edifica proprio vedere com'è preparata.

Abbiamo pregato, fatto novene, ma il Venerabile non lo vuol fare questo miracolo; si vede che non è nei disegni di Dio; forse non sarà bene per lei. Le parlai del Paradiso e le raccomandai di stare lassù come missionaria; che ci aiuti poi di là, che protegga le Missioni, che lavori insomma, e mi disse di sì. Poi sapete quel che mi chiese? Mi disse - e si sentiva appena - « Mi permetta Padre, almeno per i pochi istanti che mi rimangono, di fare il voto del più perfetto ». Vedete che spirito! « Ebbene, sì, le risposi, facciamolo assieme ». E glielo spiegai. lo le promisi poi che non l'avremmo lasciata in Purgatorio e le dissi di nuovo che andando in Paradiso facesse davvero la missionaria: abbiamo fatto i patti prima. E’ invidiabile la sua disposizione; il Signore la santifica. Ma io non voglio che moriate; finché muore una per andare ad aiutarci di lassù, va bene. ma se tutte muoiono, che cosa si fa?

Dunque fate quest'adorazione anche per aiutare questa cara sorella; che il Signore compia in lei la sua volontà e non la lasci andare in Purgatorio: parta dal letto e vada dritto in Paradiso. Non è necessario che questa sorella comparisca poi a noi, potrà poi comparire a qualcuna che si faccia cattiva.

Monsignore ha scritto; dice che in Africa si vive proprio di miracoli. Si vede che il Signore protegge le Missioni.

Dunque, devozione al S. Cuore; prima all'Eucaristia, sì, ma poi anche al S. Cuore.

 

SR. EMILIA TEMPO

Noi veneriamo proprio quel cuore che N. Signore aveva quand'era su questa terra. Ma qual è lo scopo per cui N. Signore vuole che si adori il suo Cuore? E’ per eccitare il nostro amore verso di Lui. L'amore vuole amore. L'amore ardente di N. Signore verso di noi deve eccitare la corrispondenza del nostro amore verso di Lui.

Questa divozione è stata istituita per infervorarci, scuoterci. Il Signore ci ha amati e ci ama tanto; bisogna che corrispondiamo.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org