SOLENNITA’ DI PENTECOSTE

8 giugno 1919

 

XIV. 31

S. Massimo (V. Quad. VI p. 12) - 1. Tre sono i nostri doveri verso lo Sp. S. (V. Quad. VII p. 14).

2. Tre sono gli ostacoli alla venuta e presenza in noi dello Sp. S. (V. Quad. VI p. 12).

VI. 12 [vedere all’1l giugno 1916]

VII. 14 [vedere al 4 giugno 1916]

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Questa mattina il Cardinale ha fatto la predica in Duomo. e sapete come ha incominciato? Ha detto così: S. Paolo andò ad Efeso a trovare vari discepoli di N. Signore e li interrogò se avessero già ricevuto lo Spirito Santo. E questi risposero: Ma non sappiamo neppure che esista lo Spirito Santo; non ne abbiamo mai sentito parlare. - E come siete stati battezzati? Ed essi risposero: Abbiamo ricevuto il Battesimo di Giovanni Battista. - Ma questo non è il Batte- simo di N.S.G.C. - Ed allora li istruì e li battezzò nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo. E lo Spirito Santo discese sopra di essi.

 

Quanti nel mondo non sanno che c'è lo Spirito Santo! Molti cristiani non lo conoscono, non lo rispettano quale Dio, come veramente è. Lo Spirito Santo è Dio come il Padre e come il Figlio.

E noi, siamo bramosi della discesa dello Spirito Santo? Crediamo che è Dio? Ci diportiamo verso di Lui come verso un Dio? Se c'è tanta ignoranza nel mondo riguardo allo Spirito Santo (e ce n'è anche tanta in mezzo ai cristiani, ed anche tra i religiosi... e missionari ... ) è perché ricorriamo a Lui di rado o mai.

 

Quali sono i doveri che abbiamo verso lo Spirito Santo? Sono tre: conoscerlo, amarlo ed ascoltarlo. Gli Efesini non lo conoscevano, ma non ne potevano niente. Ma noi in pratica lo riteniamo veramente come la terza Persona della SS. Trinità? Oppure solo durante la novena facciamo qualche cosa... cantiamo il Veni Creator... e poi basta?

Al Figlio dell'Eterno Padre, che è morto per noi, eh! si sa, dobbiamo avere una vera, una profonda devozione, ma allo Spirito Santo dobbiamo fare dei torti? Non bisogna dimenticarlo: Egli è il canale delle grazie. Gesù ha meritato a noi le grazie, ma lo Spirito Santo le applica. Il Signore disse: E’ necessario che io vada, perché la mia missione è compiuta, e verrà lo Spirito Santo, verrà un altro Avvocato che vi consolerà.

 

Dopo N. Signore è lo Spirito Santo che opera, che fa. Bisogna tenerlo praticamente tutto l'anno come nostro protettore: Egli ci dà le grazie che N. Signore ci ha guadagnate. Questo bisogna fare: ossequiarlo e raccomandarci a Lui, massime per ottenere la santità. La perfezione è un dono particolare dello Spirito Santo, poiché è Lui che ci santifica.

 

In secondo luogo bisogna amarlo. Egli è fuoco: ignis... come diciamo nel Veni Creator; è tutto fuoco e perciò esige anche da noi fuoco; è amore ed esige amore. Abbiamo un cuore duro? Diciamo allo Spirito Santo che ce lo faccia rammollire. Emitte Spiritum tuum et creabuntur [manda il tuo Spirito e saranno create tutte le cose]... Fate che questo fuoco si effonda in noi, ci scaldi. Bisogna amare, amare, poiché Egli è tutto amore.

 

Nel tempo della Pentecoste ed in quelle occasioni in cui cantiamo il Veni Sancte Spiritus, proviamo in noi il bisogno di sentire lo Spirito Santo; ma quanto dura questo? Ah! se ascoltassimo sempre la voce dello Spirito Santo, verremmo sante presto. Darci allo Spirito Santo senza restrizione!... emitte Spiritum tuum et creabuntur.

 

Abbiamo visto quali sono i nostri doveri verso lo Spirito Santo; ora, quali sono gli ostacoli che ci impediscono di riceverlo? Sono tre: l° contristarlo – 2° spegnerlo in noi – 3° se è spento, non risuscitarlo. S. Paolo diceva: Nolite contristare Spiritum Sanctum Dei [Non contristate lo Spirito Santo di Dio] (Ef IV, 30); Spiritum nolite exstinguere (Tess V, 19); Resuscita gratiam Dei quae est in te. Non smorzate lo Spirito; quando è quasi spento, soffiate, risuscitate, accendetelo di nuovo.

1° - Dunque, prima di tutto non contristare lo Spirito di Dio. E come si contrista? Si contrista col perdere la grazia di Dio, col diminuire questa grazia; si contrista coi, nostri difetti, peccati, peccatucci, massime quelli abituali; motivi per cui lo Spirito Santo non può più pienamente stare in noi. Egli vuol dominare nel nostro cuore e vuol vedere in esso la pienezza della grazia. Quante religiose fanno, fanno, e son sempre lì... Fate l'esame; a quest'ora dovreste essere già sante da miracoli.

Noè mandò fuori dall'arca la colomba, ma questa dopo aver girato, non trovando dove posare il piede, rientrò. Lo Spirito Santo è come la colomba, perciò noi non dobbiamo impregnarci delle cose del mondo, perché Egli non esca da noi. Non contristarlo, vivere insieme; pensare a quel che dobbiamo fare, non perderci nelle storielle. Alle volte non siam capaci di tirarci su. Se riceveste bene lo Spirito Santo, sareste tutte apostole.

2° - Non spegnere il fuoco. S. Giovanni Grisostomo dice che lo Spirito Santo è come un lume; ed il lume può spegnersi per un colpo di vento o per mancanza d'olio. La lucerna senza olio si spegne. Dunque vedete, lo spirito del mondo è il vento che spegne lo Spirito Santo. La mancanza d'olio poi, significa uno che promette sempre d'essere umile, obbediente, ed ecco che nel momento in cui dovrebbe esplicare la sua umiltà, la sua obbedienza, salta su con tutta la sua superbia. La mancanza d'olio, quindi, vien significata dalla mancanza di buone opere.

Alle volte i doni dello Spirito Santo sono assai poveri in noi a cagione delle nostre meschine disposizioni. Non dico che ci manchi addirittura la grazia di Dio, ma non abbiamo vita. S. Paolo diceva a Timoteo: Risuscita questa grazia in te, scuotiti, mettiti in fervore.

Dunque, i nostri doveri verso lo Spirito Santo sono: conoscerlo, amarlo, ascoltarlo; gli ostacoli: contristarlo, spegnerlo, non risuscitarlo.

S. Filippo voleva che i suoi religiosi fossero tutti figli dello Spirito Santo; ed io pure voglio che siate tutte figlie dello Spirito Santo.

 

Se non sentite mai niente è perché avete la testa piena di altre cose. Quante volte lo Spirito Santo si presta a dar ispirazioni! Se noi non ci curiamo di Lui, Egli passa. Perciò per essere figlie dello Spirito Santo bisogna proprio ascoltarlo, star sempre pronte alla sua voce, alle sue ispirazioni. Le anime sante fanno così; non sanno neppure il perché e lo Spirito Santo le riempie di ispirazioni.

 

Son così belle queste cose; bisogna gustarli questi frutti, e per gustarli è necessario essere devote dello Spirito Santo. Egli si fa sentire, gustare, godere. Quando i Santi facevano penitenze, era lo Spirito Santo che li sosteneva, che li faceva godere. Un Santo diceva: Con lo Spirito Santo non ho paura di niente. Ah! se oggi facessimo il proponimento di essere devote dello Spirito Santo, di stare attente alle sue ispirazioni!

Leggete i "frutti dello Spirito Santo» nell'Epistola ai Galati; dice che sono gustosi; come un frutto è gustoso al palato, così i frutti dello Spirito Santo sono gustosi al cuore. Fanno passar le miserie di questa vita; ci fan fare volentieri i sacrifici. Dunque, fate così! Del resto, avanti: tutte figlie dello Spirito Santo.

Quest'oggi non è una festa nella quale si ricordi la nascita o la risurrezione del Signore, no; quest'oggi scende proprio lo Spirito Santo. E’ sceso allora e scende di nuovo oggi. Non è solo una commemorazione, ma una vera venuta. Voi dovete figurarvi la Madonna lì ad aspettare, sospirare... pretendere anche voi lo Spirito Santo.

 

SR. EMILIA TEMPO

Chi non è risorto nella Pasqua, risorga nella Pentecoste. 1 nostri doveri verso lo Spirito Santo sono: conoscerlo, amarlo, ascoltarlo.

La perfezione, la nostra santificazione, è proprio un dono particolare dello Spirito Santo poiché è Lui che ci santifica. Egli è fuoco, ignís... è tutto fuoco e perciò esige da noi fuoco, è amore ed esige amore. Abbiamo un cuore duro? diciamogli che ce lo rammollisca... fate che questo fuoco si effonda in noi, ci scaldi...

Bisogna amare, amare; poiché Egli è tutto amore.

 

Nel tempo di Pentecoste e quando si canta il Veni Sancte, proviamo in noi il bisogno di sentire lo Spirito Santo, ma quanto dura? Ah! se ascoltassimo sempre la voce dello Spirito Santo! verremmo ,presto sante. Darci allo Spirito senza restrizione, darci a sua discrezione, che strappi, laceri, faccia quel che vuole.

 

Ostacoli che impediscono di riceverlo: l° contristarlo; 2° spegnerlo in noi; 3° se è spento non risuscitarlo.

Si contrista col perdere la grazia, coi nostri peccati, peccatucci, difetti, massime gli abituali; motivi per cui Egli non può pienamente stare con noi. Egli vuol dominare nel nostro cuore e vuol vedere in esso la pienezza della grazia. Quante religiose fanno, fanno, e son sempre lì. Fate l'esame: a quest'ora dovreste già essere sante da miracoli. Noè mandò fuori dall'Arca la colomba, ma questa dopo aver girato, non trovando dove posare il piede, rientrò. Lo Spirito Santo è come la colomba, perciò noi non dobbiamo impregnarci delle cose del mondo perché Egli non esca da noi. Non dobbiamo lasciarci posare su certe miseriucce che ci sono in Comunità, da tante storielle; tenerci su, sempre in alto...

Il fuoco, dice S. Giovanni Grisostomo, è come un lume: si può spegnere o per un colpo di vento o per mancanza d'olio. Il vento è lo spirito del mondo e da questo noi dobbiamo distaccarci; l'olio sono le buone opere e manca a chi promette sempre di essere umile, obbediente, ed ecco che invece nel momento buono salta fuori con tutta la sua superbia e disubbidienza. La mancanza di buone opere è la mancanza d'olio.

 

I doni dello Spirito Santo sono alle volte assai poveri in noi a cagione delle nostre meschine disposizioni. Non dico che ci manchi addirittura la grazia di Dio, ma non abbiamo vita. S. Paolo diceva a Timoteo di risuscitare lo Spirito Santo in lui; e Timoteo era un sant'uomo; non era privo della grazia di Dio.

Bisogna ascoltarlo. Ma, si dice, io non sento mai niente... Eh!... se hai sempre la testa piena d'altro non ascolti.

S. Filippo Neri voleva che tutti i suoi religiosi fossero figli dello Spirito Santo ed io voglio che voi ne siate le figlie; e per essere tali bisogna ascoltarlo, vivere sotto la sua influenza, sempre.

I martiri, i santi che gustavano tanto nei loro martìri, nelle loro penitenze, erano pieni di Spirito Santo. Ah! se oggi facessimo proposito di essere divote praticamente dello Spirito Santo!... In certi giorni, certe ore nere, come ci tireremmo su... Ascoltiamolo... Non le ispirazioní fuori posto... Ma si conosce quando ispira lo Spirito Santo o il demonio... si sente... « Su, fa' meglio quella cosa... quella preghiera... ».

Oggi non è solo una commemorazione di una cosa che fu, come la nascita, la risurrezione; ma è una venuta: discende veramente ancora adesso lo Spirito Santo.

giuseppeallamano.consolata.org