DEVOZIONE A MARIA SS.

1° giugno 1919

 

XIV. 29

Crederei di mancare al mio dovere, ed al mio speciale affetto alla SS. Vergine se finisse questo mese senza parlarvi di proposito della nostra cara Madre. S. Alfonso aveva fatto proposito di non far alcuna predica senza parlare di Maria SS. e riservava sempre tutta un predica negli Esercizi Spirituali. Predicando su tale argomento un raggío di luce partì dall'immagine della SS. Vergine verso il Santo, e ciò alla presenza d'una moltitudine.

(Vedi Quad. VII p. 13).

  1. 13 [vedere al 30 aprile 1916]

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Dunque, abbiamo finito il mese della Madonna ed incominciamo quello del S. Cuore. Quante feste in questo mese! Abbiamo quella del Corpus Domini, della Consolata, di S. Giovanni Battista, del Sacro Cuore, dei SS. Pietro e Paolo. Oh! quante! quante!

Voi non siete capaci di fare una novena perché il Signore mandi un po' di pioggia? Sr. Francesca è inquieta perché non piove, poiché bagnare l'orto non val mai come la pioggia del cielo (Notiamo che in quest'anno vi è un'eccezionale siccità). Abbiamo bisogno d'acqua, il grano non viene su, la roba invece di diminuire di prezzo, va aumentando; non si sa più che cosa fare... S. Caterina è stata tanto tempo senza mangiare, viveva colla sola Eucaristia, ma voi dovete mangiare; il cibo prendetelo finché il Signore ve lo manda; di fame finora non siete ancora morte... (sorride).

 

E’ passato il mese di maggio, ma voi non cessate di essere devote della Madonna. No no, bisogna essere devote della Madonna tutti i giorni dell'anno. S. Alfonso in onore alla Madonna aveva fatto il voto di non perdere un minuto di tempo ed aveva stabilito di non far mai una predica senza parlare di Lei. Ed allora, sapete quel che è successo? Un giorno, mentre il Santo predicava, un raggio partì dalla Madonna e si posò sopra di lui e tutto il popolo assistette a questo miracolo.

 

Questa devozione è necessaria, mie care, per salvarci e per santificarci. Sicuro, è necessaria per perfezionarci nella virtù. Che sia necessaria per salvarci, questo è moralmente certo. Il P. Suarez dice che nessuno si salva senza la Madonna. Sì, è necessario essere devoti della Madonna per salvarci; ecco perché la Chiesa applica alla Madonna le parole della S. Scrittura: Qui me invenerit, inveniet vitam et hauriet salutem a Domino: chi troverà me, troverà la vita ed avrà la salvezza dal Signore. La salute nostra viene dalla Madonna. La Chiesa lo fa anche dire per sua bocca: Coloro che mi onoreranno avranno la vita eterna.

 

Dunque, ricordatevi di essere devote della Madonna, giacché questo non è solo consiglio, ma necessità, e senza di essa non possiamo avere la vita, la salute eterna; non possiamo andare in Paradiso. E la Madonna può? Sì, la Madonna può mandarci in Paradiso; non v'è alcun dubbio, perché Ella solo desidera la salute di tutti gli uomini e perché per i suoi meriti è costituita così in alto che può tutto; la sua santità la mette al punto di ottenere la santità, ai suoi devoti.

 

Mentre il Padre Eterno ha mandato il Figlio suo per redimerci e liberarci dal peccato e prepararci il Paradiso, vuole che tutte le grazie che Gesù ci ha meritate con la sua Passione, passino per le mani della Madonna. La Madonna infatti è paragonata ad un acquedotto dove l'acqua della fonte resta condotta; Essa è un canale dove passano tutte le grazie; Essa può salvarci e lo vuole, in forza del suo potere e come regina e madre, e per la sua santità che la rende maggiore di tutti gli Angeli e dei Santi.

Omnia nos habere disposuísti [hai disposto che avessimo ogni cosa, per mezzo suo]... Ella è regina e come regina comanda; non è solo il re che comanda, comanda anche la regina. Quando io, per esempio, ricevo qualche offerta per il Santuario dalla regina, è lo stesso come se la ricevessi dal re. La regina non domanda mica volta per volta il permesso di fare le offerte. Così le preghiere della Madonna non sono preghiere ma comandi, perché il Signore vuole che Essa comandi.

 

I Santi ci portano l'esempio del re Salomone; Salomone disse a sua madre: Mai che io ti possa negare alcuna cosa; non hai che da parlare.

Abbiamo anche un esempio nelle nozze di Cana. Il Signore non voleva ancora fare dei miracoli, eppure la Madonna glielo fece fare. Essa si lasciò commuovere da quei poveri sposi, ed ordinò che riempissero le idrie d'acqua, acqua che poi il Signore cambiò in vino.

Tutti i Santi sono devotissimi della Madonna. Essa concede tutte le grazie che non sono contro la nostra salute. La Madonna in Dio, con Dio può tutto. Essa è corredentríce del genere umano, perché ha sofferto col suo Figliuolo, ha partecipato alla sua Passione. Essa è Regina Martyrum [dei Martiri] e ci fa anche partecipi dei suoi dolori. Il desiderio proprio della Madonna è di salvar anime, cooperare perché il Sangue di Gesù non sia sparso inutilmente; non ha desiderio più vivo. Può e vuole salvarci; vuole la salute di tutti. Il Signore dalla Croce disse ancora: Sitio [ho sete] che i Santi interpretano non per una sete materiale, ma spirituale; durante l'agonia sofferta nell'orto, disse pure: Quae utilitas in sanguine meo? [che utilità c'è nel mio sangue?]... purché sia utile tutto quel che faccio per la salute delle anime. Per questo solo scopo è venuto sulla terra. La Madonna che sempre s'è unita a Lui nei dolori, non può voler altro che la salute delle anime.

 

E’ anche necessaria questa devozione per farci più santi, non solo per andare in Paradiso e fermarci lì, appena entrati, ma per andare in su ... ; per giungere alla perfezione più alta. E la Madonna qui c'entra anche? Sicuro, perché la Madonna ci difende dalle tante difficoltà che s'incontrano nel cammino della virtù; ci sostiene nelle tentazioni ed in tutte le miserie di cui è piena la nostra vita; ci difende dal demonio; ci dà la forza di camminare nella via della perfezione in mezzo a tante contrarietà.

 

A convincerci che la Madonna ci aiuta, basterebbe il fatto di S. Maria Egiziaca, narrato dallo Scaramelli. Questa Santa era una grande peccatrice. Quando il mondo pareva lasciarla un po', pensò di entrare in una chiesa, ma giunta alla porta di questa non potè entrare. Disperata per i vani tentativi fatti, si pose davanti ad un'immagine della Madonna e chiese la grazia di poter entrare. La Madonna la esaudì e tolse ogni ostacolo, ed allora la santa entrata in chiesa, si pose subito sotto la protezione della Madonna, quindi andò in un deserto ove stette quarantasette anni a far penitenza. In tutto quel tempo la sola sua maestra fu la Madonna, la quale, da una gran peccatríce, qual era Maria Egizíaca, fece una gran santa.

Dunque stiamo tranquilli che la Madonna ha un grado di santità suprema e quando ci sentiamo poco coraggio, sentiamo poco il desíderio di farci proprio santi, e diciamo magari tra di noi: io non voglio giungere a far dei miracoli... andiamo dalla Madonna che ci aiuti, se non a far miracoli, a farne almeno con noi stessi. I frutti di quei piccoli sacrifici che si fanno quotidianamente, conducono alla santità. Domandiamo alla Madonna che ci aiuti a farci proprio santi.

 

E come fare ad avere una vera devozione? Non basta dire qualche Pater; voi sapete che la prima devozione consiste nell'emendarci dei peccati. Qualche volta la Madonna, ad un peccatore che in tutta la sua vita ha recitato qualche Ave Maria, dà la grazia della conversione, ma in via generale vuole che chi cade in peccato risorga: Refugium peccatorum [rifugio dei peccatorí]...

 

Noi dobbiamo stare attenti ai peccati veniali. Non dire: Questo non è niente; questo è solo un peccato veniale. - Queste son cose che feriscono N. Signore ed anche la Madonna. Per avere una vera devozione, bisogna evitare i peccati mortali ed anche per tutto quanto è possibile, i peccati veniali deliberati; essere più delicati nelle cose, evitare le imperfezioni. Come si può pregare la Madonna offendendo il Signore? Staccarci, staccarci da queste cose e far opere di virtù.

 

Dopo questo bisogna ossequiare la Madonna. Il Rosario e l'Uffico son preghiere a Lei molto grate. Recitare l'Ufficio è una delle più belle cose. Diceva un'anima santa che quando non riceveva grazie dopo tante preghiere, si metteva a recitare l'Ufficio ed allora le otteneva. Io in principio lo facevo dire tutti i giorni dai chierici; adesso lo dicono i Novizi, ma non sono ancora morto e spero potrò di nuovo farlo recitare da tutti i chierici, perché questo mi sta proprio a cuore.

 

In quelle Comunità che non dicono l'Ufficio dei Sacerdoti, dicono quello della Madonna. Nella vita di S. Brunone, fondatore dei Certosini, si legge che questo Santo dovette lasciare a Grenoble la sua fondazione, perché il Papa lo chiamava a Roma. Dopo la di lui partenza i suoi religiosi, a motivo della vita austera che dovevano condurre, avevano deciso di lasciare il convento e tornarsene ognuno alla propria casa. Ma tra di essi trovavasi un santo che pregava sempre la Madonna la quale, comparendogli un giorno, gli disse: « Recitate il mio Ufficio ed avrete la stabilità del vostro monastero fino alla fine del mondo ». Infatti ora i Certosini recitano l'Ufficio divino e quello della Madonna e non credono di perdere tempo, e proprio da quest'ultimo riconoscono la loro stabilità.

Siete fortunate voi che alla festa dite un po' d'Ufficio; se anche non capite tutto non vuol dir niente; dite ciò che dice e capisce la Chiesa. Vi raccomando tanto che non crediate la recita dell'Ufficio cosa inutile, un riempitivo di tempo. Ah! no; dall'Ufficio della Madonna dipendono tante grazie e mi sta tanto a cuore. Dite bene quel po' che si può dire. Il S. Rosario supplisce, è vero, a quest'Ufficio ma è sempre un supplemento.

 

Per meritarci la grazia di perfezionarci, facciamo quello che dice il B. Monfort: eleggere la Madonna per nostra madre, farci schiavi della Madonna. Essa ci tratterà bene. Bisogna far tutte le cose da Maria, con Maria, in Maria, per Maria. Se volete poi leggere questo librettino, è un sunto di quello che dice il Monfort riguardo alle schiave di Maria (Il nostro Ven. Padre ci presenta un líbretto).

 

Don Cafasso diceva sempre: Quando andate a predicare, prendetevi sempre assieme la Madonna. Far tutto con Maria, tutto in unione a Maria, come se fosse Lei che lavorasse dentro di noi. Non andiamo mai a N. Signore se non per mezzo di Maria. Se egli volesse direttamente darvi qualche cosa, ditegli: No no, datemelo per mezzo di vostra Madre. Mettiamo tutto nelle mani della Madonna; se Essa volesse sempre farvi stare in Purgatorio, ebbene, state per sua vo- lontà. Non è mica vero che vi lascia...

 

Prendete tutto dalla Madonna; quando saremo poi tutti suoi, allora non ci mancherà poi più niente. Essa ha la vista buona, e ricorda tutto, pensa a tutto. Il Signore ha voluto così, ha voluto che tutti ricorressero prima alla Madonna, dunque, perché voler ricorrere direttamente a Lui? L'Eterno Padre mandò il Figlio perché noi potessimo avere più confidenza, ma poi mandò ancora la Madonna affinché, a suo mezzo, noi potessimo con maggior facilità ricorrere a Lui. Così, nei confessionali, Iddio non mandò gli Angeli, perché noi non avremmo mai osato confessare tutti i nostri peccatacci ma mandò gli uomíni...

 

La Madonna, essendo anch'essa come noi, persona umana, ha compassione delle nostre miserie e ci aiuta. Questa scala bisogna farla e non fare come quelli là che vogliono essere tutti del Papa senza passare prima dal Vescovo e da tutti gli altri in ordine graduale. Il primo gradino della scala che noi dobbiamo fare è la Madonna.

(Qui il nostro Ven. Padre accenna al fatto delle due scale che si trova nel Direttorio Ascetico dello Scaramelli, ove si narra come diverse anime tentassero di salire una magnifica scala rossa al termine della quale stava Gesù, ma che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano mai a raggiungere la cima. Poco discosta dalla scala rossa, ve n'era una bianca, al termine della quale stava la Madonna. Molte anime andavano su facilmente, e giunte alla cima, la SS. Vergine le faceva passare a Gesù. Le anime che volevano salire la scala rossa, vedendo vani i loro sforzi, andavano poi alla scala bianca che riuscivano a salire con facilità. Questo per dimostrare come per Maria si arriva a Gesù).

Vedete, la prima scala è quella della giustizia, la seconda è quella della misericordia.

 

SR. EMILIA TEMPO

La devozione alla Madonna non è solo un consiglio, è una necessità, poiché senza di essa non possiamo avere la salute eterna, non possiamo andare in Paradiso. Essa lo può, poiché per i suoi meriti è costituita così in alto che può tutto; la sua santità la mette al punto di ottenere la santità ai suoi devoti. Essa lo vuole. La Madonna, in Dio, con Dio, può tutto; Essa è corredentrice del genere umano perché ha sofferto col suo Figliuolo, ha partecipato alla sua passione; e fa anche noi partecipi dei suoi dolori. Il desiderio proprio di Maria è di salvare anime, cooperare perché il Sangue di Gesù non sia sparso inutilmente. Gesù sulla croce disse: Sitio. Aveva sete di anime. E così pure disse: Quae utilitas in sanguine meo? E la Madonna che sempre si è unita a Lui nei dolori, non può voler altro che la salute delle anime.

 

Questa divozione è pure necessaria non solo per andare in Paradiso, lì appena entrati, ma per farci più santi, per andare più in su, per giungere alla perfezione più alta. Essa ci difende dalle tante difficoltà che si incontrano nel cammino della virtù, ci sostiene nelle tentazioni ed in tutte le miserie di cui è piena la nostra vita; nelle tante nostre instabilità ci viene in aiuto. State tranquille: chi vuole e ad Essa ricorre, la farà santa, una santona di terzo grado... Non domandate, no, di far miracoli (perché a volte abbiamo paura di divenir troppo santi e diciamo che non vogliamo far miracoli) ma di farne almeno uno con noi.

I frutti di quei piccoli sacrifici che si fanno quotidianamente conducono alla santità. Domandiamone la grazia alla Madonna.

Per aver vera divozione non basta solo dir qualche preghiera, ma:

l° - Grande desiderio di evitare tutti i peccati mortali, non solo, ma anche i veniali deliberati e le imperfezioni. Staccarci, staccarci da queste cose e fare atti di virtù.

2° - Pratiche esterne: Rosario, Ufficio, fioretti, mese di maggio, novene ecc.

3° - Pratiche interne: come dice il B. Monfort, eleggere la Madonna per nostra Madre; di più, farci suoi schiavi. Essa ci tratterà bene. Bisogna far tutte le cose da Maria, con Maria, in Maria, per Maria.

Tutte le grazie ci vengono da Maria.

 

SR. MARIA DEGLI ANGELI VASSALLO

(Parlando dell'Ufflcío della Madonna) Io credo che le grazie principali di cui abbiamo bisogno per l'Istituto si ottengono per mezzo di questo Ufficio.

giuseppeallamano.consolata.org