PURIFICAZIONE DI MARIA SS.

2 febbraio 1919

 

XIV. 23-24

La festa di quest'oggi è doppia; la Presentazione al tempio di N.S.G.C. e la Purificazione di Maria SS. I Greci la enumerano tra le feste del Signore; i Latini tra quelle della SS. Vergine. Si benedicono le candele e si la la Processione in memoria dell'andata al tempio di Gerusalemme della S. Famiglia, dove aspettano il S. Bambino il S. Vecchio Simeone e la profetessa Anna. Da Simeone in quel bel canto: Nunc dimittis Gesù è proclamato lumen ad rívelationem gentium (V. Durando e A. Carpo).

Noi meditiamo almeno due volte nella settimana questo mistero nel S. Rosario nel quarto mistero gaudioso. Ricordiamo in quel punto le virtù esercitate da Gesù e da Maria SS. nella Presentazione e Purificazione. Le principali sono l'ubbidienza, l'umiltà, la povertà, la purità ed il sacrificio. La legge obbligava solamente i primogeniti ebrei non Gesù primogenito del Padre; le donne ebree infette di peccati ed immonde. Tale non era Maria SS. Eppure si assoggettarono alla legge. In ciò fecero atto di ubbidienza cieca. Esempio per noi che tenuti ad ubbidire, cerchiamo di esimerci tante volte, e solo ubbidiamo nello stretto comandato. Recitando il mistero domandiamo a Gesù e Maria un'assoluta ubbidienza in tutto.

 

Esercitarono l'umiltà, accomunandosi ai bambini e alle donne Ebree, andati in panni poveri secondo lo stato di S. Giuseppe, aspettando il loro turno, e cosi comparendo simili agli altri, mentre potevano farsi conoscere per quelli che erano, e quindi fatti segno a speciali riguardi. E noi? Domandiamo questa umiltà ed il nascondimento dei nostri pochi talenti...

 

La povertà, oltre da tutto il contegno di poveri, la dimostrarono nell'offerta da poveri, non d'un agnello come facevano le persone ricche, ma di due tortorelle o due colombini. Eppure avevano ricevuto oro dai S. Re Magi, che già avevano dato ai poveri. Noi non vergogniamoci d'essere poveri, ma gloriamoci, e regoliamoci come tali.

 

La purità e nettezza sempre maggiore, benché fossero purissimi. Cosi noi pieni d'imperfezioni procuriamo coi Sacramenti e coi Sacramentali di purificarci... (V. Ven. Da Ponte, Purif.). Il Sacrifizio fu il fine per cui Gesù si portò al tempio; di offrirsi all'Eterno Padre vittima per noi; come già nella sua venuta al mondo: In capite libri scriptum est de me ut... Qui esternamente e solennemente Gesù si offre vittima, da poi consumarsi sul Calvario. Maria pure incomincia i suoi dolori colla profezia del vecchio Simeone: Positus est hie... et tuam pertransibit gladius.

 

 

Ecco tanti pensieri che vi serviranno per meditare il quarto mistero gaudioso. Colla considerazione ogni volta di alcuno di essi pregherete con gusto vocalmente e mentalmente.

Nota: Il riscatto con 5 sicli = L. 18 circa (Ved. Vang. S. Luca P. Sales).

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

E’ così che si fa il ritiro mensile: pensando cioè che in poco tempo potremmo essere portati là, al camposanto. Ieri ho parlato con una donna che aveva 92 anni; ha lavorato ancora tutto il giorno, fino all'ultimo momento e poi, nonostante il suo vigore, verso sera è morta.

Ben, fate bene il ritiro mensile; che non sia solo un'usanza, ma sempre un rinforzamento di spirito.

Nell'Istituto di S. Pietro son 30 suore a letto e son già morte tre. E qui? Nessuna. In Africa P. Sales è stato tanto ammalato, è andato a rasentare le porte dell'eternità, ma poi è saltato su... (Il nostro Ven.mo Padre legge una lettera dove P. Sales parla in breve della sua malattia. Sia ringraziato il Signore per la di lui guarigione).

Oggi è la festa della Purificazione. Questa festa ha due nomi, perché ricorda la presentazione di Gesù al tempio e la purificazione della Madonna. I Greci festeggiano la Presentazione del Signore; noi latini amiamo di più festeggiare la Purificazione della Madonna. Certo vi sono le due feste assieme. (Dopo aver spiegato il tratto evangelico riguardo alla Presentazione e Purificazione, il nostro Ven.mo Padre continua: )

 

Vedete, anche N. Signore fu rícomprato (come allora era usanza) per cinque sicli; e poi fu venduto per trenta denari. Noi dobbiamo meditare tutti i giorni questi misteri. Nel quarto mistero, per esempio, si può pensare alla presentazione e alla purificazione. Ma siccome sono i misteri della Madonna, meditiamo le virtù che essa esercitò in quest'occasione. E quali sono? L'ubbidienza, l'umiltà, la povertà e l'amore alla santa purità. Queste sono le principali.

 

Ubbidienza. Non era obbligata ad andarsi a purificare, che era santissima. Poteva non andarvi, poteva dire: questo non mi riguarda. Ma no, la legge lo dice e... avanti; e andò. Dunque pensiamo a noi quando diciamo: ma questo non è comandato; è solo consigliato; è solo un desiderio... Eh! non bisogna sempre aspettare il comando. La Madonna non ebbe quel comando, eppure non fece eccezione. Il Ven. Cafasso dice che questa è ubbidienza cieca. La Madonna sapeva che non era soggetta a quel comando, che non aveva nulla a che fare con quella legge, eppure andò.

 

Umiltà. Andarsi a cacciare in mezzo alle donne del popolo! Eppure andò là in mezzo a tutte aspettando il suo turno per presentarsi al sacerdote. Noi avremmo subito detto: Non è bene, perde di stima il Signore... - Non ne perde mai il Signore. Tante volte si dice: E’ per la stima dell'Istituto, per il bene della Comunità; ed invece è per la nostra superbia.

E la povertà? Io credo che la Madonna avesse ancora dei denari che le avevano portato i Magi, eppure portò là due colombini. Avrebbe forse potuto portare di più, ma si accontentò dei colombini. Vedete, l'amore alla povertà!

E l'amore alla purità? La Madonna non aveva bisogno di essere purificata, ma voleva sempre aumentare la purità. Non ne aveva mai abbastanza.

Quando mediterete il quarto mistero pensate che nella purificazione la Madonna nascose quattro virtù: ubbidienza, umiltà, povertà e purítà.

 

Bisogna anche pensare a N. Signore. Fu ricomprato per 5 sicli (18 lire circa) e fu poi venduto per 30 denari. Anche N. Signore ha voluto esercitare queste virtù.

Umiltà: Passò come un bambino comune. Dopo 40 giorni dalla sua nascita già si offriva al Signore nel tempio. Quest'offerta corrisponde al Calvario. Le vittime antiche non ti hanno placato, diceva, vengo io a fare la tua volontà. E si offrì all'Eterno Padre in espiazione dei peccati degli uomini.

Quando mediterete questo mistero prendete uno di questi pensieri: o della Madonna o di Gesù; così acquisterete le indulgenze.

 

Nell'annunciazione potete pensare a tre virtù: umiltà, castità e spirito di sacrificio. Quando dite il Rosario, dite al Signore: vi chiedo sempre più purità. Un'altra volta: sempre più spirito di sacrificio, e così via... Così resta una preghiera vocale e mentale e resta un sollievo. Fate in questo modo; così il Rosario si dirà sempre bene, volentieri e non si troverà lungo il tempo. Pregate bene, massime adesso dopo la guarigione e pensate qualche volta: Se fossi morta? In quel tempo (si riferisce alla malattia) dovevate essere tante sacramentine, ma... c'era un po' di febbre, e si stava lì quasi intontite... Sono morti 6.000 in questi tempi a Torino; guardate un po’! Quasi tutte le Comunità hanno avuto morti. Da noi nessuno; e di là (dai Missionari) neppur un ammalato! Ringraziamo il Signore!!!

giuseppeallamano.consolata.org