IMMACOLATA CONCEZIONE - SPIRITO DI PREGHIERA

8 dicembre 1920

 

XVI. 4-5

Vestizione a tredici chierichetti

Il vostro numero mi ricorda i tredici apostoli, cioè gli undici fedeli a N.S.G.C., più S. Mattia e S. Paolo. Buon augurio di perseveranza. Prendetene uno ciascuno a protettore e per imitarlo. Starete fedeli anche voi sino alla fine? Arriverete tutti tredici alle S. Ordinazioni? Ciò dipende da voi, dalla vostra perseveranza nella S. Vocazione, e se ne userete i mezzi. Non vale la scusa uscendo dall'istituto: non sono chiamato; dite piuttosto non ho corrisposto, non voglio corrispondere alla vocazione. Per essere religiosi basta volerlo: Si vis; naturalmente che i superiori vedano in voi le qualità speciali dell'istituto. Allora se non fosse chiamato uno al Sacerdozio, c'è posto fra i coadiutori.

 

Come corrispondere? Osservare bene il regolamento, quindi ubbidienza vera in tutto, anche nelle minime cose, impegno negli studi proposti dai superiori, ma con retto fine; carità da veri fratelli; ma specialmente spirito di orazione. Questo sì, che è necessario, senza del quale si perde certamente la vocazione. S. Alfonso scrive che chi prega si salva, e chi non prega si danna. Io mi permetto di aggiungere: Chi prega corrisponde alla vocazione e vi sarà fedele, chi non prega e bene non corrisponde e la perderà. Credete a me che ho esperienza. Quanti lasciarono la nostra vocazione, eccettuati per sanità o motivi particolari, uscirono perché lasciarono lo spirito d'orazione. Cominciarono a pregare poco e come per forza, passavano il tempo delle preghiere comuni colla testa in aria, e con nausea, specialmente durante la S. Meditazione. Cosi il cuore s'inaridì, e si venne al passo doloroso. Ma ciò non basta, bisogna pregare in omni loco e semper, lo dice la S. Scrittura per avere lo spirito d'orazione. S. Giov. Dama- sceno definisce l'orazione: Ascensio mentis in Deum; un'elevazione della mente, del cuore, di tutta l'anima a Dio. Ciò si può e si deve fare in ogni posto e sempre, studiando, facendo ricreazione ed anche dormendo - secondo il detto: ego dormio et cor meum vigilat. S. Gio. Evangelista dopo la S. Comunione dormiva sul cuore di Gesù, e Gesù non lo svegliò. Perché? Il suo cuore vigilava con Gesù. Adunque, miei cari chiericbetti, state buoni, ma specialmente formatevi all'orazione in comune e da soli lungo il giorno, con ripetere giaculatorie ed i buoni pensieri della meditazione. Così corrisponderete alla S. Vocazione ed arriverete tutti al S. Sacerdozio. Ponete questo vostro fermo proposito nelle mani di Maria Immacolata, che oggi scegliete a patrona e protettrice della vostra vestizione.

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Son venuto per dare l'abito chiericale a tredici studenti. Dissi loro: Quanti di voi riusciranno? Dipende da voi. E’ il Signore che vi ha condotti qui, e non vi ha mica condotti qui per ingannarvi, no, ma perché vi vuol bene.

Chi prega corrisponderà alla vocazione, riuscirà un bravo sacerdote e un bravo missionario; chi non prega non corrisponderà: o lascerà la vocazione, o, se va avanti, è peggio per lui; meglio che non si faccia sacerdote.

S. Paolo dice che bisogna pregare in tutti i posti, non solo in chiesa, dappertutto; e poi dice che bisogna pregare sempre: Oportet semper orare... Ohi anche mentre dormiamo? Sì, e lo dice anche la Sacra Scrittura che si può dormire e vigilare. Si fa così: ci si addor- menta pregando. S. Anselmo definisce la preghiera: un'ascensione della mente a Dio. Altri invece: domanda di cose convenienti a Dio. Mentre voi studiate dite: Signore è per voi che studio; ed ecco che pregate. Così nei lavori, nelle ricreazioni ed in tutto il resto.

 

Oggi è la festa dell'Immacolata, e che cosa desidera da voi? Desidera che siate immacolate. N. Signore per prepararsi una madre, la più santa, la più ricca, ha cercato non che avesse denari, ma che fosse piena di grazia. L'ha fatta concepire senza peccato, l'ha confermata in grazia. Oh, la preziosità della grazia di Dio! E’ quel tesoro di cui parla la S. Scrittura: per averla si vende tutto quello che si ha. E’ quel tesoro che il Signore diceva alla Samaritana: Io ho un'acqua e chi ne beve non avrà mai più sete. Quell'acqua era la grazia di Dio.

La grazia di Dio è la maggiore delle grazie che abbiamo in noi; e la Madonna fu riempita con pienezza di questa grazia. Ave Maria, gratia plena, disse l'Angelo Gabriele alla Madonna. Poi questa grazia, con la corrispondenza è sempre aumentata. La Madonna è morta di puro amor di Dio. Anche noi ad imitazione della Madonna dobbiamo dare molta importanza alla grazia di Dio.

 

Evitare i peccati e fare opere buone, questo è il modo di aumentare, conservare ed accrescere in noi la grazia di Dio. Questa grazia ci fa amare N. Signore.

Una volta una novizia carmelitana, alla B. Maria degli Angeli che faceva dei miracoli, disse: Come fa a fare questi miracoli, queste profezie?... Ed essa rispose: Io sono amica di Gesù, perciò quello che è suo è mio; così quello che ha lui lo prendo anch'io. Eh! già; avendo il Signore dei miracoli, anch'essa faceva dei miracoli... Anche il nostro Venerabile diceva: Il Signore sa che io gli voglio bene; siamo due amici, quindi quando mi scappa qualche cosetta che potrebbe offendere, non voglio neppur domandargli perdono, perché lo sa già che non voglio offenderlo, che non lo faccio apposta. Tra amici e amici non si fa quello: sarebbe una seccatura chieder tutti i momenti scusa. - Vedete, che bel pensiero. Ma quando sono solo scappatine e si fa tutto per non farle... altrimenti...

Padre Bruno predicava un giorno in Seminario, io allora ero ancora chierico, e diceva: Il privilegio principale dell'Immacolata è la grazia di Dio. Perciò parlava anche a noi della grazia di Dio.

Preghiamo che la Madonna ci renda immacolati; diciamole che ci aumenti la grazia affinché possiamo fare anche qualche cosa di positivo, non essere lì sempre negativi, non solo non far peccati... Stare soprattutto attenti alle piccole grazie di Dio; lungo la giornata po- tremmo guadagnarcene tante. Ogni giaculatoria, ogni piccola cosa ben fatta, ogni minimo sacrificio, serve ad aumentare in noi la grazia di Dio ed alla sera ci troveremmo con un bel sacchetto di grazie.

 

SR. EMILIA TEMPO

... quei capricci proprio apposta no, no, no... poco per volta non ne farete più...

Chi prega corrisponderà alla sua vocazione, riuscirà buona missionaria. Chi non prega o non riuscirà o se andrà avanti sarà peggio. La maggior parte di quelli che escono generalmente è perché non han l'amor della preghiera, saran fichi fatui...

Bisogna pregare in tutti i posti e sempre, anche dormendo: Ego dormio... vi addormentate pregando. S. Giovanni dormì sul Cuor di Gesù, ed era dopo la Comunione ... ma era tempo di pregare!... Ah, dormiva, ma il cuor suo vigilava ...

 

Per pregare bisogna solo che il nostro cuore ascenda a N. Signore. Per voi, questo, anche lavorando: su, qualche aspirazione; e poi, quando si è in chiesa non si pensa ad altro.

Io desidero che abbiate il desiderio di partire, ma finché non ci sia il fagotto ben ben pieno...

Essere d'accordo col Signore, metterci nella sua intimità... quel che è suo è mio (così diceva la B. Maria degli Angeli). Il nostro Venerabile diceva: Tra amici non si domanda neppur più perdono ... ma quando si fa di tutto e che son involontari o quasi involontari ...

 

All'Immacolata domandiamo che ci renda anche noi immacolati; più nessun peccato, ma non solo il negativo... Dunque che ci dia tanta grazia... soprattutto attenzione alle piccole grazie, ispirazioni. Un malumore, via, via... Facendo così onoreremo la Madonna e ricorderemo la festa dell'Immacolata del 1920.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org