PENSIERI VARI

9 gennaio 1920 - (Professe)

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

E’ tanto tempo che non si fa più quest'adunanza che fa tanto bene a noi ed alla comunità. Siamo fatti così: a poco a poco, se non stiamo attenti, scadiamo. La comunità, grazie a Dio, va bene.

Ora, vi è qualche cosetta da osservare?

 

(Una sorella nota come a mezzogiorno e a sera, nell'uscire di chiesa, invece di star tutte radunate e di scendere in fila le scale, alcune vadano a sbrigare altro, non riuscendo più quell'ordine perfetto richiesto dal nostro Regolamento). Eh, le cose bisogna prevederle prima, ci vuole precisione. Il nostro Venerabile in questo era severissimo e voleva che tutti fossero puntuali.

 

(Un'altra sorella osserva che le ricreazioni sono troppo clamorose) L'allegria va moderata altrimenti la ricreazione rimane tumultuosa. Senza accorgersi una grida; la compagna, per farsi sentire, grida ancor di più... Una cosa che tocca sempre battere (insistere) è questa. A S. Ignazío durante gli Esercizi i numerosi sacerdoti che celebrano nel medesimo tempo la S. Messa, la dicono con un tono di voce più basso per non disturbare.

Parlare forte quel tanto da farsi capire; non parlar di lontano che è da vaccaro! In una parrocchia, in casa del parroco si parlava abitualmente a voce alta; tutti sentivano e sapevano quel che vi si diceva, anche quello che sarebbe stato meglio non avessero saputo.

Bisogna ridere poco perché, dice il proverbio: « Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi ». Massime dopo cena, se si grida tanto può far venir mal di testa ed il capogiro ad alcune, invece di sollevarle.

(Un'altra sorella osserva che si tengono i propri lavori con poco ordine in laboratorio) L'ordine conserva anche la roba; bisogna stare attenti alla pulizia, all'ordine, massime quando sarete in Africa... del resto vi manca poi la roba. Se volete l'ordine nei pensieri, in tutto, ci vuole l'ordine materiale.

Bene. Il Signore aiuterà; son tutte cosette a cui bisogna dare importanza. Il male viene da qualunque difetto. Basta una suora per guastare una comunità.

 

Ci tengo tanto all'educazione: tutta gente educata qua dentro. Mi raccomando massime al gridar forte, che è anche mancanza completa di educazione. Un sacerdote mi diceva: « Non andrei a farmi frate in quel tal Convento perché hanno un odore di stentume [stantio]!. ». Quando entrai alla Consolata, nella sacrestia vi era un odore di stentume... Un bel giorno ci siamo messi a rovistare tutto... Su quelle guardaroba c'era ogni sorta di roba... delle vere «tume" [croste]. Dopo alcuni giorni di pulizia, quell'odore non c'era più. Saranno stati trecento anni che non muovevano più gli armadi. P. Pellico, fratello di Silvio Pellico, Gesuita, capitò ad entrare in sacrestia mentre il Sig. Vice-Rettore ed io facevamo quel lavoro e rimase edificato. Questo ordine, questa pulizia indica pure l'amore che si ha verso la comunità.

Tutte queste cose non sono da teste piccole. E poi... teste piccole o teste grosse non fa niente. Non bisogna mai approvare nemmeno la minima cosa che non vada bene. Ricordatevi: mai.

 

(Qui il nostro Ven. Padre accenna ad una lettera di augurio per le feste natalizie inviatagli a nome del S. Padre, ove S. Santità benedice i Missionari, i neri, i Convittori. Questa precedenza data ai Missionari, prima dei Convittori causa queste parole:) Ho detto ai Convittori: « Mio primo dovere è il Convitto, poi là (i Missionari) ». Ma ho parlato di dovere, non di amore. Non sono obbligato a dire che l'affetto sia più là (dai Convittori) che qui. Il mio tempo è pei Convittori, ma siccome il mio tempo non è tutto necessario per loro, ne resta anche per voi.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org