PREPARAZIONE ALLE VACANZE

1° agosto 1920

 

XV. 24

Avvisi soliti spirituali e corporali. Speciali: preziosità del tempo e studio delle lingue.

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

(Ríferendosi ai pochi giorni passati a S. Ignazio, il nostro Ven.mo Padre dice:) Quante cose ho fatto in quei giorni! Ho incominciato a pregare adagio adagio; poi ho letto diversi libri di santi, e poi avevo ancor del tempo d'avanzo! Che cosa fare? guardare in aria? No! Mettermi a studiare? No; non ero andato per quello. Ed allora mi mettevo poi a guardare i campanili dei dintorni dove c'erano i tabernacoli.

Dunque, domani partirete; andate allegre in Domino. (Essendosi ammalate alcune nostre sorelle a causa di un'ínfezione che già da qualche tempo si era manifestata in città, dice:) E’ vero che c'è qualche ammalata, ma ditemi: c'è una comunità così grande che non abbia qualche ammalato? Pensate un po' quante suore vi saranno al Cottolengo ammalate?

 

Le malattie fanno acquistare per il cielo; più si soffre bene, più si fan dei meriti; come la canapa che si mette a macerare e più si macera, più darà buon tessuto. Mah! viviamo un po' di fede: se il Signore ci dà la salute, Deo gratias! Se non ce la dà, Deo gratias! lo stesso; certo è una croce un po' dura! Le nostre ammalate sono veramente edificanti! Mah!... E se il Signore volesse anche qualche sacrificio?... Ebbene?... (Il nostro Ven.mo Padre rimane un po' pensoso e poi continua)

 

Ma voi andate su allegre, sia a Rivoli che a S. Ignazio. Vi raccomando solo un po' di riserva; e di avere un po' di prudenza. A Rivoli e a S. Ignazio vi son buone fontane; ebbene, non bere, bere, bere... Bere quel tanto che è necessario, ma mandar giù tanta acqua non va, sconvolge solo. Neppure a tavola va bene bere tanto.

Poi passeggiate poche; il dottore ha detto che per un mese non bisogna farne; ma se noi facciamo così ... ; state almeno la prima settimana senza fame. A S. Ignazio ci sarà da far pranzo a tanta gente e non si andrà a fare gran passeggiate. Gli altri anni eravate di più e si poteva farne qualcuna, quest'anno non si può più. Si va là per servire il Signore. Poi, quella smania di scurasé [scorrazzare] non va, non son mica passeggiate che fan bene quelle lì, stancano solo. D'altra parte si va a S. Ignazio per respirare l'aria di S. Ignazio e non quella di Traves.

Poi essere ubbidienti; vivere di fede; e poi... e poi?... finito, non saprei più dirvi altro; ne sapete voi più di me: è la storia di tutti gli anni...

 

(Fa leggere la votazione degli esami e poi dice:) Il voto c'è, ma il vero voto ve lo darà il Signore.

Andando via si prende un po' d'aria buona e poi si ritorna a casa a dar l'assalto alla scienza ed al lavoro. Se in Africa volete poi studiare, non potrete più; avrete da lavorare. Dunque, fate così Signore vi benedirà in qualunque posto siate.

 

 

 

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