ENERGIA

26 marzo 1920 - (Professe)

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

Adesso la comunità è diminuita di sedici (si riferisce alle sedici consorelle partite nei mesi scorsi). Riflettiamo sul pensiero che avranno le suore partite, cioè: se sono state contente della preparazione fatta. Per umiltà tutte devono avere qualche cosa a rimproverarsi, ma che sia solo per umiltà, non per verità. Vedete: quello che pensano loro adesso, lo penserete poi anche voi. Che cosa vorrò essere alla mia partenza? Non è mai troppa la preparazione qui.

Una cosa soprattutto è necessaria per la missionaria: l'energia. Siamo fatti così, che proponiamo ma non sempre dimostriamo l'energia continua in tutte le cose. Adesso sta a voi, come anziane, formarvi in modo da essere l'esempio di quelle che sono e di quelle che verranno. « Non ci ho badato... non ci ho pensato... », questo non è energia da far ciò che vuole.

Io vorrei energia continua in tutte le cose. Certune si perdono in un cucchiaio d'acqua. Perché c'è un po' di malinconia si perdono ... Perché non vengono i parenti... Va bene, sono pensieri involontari ... Ma se si avesse un po' di energia, energia spirituale! Perché non ti scuoti: ecco perché non fai meditazione... Dire che non si è buoni a far meditazione è dire che non si vuole. Se non so, studio. E così è lo stesso per la Visita a Gesù Sacramentato. Dopo tanti anni dovrei essere meno in aria. Perché si manca di energia si va così alla Comunione... Su, via! Coraggio! Un atto d'amor di Dio!

 

Non dimenticare i nostri doveri ed anche pensare a N. Signore. Noi vorremmo che il Signore ci facesse sante senza la nostra cooperazione. Questa non è energia spirituale. Se ogni cosa basta a disturbarci , eh!, allora... Se non sappiamo fare da noi adesso, eh! allora... Una volta detto, fare e... basta.

Io ho questa idea: che potreste fare il doppio di quel che fate. Più si lavora e più si lavorerebbe. Chi riesce sempre bene nei concorsi da parroci sono i sacerdoti che han più da lavorare. Invece un Více-curato che abbia meno da fare, studia poco, studia mollemente, non ha energia. Uno che abbia tanto da lavorare tiene là il libro sempre aperto, gli dà di tanto in tanto uno sguardo, ruba là qualche pensiero e arriva ad aver ripassato, senza accorgersi, tutta la teologia. Una persona mi diceva: « Ah, se io fossi cappellano a S. Ignazio, come studierei!... ». - « Studieresti niente » gli risposi. Io sorrido quando sento dire che c'è tanto lavoro. Più lavoro c'è e più ne farete.

Lavorare con energia; eh! via, le cose farle energicamente: è il carattere del missionario. Ho paura che vi perdiate in quisquilie. Il Ven. Cafasso, il Cottolengo, Don Bosco, come han fatto?

« Voglio essere energica in tutto - ciascuna dica a se stessa energica e non una... ». Con l'essere energiche si ha sempre tempo d'avanzo. Il Signore dà le grazie secondo l'energia che uno ha. Ciascuna guardi a sé, a ciò che fa, a ciò che potrebbe fare. Credetemi che lo studio è necessario.

Voi non dovete essere curiose del di là (i missionari) e loro non del di qua. Se ciascuna fosse « attende tibi » [bada a te], allora non sarebbe curiosa di sapere di là e delle compagne. Nelle comunità, massime di donne, c'è molta curiosità.

 

Ho assistito la Messa di un bravo sacerdote, ma la diceva senza energia. Perde del tempo a dir Messa; mettersi lì, « parei » [così] ... bisogna scuoterlo. Certa gente, solo per fare un passo di qui a lì ... Molti perdono il tempo e non s'accorgono che perdono il tempo per questa mollezza; s'addormentano sulla calzetta... Aveste il tempo che ho io, allora non avreste tempo da perdere!..

 

Domandiamo quest'energia oggi, festa dell'Addolorata. Stabat... Sì, che era energica. Stabat juxta crucem [era in piedi presso la croce]... E’ divenuta Madre dolorosissima. Energica nel fare il sacrificio di N. Signore. E quando vedete (nelle immagini) la Madonna che cade, non è vero, la Madonna non è caduta. La dívozione all'Addolorata è forte: il nostro Venerabile la prediligeva e li prendeva tutta quella energia. E’ una divozione soda, non solo di sensibilità.

Oggi, Settimana di Passione e Santa, domandiamo al Signore la grazia di quest'energia. Allora, non solo non si ha paura... Talvolta sembra che sia più comodo star tra quattro mura. Le nostre suore partite nel dicembre scorso han subito dormito sotto la tenda...

Preghiamo d'incomincíare con energia, e allora si troverà il tempo di far tutto e studiare! Avremo, chi sa, da insegnare Gekoyo, Kiswahili, Kaffa ecc. Tutto viene in taglio.

Si deve imparare a fare da noi, si capisce con il permesso, e così in tutto. Attive, e far così bene che se domani toccasse a me far la « capa » in quel dato impiego, sappia farla. Qui, per fortuna, non siete come le serve che non vogliono insegnare agli altri. Ognuna in un impiego deve figurarsi come se dovesse esser « capa ». Dicevo ai Convittori: « Se andate vice-curatí dovete prepararvi a divenir parroci ».

Paura di aver dei grattacapi, della responsabilità, no... essere capaci a far da sé, disimpegnare le cose da sé. Certune erano energiche, ma poi, venute qui, sono divenute molli molli. Oh, siamo qui per spegnere il fuoco oppure per mettere energia in ciò che si deve fare?

giuseppeallamano.consolata.org