ANCORA SULLA PREGHIERA

6 novembre 1921

 

XVI. 23-24

Abbiamo parlato della necessità di pregare per salvarci e per conservare la vocazione. Aggiungo: per conservare la S. Castítà. Tutti i Santi ed i Maestri di spirito affermano che la preghiera è il primo mezzo per conservarsi casti. Questo è un tale dono che non può discendere che dal Cielo; (V. Giordano Istr. al Clero p. 164) né il Cielo l'accorda fuorché ai gemiti della preghiera. Il Savio (Sap. VIII, 21) Ut scivi quoniam non possem esse continens nisí Deus det, adii Dominum, et deprecatus sum illum... S. Greg. Nisseno: Oratio pudicitiae praesidíum atque tutamen est. S. Cipriano: Inter media ad obtínendam castitatem, imo et ante omnia de divinis castris auxìlium petendum est.

 

L'uso abituale delle giaculatorie e le visite a Gesù Sacramentato. Es. S. Tommaso mandatagli una donna per tentarlo pronunciò i nomi di Gesù e di Maria: Ne sinas Domine Jesu; ne sinas Domina Virgo. Discesero due Angeli a cingerlo del S. Cingolo (Giord. l.c. p. 166; e pred. ai Sem.). S. Antonio ab.: Unico sanctissimae crucis signo diabolus debilitatus aufugit diceva a' suoi monaci (V. Brev.). Preghiamo perciò molto e bene.

Dobbiamo poi pregare per ottenere tutte le grazie, spirituali e temporali; per noi e per gli altri: Petite et accipietis... I beni spirituali sono lo scopo principale delle nostre preghiere, i temporali solamente secondario, come disse N.S.: Quaerite primum.... e subordinati ai beni spirituali; sub conditione dummodo prosint, vel non noceant saluti.

 

Pregare peí prossimi non solo si può, ma è un dovere, come dice S. Giacomo: Orate pro invicem, ut salvemini, S. G. Grisostomo: Pro se orare necessitas cogit, pro altero autem charitas fraternitatis hortatur. Non siamo però sicuri dell'esito perché gli altri possono essere indisposti; ma almeno otterremo che si dispongano togliendo gli im- pedimenti. Il che se non si ottiene, la preghiera otterrà altro e resta il merito del pregare.

Perché la preghiera sia ínfallibiliter impetratoria secondo la promessa di N.S.G.C. devono concorrere quattro condizioni: 1) Si domandi necessaria ad salutem. - 2) Si preghi con fiducia di ottenere. S. Giac.: Postulet in fide. S. Agostino: Si fides deficit, oratio perit. - 3) Sia fatta con umiltà. Es. il fariseo ed il pubblicano nel tempio; - Si faccia con perseveranza. Es. il cieco di Gerico e la Cananea (S. Gerol.) ed il paralitico della piscina (S. Giov. Gris.).

(Schouppe De relig. p. 445; e Scaram. I. cit. cap. 3).

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

... Dunque, facendo il ritiro mensile, rivedrete i vostri proponimenti; e voi (volgendosi alle nuove postulanti) che non ne avete ancor fatti dacché siete qui, fate il proponimento di essere umili, di venir umili ... ; questo proponimento è molto importante. Riconoscersi in comunità come il fruciun [lo straccio], ma di quelli là sporchi. Ciascuna si creda in comunità l'ultima, ma proprio l'ultima. Bisogna essere persuase però, e non dire che sono un fruciun ma poi guai se gli altri mi dicono che lo sono. Bisogna domandarla questa virtù, ma per ottenerla bisogna pregare.

 

L'altra domenica abbiamo parlato della preghiera: oggi diciamo ancora qualche cosa a questo riguardo. Senza preghiera nessuno si salva. La preghiera è per ottenere, per conservare la vocazione religiosa; è un dono così straordinario la vocazione che il Signore non lo concede a chi non prega.

La preghiera.è pure molto necessaria per conservare la santa castità. Ah, questa bella virtù, la purezza, non si custodisce se non colla preghiera. E questo tutti lo dicono: La S. Scrittura, i Santi Padri, i maestri di spirito.

Nel libro della Sapienza è scritto: « Quando io conobbi che nessuno può conservare la castità se il Signore non dà a loro questa grazia, allora ricorsi a N. Signore e pregai perché me la desse ». Così era già fin nell'Antico Testamento; fin d'allora non si poteva essere casti, continenti, se il Signore non dava questa grazia. S. Cipriano dice che tra i mezzi per ottenere la castità il primo è domandare l'aiuto del Signore, del cielo. S. Gregorio Nisseno diceva: L'orazione è la tutela della pudicizia (della castità). Vedete, se per ottenere qualunque altra virtù bisogna pregare, tanto più bisogna pregare per ottenere questa bella virtù. Quanti pericoli ci sono! ... Gli occhi... e poi tutto..; abbiamo questo corpo che ci tenta; abbiamo con noi i nostri nemici. Se non si prega molto e bene, è impossibile essere casti; presto o tardi si cade. Quindi la necessità che abbiamo di pregare. Ma come si fa?... Si prega, per esempio, con giaculatorie. In quei momenti in cui ci vengono delle storie per la testa... si dice una parola alla Madonna.

 

S. Tommaso voleva andare a farsi frate. I fratelli gli corsero dietro mentre scappava per andare a Parigi, e lo chiusero in una torre per fargli perdere quell'idea, poi gli mandarono una donna infame. Ma lui si raccomandò alla Madonna e disse: 0 Signore Gesù, non permettete che io cada, e neppure tu, Maria, Vergine Santa, non permetterlo. Allora un fuoco si destò contro quella donna e la fece fuggire; ed egli si mise a pregare: fu allora che vennero gli angeli del cielo a cingerlo col cingolo, e da allora in poi non sentì più tentazioni.

 

Vedete?! Una piccola preghiera: 0 mio Signore, o mia Signora, non permettete che io cada...

S. Antonio Abate era circondato da tante sorta di bestiacce che volevano mangiarlo e lui, burlandosi, diceva loro: Ma basta una di voi a mangiar me. Intanto faceva il segno di croce e tutte scomparivano. Diceva poi che con un solo segno di croce il diavolo debilitato scappava. - Vedete, il puro segno di croce ha fatto scappare tante bestie. Non ci vuole poi mica tanto.

 

Bisogna essere uomini di preghiera. Quando vengono quelle idee... nessun pensiero, scappare. S. Filíppo diceva: In questa guerra vincono i poltroni. Nelle altre cose per vincere bisogna lottare, invece per combattere contro queste cose bisogna essere poltroni. Non star lì a combattere col demonio, bisogna scappare... non star lì, pista e pista [batti e batti]... e rompersi la testa... Ma no, raccomandarsi al Signore, alla Madonna, all'Angelo e poi pensare ad altro. Metterci nel Cuor di Gesù: stiamo un po' a vedere se va là dentro il diavolo!... Se lavoriamo, giù: lavoriamo ancor di più e bene; se preghiamo, preghiamo ancor meglio; se studiamo, studiamo ancor meglio, così il diavolo vedendo che non si sta attenti se ne va. Ma bisogna aver l'abitudine della preghiera ed allora basta dire: Gesù, Maria! - e siamo già intesi, sanno già quello che vogliamo. Basta dire così, non rompersi la testa con dei Pater noster...

 

S. Agostino ha scritto nelle sue meditazioni: Quando mi viene qualche cattiva tentazione ricorro alle piaghe di Gesù Crocífisso, ricorro ad vulnera Christi, e poi mi metto nella piaga del cuore e li sto tranquillo e succeda quel che vuole. - Non dire: No, no! Solo non bisogna mai dire di sì, e per non dire di sì bisogna scappare. Avete capito questo?

 

lo ho conosciuto una persona, nientemeno che un sacerdote veramente zelante, il quale era sempre assalito da queste prove. Il Signore prova le anime predilette. Veniva matto perché voleva mandar via quella roba lì! Diceva sempre: No, no, no... e veniva che era persin stanco e non sapeva più se era caduto o no; voleva sempre far l'esame, ma era come battere sull'incudine. Io gli dicevo: Ma non bisogna combattere, bisogna fare come S. Agostino che si metteva nelle piaghe del Salvatore e lì stava tranquillo. Non bisogna combattere, bisogna scappare.

 

Questo è importante per voi che andate in missione. Veniva matto quel povero sacerdote; giorno e notte non poteva più togliersi quelle cose dalla testa. Non voleva dir Messa se non si confessava tutti i giorni. Io gli dicevo: Quando so che è solo per questo lo faccio aspettare quindici giorni, e non faccia più esami. Lui mi diceva: Vado a dir Messa in peccato mortale!; ed io: Ma sì, vada per ubbidienza. - E gli è passato tanto bene. Non studiava neppur più.

 

State attente, tutto quello che vale di più è la preghiera. Se non si può pregare a lungo si prega con giaculatorie, si fa una comunione spirituale. Ah! la Comunione! E’ lì che si fanno i vergini e si conservano... è N. Signore Gesù. Tutte quelle vergini che hanno subìto il martirio, li hanno preso la forza per conservare la castità.

Ricordiamo dunque che la preghiera oltre ad essere necessaria per conservare, per non perdere la vocazione, è anche necessaria per conservare la castità; senza preghiera non si conserva questa bella virtù. Ci sono anche altri mezzi: l'umiltà ecc. ecc., ma primo mezzo è la preghiera, il ricorso a Dio. Per tutte le altre grazie bisogna anche pregare. Il Signore ha detto: Domandate e vi sarà dato. Quindi bisogna sempre insistere. Per ottenere grazie sia temporali sia spirituali, sia per noi sia per gli altri, bisogna pregare perché da noi non possiamo niente.

Che cos'hai tu che non abbia ricevuto dal Signore? E per ricevere bisogna domandare; e perciò non vi dirò mai abbastanza come sia necessaria la preghiera. Bisogna essere persone di preghiera; oportet semper orare [bisogna pregare sempre] ... Potessimo non più mangiare, non più dormire, solo sempre pregare... In Paradiso non ne avremo più bisogno di queste cose, pregheremo sempre, faremo così per tutta l'eternità, non finiremo mai... e non solo mangiare i pum d'or [le mele d'oro]...

Bisogna che non ci stucchiamo se no non ci mette in Paradiso il Signore; è quindi necessario prendere adesso l'abitudine di pregare.

 

Le grazie spirituali la preghiera le ottiene certamente, perché la preghiera è infallibile. E quelle materiali? Io prego, ad esempio, la Madonna che mi dia un po' di salute; che mi dia un po' di testa; faccio bene? Certo, bisogna pregare anche per questo. Ma me la dà il Signore questa grazia? Ma vedete, quelle spirituali ce le dà di sicuro il Signore; mi farà la grazia di essere paziente, umile, poiché ha detto che dava le grazie, e deve dare prima le più importanti, ma quelle temporali il Signore le concede purché non siano contro il nostro bene spirituale.

 

I maestri di spirito lo dicono chiaro: purché siano utili o almeno non siano contrarie alla nostra salute eterna. Quando non sono nocive ce le dà o presto o tardi, non tocca a noi fissare l'ora. Ci dà un po' di buona volontà; un po' d'ingegno; e quando una si sente lì asciutta... le dà un po' di fervore, come ha fatto con S. Teresa, la quale in mezzo a tutte le sue cose, benché nell'aridità tirava dritto e faceva bene tutte le sue cose.

E a pregare per gli altri otteniamo? Alcuni dicono che se io prego per un altro e quello là non vuole la grazia che io chiedo per lui, non può ottenerla perché non ha la disposizione, ma io pregando compio un atto di carità e posso almeno ottenere che si converta poco per volta, e che si tolgano gli ostacoli. La carità ci obbliga a pregare per gli altri e queste preghiere non restano inutili, perché se anche non vogliono ricevere la grazia che per essi chiediamo, otterremo che a poco a poco il Signore gli cambi la volontà, e vedete, è poi come ottenere la grazia.

 

Adesso vi dico ancora quali sono le qualità della preghiera; son cose che avete già letto, ma che passano; siamo fatti così, che dimentichiamo facilmente.

Quali sono le condizioni per ottenere le grazie? Sono quattro. Primo: domandare cose necessarie all'eterna salute (e queste siamo sicure che ce le concede). Se chiedo, ad esempio, di diventar milionaria, può essere che sia contro alla mia eterna salute. Secondo: pregare con fiducia. Chi prega dicendo: Chissà se il Signore mi dà quella grazia..., come può ottenere? Al Signore non piace quella roba lì... Bisogna pregare e dire: La voglio. Pregare, ma con fiducia, Se si prega solo lì così... lo so già che non me la concede... allora...

S. Agostino dice: « Se manca la fede, l'orazíone se ne va ». Ci vuole confidenza, quella confidenza che fa fare i miracoli. Lo sapete quel fatto del Vangelo, neh! Quello là che chiedeva due pani all'amico perché gli era arrivato un forestiero e non aveva niente da dargli. Ebbene, gli aveva risposto che non poteva perché era già a letto; ma perché l'altro continuava a bussare, a bussare, almeno per togliersi quell'importunità è dovuto scendere a darglieli. Bisogna importunare N. Signore. Se è una grazia spirituale od anche temporale non contraria alla nostra salute, insistere, battere. Il paralitico è stato 38 anni vicino alla piscina e non si è mai stancato e diceva: Un giorno o l'al tro mi metteranno ben dentro. Quando l'acqua si muoveva non avev nessuno che lo gettasse dentro, ma lui costante se ne stava sempre lì... Son già 38 anni che chiedete una grazia voi? Un giorno poi passa di là il Signore e gli disse: Che cosa vuoi? E lui: Vorrei guarire, ma sempre prima di me un altro si getta dentro. E il Signore fece il miracolo. Vedete, il Signore dopo 38 anni è sceso lui a fare la grazia.

 

Dunque ricordatevi: insistete anche per 38 anni; ci vuole grande confidenza in Dio. Insistete, fate vedere che la volete. Si domandi con confidenza, con insistenza.

Poi ci vuole ancora un'altra cosa. Se uno va davanti al Signore e dice: Oh, io sono un santo... o ci manca poco... Il Signore dice: Oh, superbaccio... Invece di stare come il pubblicano che si batteva il petto e diceva: Son peccatore (e che fu poi giustificato), se ne sta come il fariseo che se ne andò a casa con un peccato di più nel cuore. Bisogna andare dal Signore come un meschino; riconoscere che non son buono a niente; che per i miei peccati non merito niente, ma che Lui, tanto buono, mi concederà quel che chiedo... Dunque umiltà, e poi costanza, come vi ho detto.

Può darsi che noi il Signore ci faccia aspettare 48 anni.

Dunque abbiamo detto: l° domandare cose necessarie alla nostra eterna salute; 2° pregare con fiducia; 3° con umiltà; 4° con perseveranza. Se poi il Signore non ci dà la grazia che chiediamo ce ne dà un'altra che vale di più.

S. Alfonso parlava sempre della preghiera e diceva: « Chi prega si salva, chi non prega non si salva ».

Parlerò ancora altre volte della preghiera perché bisogna che diveniamo proprio persone di preghiera. Aver lo spirito di preghiera, pregare molto e bene. L'altro giorno leggevo su antichi foglietti che ho conservato, foglietti di un prédichino che ho fatto in seminario (ero giovane allora!) e incominciavo proprio così: Pregar molto e pregar bene. Vedete, quello che penso adesso lo pensavo già allora! Se sarete così, sarete tranquille in qualunque circostanza, in qualunque miseria.

Chi è uomo di preghiera ottiene tutto e soprattutto ottiene una grande pazienza.

 

SR. GIACINTA UNIA

... Bisogna riconoscere di essere l'ultima di tutte, riconoscerci di essere uno struciun di quelli là che si usano solo per pulir le macchine, uno straccio qualunque, ma essere persuase di esserlo; non dire solo a parole: io sono uno struciun, ma poi guai se gli altri ce lo dicono. Anche per essere umili bisogna pregare.

Vi ho detto che bisogna pregare: l° per salvarci; 2° per conservare la vocazione, perché è un dono così straordinario che se non si prega non si ottiene; 3° bisogna pregare per conservare la castità.

Questa bella virtù non si custodisce se non per mezzo della preghiera. E difatti si legge anche nel libro della Sapienza che dice così: « Quando io conobbi che nessuno può conservarsi casto se il Signore non dà questa grazia, andai dal Signore ». E S. Cipriano dice che per conservarsi casto il primo di tutti i mezzi è la preghiera. S. Gregorio Nisseno dice che la preghiera è il presidio, la tutela della pudicizia. Se per tutte le virtù è necessario pregare, per questa è indispensabile. Quanti pericoli ci sono nel mondo! lo stesso nostro corpo ci tenta, è il nostro nemico; ebbene, se non si prega molto e bene, presto si cade.

 

S. Tommaso d'Aquino, mentre scappava via dalle insidie dei suoi per andare a Parigi, i parenti gli corsero dietro e lo rinchiusero in una torre e là mandarono una donna infame per tentarlo; allora egli per liberarsi si rivolse al Signore e disse: « Domine Jesu, non permettere ch'io cada » e poi alla Madonna: « Domina Virgo, deh! non permettere ch'io cada ». Pregò e fu liberato; vennero gli Angeli dal cielo e lo cinsero col cingolo della castità che si conserva ancora adesso.

 

A S. Antonio abate si presentarono i demoni in forma di bestie: leoni, serpenti ecc. E diceva loro: Perché tante bestie? una sola di voi basta per mangiarmi; ma non avevano nessun potere. Il Santo con un solo segno di croce li dileguò; e diceva appunto che il diavolo con un solo segno di croce resta debilitato e scappa.

Non ci vuol tanto, ma bisogna essere uomini di preghiera e subito ricorrere al Signore; non stare lì a pensare, pensare; se as pista as pista la roba sta lì ancor più, come diceva S. Filippo, che in questa guerra vincono i poltroni, cioè quelli che scappano.

 

Se sono in chiesa quando mi vengono queste tentazioni do uno sguardo al Tabernacolo, mi metto dentro il S. Cuore di Gesù; voglio vedere chi può farmi qualche cosa!... Se mi vengono quando lavoro, cerco di lavorare più in fretta e bene, non facendo caso a quello, e basta dire anche solo « Gesù e Maria »; sicuramente, bisogna avere l'abitudine della preghiera.

 

Non bisogna rompersi la testa per pensare se ho acconsentito o no, né dire: No, no! o Pater su Pater... c'è da venir matto. Invece bisogna star tranquilli, non dir « sì », ma non pensarci. Non la voglio: basta.

S. Agostino diceva: Quando mi viene qualche tentazione recurro ad vulnera Christi [ricorro alle piaghe di Cristo] e poi mi metto nella piaga del suo S. Cuore; io son lì col Signore, venga quel che vuole.

C'era un sacerdote che aveva di queste tentazioni e veniva matto perché pensava sempre a quello, faceva esami su esami. s'impauriva, si confessava tutti i giorni. Venne da me; gli dissi di star tranquillo e di far come S. Agostino che trovava tota requies in visceribus Salvatoris [pace completa nella misericordia del Salvatore]; ed invece di confessarsi tutti i giorni lo feci stare un mese senza confessarsi. E mi diceva: « Non vado a dir Messa col peccato mortale ». « Vada per ubbidienza » io gli risposi... Ebbene, dopo un po' di tempo si mise a posto.

L'unico mezzo, ciò che fa di più contro queste tentazioni è la preghiera, sia dire invocazioni o fare Comunioni spirituali; a ricevere poi la S. Comunione, sì che si trova l'aiuto! E’ lì che si fanno i vergini; è il Pane dei vergini, il Sangue dei vergini. Tutte le Sante Martiri è lì che prendevano la forza per conservarsi caste.

Dunque la preghiera è necessaria: I per salvarsi, II per conservare la vocazione, III per mantenersi casti.

 

E per ottenere tutte le altre grazie, non bisogna anche pregare? Sicuramente: il Signore disse: Petite et dabitur vobis [Domandate e vi sarà dato]. Possiamo pregare per ottenere grazie spirituali e temporali, pregare per noi e per gli altri. Bisogna essere persone di preghiera: Oportet semper orare et non deficere [Bisogna sempre pregare e non stancarsi]. Quando saremo in Paradiso non ci stancheremo a pregare, sarà la nostra occupazione; solo adesso è che ci stanchiamo... Non andremo mica in Paradiso solo per mangiare i pum d'or!... Il Signore non metterà in Paradiso quella lì che si stucca a pregare.

 

Se preghiamo, le grazie spirituali si ottengono infallibilmente. Domandare di essere umili, dolci, pazienti... Bisogna insistere, che queste grazie il Signore le dà. Quando si è freddi ghiacciati domandare un po' di fervore anche non sensibile, ma di volontà... domandare una volontà di ferro da superare qualunque difficoltà, come fece S. Teresa che benché il Signore la lasciasse 22 anni in aridità tirò dritto lo stesso.

... E le grazie temporali si possono domandare? Sì, ed il Signore le concede purché non siano contrarie alla nostra eterna salute; potete domandare che il Signore vi dia la salute necessaria, vi dia un po' di testa; dite al Signore: Ho la testa vuota, datemi un po' di testa.

Poi siamo ancora obbligati a pregare per il nostro prossimo. Si ottengono le grazie quando si prega per gli altri? Se non sono contrarie alla loro eterna salute, sì. Certamente, se prego per un peccatore che sia ostinato e non voglia convertirsi, non potrò ottenere la grazia, però dicono i maestri di spirito che la nostra preghiera oltre ad essere un atto di carità che facciamo a quell'anima, per essa poco per volta il Signore darà a quell'anima la conversione; la nostra preghiera farà piegare quel cuore...

 

Quali sono le condizioni per ottenere le grazie? 1° Bisogna domandare grazie che non siano contrarie alla nostra eterna salute; 2° ci vuole confidenza; il Signore vuole che c'impuntiamo e dire: « la voglio ». Se uno domanda le grazie senza speranza d'ottenerle, non le ottiene sicuramente. Bisogna domandarle con fede, con quella confidenza che fa fare dei miracoli. Bisogna importunarlo, nostro Signore, fare come quel tale della parabola del Vangelo che andò durante la notte a domandare del pane all'amico... a forza di importunarlo glielo diede. Il paralitico aspettò 38 anni là alla piscina; finalmente passò nostro Signore e gli fece il miracolo. Voi avete già aspettato una gra zia 38 anni? Per dirvi che per ottenere le grazie ci vuole costanza. Può essere che il Signore ci faccia aspettare una grazia non solo 38 anni, ma anche 48; non bisogna mai scoraggirci.

E poi per ottenere le grazie ci vuole ancora umiltà. Certo se andate dal Signore a dirgli: io sono quasi santa e da qui a poco non mi manca più niente... in questa maniera farete come il fariseo che si racconta nel Vangelo... Bisogna riconoscerci buone a niente e dire: io non sono niente, buona a niente, sono superba...

 

Guardate, se pregate colle condizioni necessarie il Signore ve le darà le grazie, perché Egli ha più voglia di farcele che noi di riceverle.

S. Alfonso parlava sempre della preghiera; è lui che diceva: Chi prega si salva, chi non prega si danna.

Voglio che diventiate persone di preghiera, che abbiate spirito di preghiera, che preghiate molto e bene. Trovai un foglio ove era scritto una delle prime prediche che feci ed incominciava così: Bisogna pregare molto e bene. Quel che dicevo allora lo dico adesso a voi: bisogna pregare molto e bene; la preghiera sia la vostra vita.

 

SR. EMILIA TEMPO

... Riconoscerci in Comunità come l'ultim fruciun, ma proprio '1 pì brut [il più brutto]; ma persuasi; e non dire: io sono '1 fruciun; ma guai che ce lo dicano gli altri.

Bisogna pregare: l° per salvarsi; 2° per mantenere la vocazione; 3° per conservare la bella virtù. E lo dice la Sapienza: l'orazione è il presidio e la tutela della castità. Se per tutte le virtù è necessario pregare, per questa è necessarissimo, qui, ma poi in Africa. Quando vengono delle storie per la testa, si dicono delle giaculatorie, ma no c'è da inquietarci. Oh, Signore Gesù non permettere che io cada; o tu, Vergine, Signora, non permettere... (Così disse S. Tommaso quan- do gli condussero quella mala donna). Quel santo che aveva attorno tutte quelle bestie (che erano diavoli) disse: Basta uno di voi a mangiarmi, venite in tanti perché non potete niente; e con un segno croce scapparono tutti quei diavoli. In questa guerra vincono i poltroni; non star lì a pensare, pensare; ma scappare; se io voglio far scappare loro e pista pista, sta ancor di più; ma bisogna aver l'abitudine della preghiera. Basta dire: Gesù Maria... ma siam già intesi. Se si è in chiesa uno sguardo al Tabernacolo, mettiamoci ben nel cuore di Gesù: voglio un po' vedere se viene a prendermi lì... Ricorro ad vulnera Christi e poi mi metto nella piaga del Cuore e me ne sto tranquillo; e non star lì a dire: no no; si cacciano ancor più... Quello là che voleva sempre far l'esame... Guai far l'esame su questa materia. Si vien matti: nessun esame. Tuta requies in visceribus Salvatoris.

 

Ma tenete ben a mente: la prima cosa è la preghiera, la Comunione: è di li che si formano i vergini; e per tutte le altre virtù e grazie non c'è altro che pregare. Perché: che cos'hai che non abbia ricevuto? dunque, se non abbiam niente, bisogna domandare. Petite et accipietis.

 

Bisogna, per ora e per l'avvenire, essere persone di preghiera, se no... In Paradiso non faremo altro; se no, il Signore non ci mette poi in Paradiso perché dice così: ma quella lì si stucca perché non è accostumata.

Le grazie spirituali è certo che il Signore ce le dà; le materiali se sono pel nostro bene eterno. Una che si senta lì un po' fredda, se prega, il Signore dà fervore, se non sensibile, ma la volontà. Poi per gli altri: è un atto di carità che il Signore vuole, ma se l'altro non vuole, si otterrà almeno che si converta.

 

Condizioni perché la preghiera sia ben fatta:

l° - Che sia necessaria alla mia salute eterna.

2° - Con fiducia. Il Signore vuole che c'impuntiamo: la voglio;non gli piace che preghiamo con sfiducia. Dunque ci vuole confidenza in Dio, quella confidenza che fa far le grazie. Quello là del Vangelo che andò di notte per pani ... : vedete, bisogna proprio importunare N. Signore. Quello là della piscina del Vangelo: 38 anni e non si è mai scoraggiato; e voi altre: son già 38 anni che domandate una grazia? Vedete, dopo 38 anni, N. Signore è capace di scendere Lui e farci la grazia. Dunque ricordatevi: 38 anni. Usate i mezzi.

- Poi: umiltà. Non andar là: Signore, io son quasi una santa, da qui a un poco non mi manca poi più niente... Dunque: umiltà.

4° - Perseveranza. Ricordatevi: 38 anni... e può darsi che noi voglia farci stare 48 anni...

Parliamo poi ancora della preghiera. Bisogna che diventiamo persone di preghiera; bisogna proprio prendère lo spirito di preghiera in tutti i luoghi e circostanze. Così si rimane tranquilli e va bene.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org