POVERTA’

21 ottobre 1921 - (Professe)

 

 

SR. FERDINANDA GATTI

Per le nuove (professe) ed anche per rinfrescare questo, sapete: quest'adunanza si chiama « di carità fraterna ». Perché la cosa riesca bene ci vuole silenzio su ciò che si fa qui; bisogna che tutto si seppellisca qui, persín allontanarne il pensiero altrimenti vien poi da pensare perché la tale ha detto questo, l'altra abbia tal difetto, ecc. Una lingua che non sappia tenersi dal criticare è infernale. Questo che si fa qui è sepolto e vi si pensa solo per riflettere se i difetti che abbiamo uditi li abbiamo anche noi e dobbiamo correggercene.

(Si osserva come non si faccia tanta attenzione a mantenere l'ordine in casa, come nel non essere sollecite a raccattare pezzettini di carta, ad usare pezzetti di filo, e con facilità si accenda ed usi la luce) Guardate lì: questo è povertà, è spirito di povertà. Non si sta mai abbastanza attenti all'ordine. Non tenere a posto fa che la comunità non sia ordinata; noi avremo da render conto anche di un filo, ed il filo si usi finché si può senza cambiarlo... Sarà un pennino: usarlo finché si può.

In comunità tutti siamo interessati; tocca a tutti mettere a posto. La povertà è una cosa delicata e si manca facilmente. Star attenti a tutto, alle minime cose; star attenti che niente si guasti. Avessimo anche l'abbondanza non si deve dare di più di quel che si deve dare. Bisogna che vi sia quella forma, quella regola che si deve avere. E’ roba di Dio.

 

Sapete: S. Ilarione è andato in un deserto, s'è fatto un vestito di foglie e fino a 70 anni non l'ha cambiato. Noi naturalmente bisogna essere vestiti secondo il nostro stato e, se non dobbiamo andare a quest'eccesso - eccesso di Santi - dobbiamo stare attenti, delicati in tutte le cose. Le cose di comunità non sono roba nostra.

Adesso c'è poi la novena dei Santi. Eh, troviamo un posto anche per noi in Paradiso. Il Coad. Luigi scrive che Michele (Coadiutore morto poco più di un mese fa, annegato in un corso d'acqua mentre cercava di passarlo cavalcando un mulo) era sempre tranquillo e divoto. Quando gli dicevano che era il più vecchio, perciò toccava a lui morire, era contento. Mandò una lettera ai suoi poco prima di morire, parlando della morte come se sapesse che doveva morire. Era uomo di fede, che pregava; ed il Signore manda le ispirazioni, li prepara. Quel fratel1o era sempre allegro. Ah! pensare alla morte fa stare allegri!...

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org