MEZZI PER FARCI SANTI

16 ottobre 1921

 

XVI.21

Non vi parlo stasera dell'obbtígo che avete di farvi santi, perché almeno teoricamente ne siete persuasi. Quante volte vi viene ripetuto: Sanctí estote quía ego sanctus sum; Estote perfectí etc. E poi le nostre Costituzioni lo dicono chiaro subito in Principio...

Piuttosto veniamo ai mezzi, e per ora solamente alcuni e speciali per voi nella presente vostra vita. Li riduco a tre: Purità d'intenzione; - Volontà piena e costante; e confidenza ed abbandono cordiale nei superiori.

1. Purità d'intenzione, entrando nell'istituto, o purificati dopo.

Vivervi con questa purità: Dio solo, e la vostra santificazione. A ciò ci aiuta la pratica della presenza di Dio. Il Rodriguez (Tratt. III cap. 12) dà tre segni per conoscere se facciamo le cose puramente per Dio...

2. Volontà... (V. Quad. III, p. 10).

3. Confidenza (ivi). Non basta l'apertura fatta al confessore, il quale non vede il nostro esterno, e noi anche involontariamente talora non ci manifestiamo bene. Sono i Superiori dati da Dio per guidarci, che dall'esterno deducono anche l'interno.

III.10

1. Purità d'intenzione - Ad quid venisti? Non venni all'istituto perché qui non si paga pensione, ché altrove non sarei ricevuto ecc. Venni perché chiamato da Dio, ed intendo di offrirmi a lui perché mi formi secondo il Suo Cuore... Questa è la mia intenzione e non altre: farmi santo e santo missionario... Ecco ciò che bisogna avere davanti agli occhi della mente tutti i giorni, tutte le ore e per quanto è possibíle tutti i momenti... Dio mi vede: la presenza di Dio resaci familíare ci aiuterà a purificare la nostra intenzione, facendo ogni cosa bene per amor di Dio. Dal mattino alla levata al primo colpo (es. S. Vincenzo) e precisione in Chiesa, studio ecc.

2. Volontà piena e costante. - Il Signore è nemico delle mezze volontà, e queste non riusciranno a nulla. Specialmente pel missionario è necessaria la costanza; è un carattere suo proprio... In mezzo ai continui sacrifizi; tra le molte prove ed anche le solitudini e privazioni spirituali è necessaria una volontà che non pieghi, che duri ferma nel bene... Ma per essere tali in missione bisogna acquistarne qui l'abito; quindi non essere di coloro che oggi sono tutto fervore, e domani freddi o indifferenti; no, fermezza ora in tutti i piccoli sacrifizi del regolamento, nella precisione a tutto; prontezza ai desideri dei superiori; e ciò tutto l'anno.

3. Confidenza e abbandono filiale nei superiori. Qui formiamo una vera famiglia, non un collegio; voi siete figli ed io padre nel Signore. Scopo unico mio e del Sig. Prefetto si è di aiutarvi a farvi degni missionari, perciò come piante…; ma pel vostro bene,capitelo sempre nelle correzioni. Fortunati voi alla fine dell’anno.

 

 

SR: CARMELA FORNERIS

Avete avuto una bella predica.Avete poi da rendere conto al Signore di tutte le istruzioni che ricevete.Mi piace che vi dicano cose di dottrina, che vi istruiscano; non spasimi, parole inutili… Se sarete istruite potrete rispondere ai protestanti quando vi facessero delle obiezioni.Bisogna che facciate molto caso delle lettur che sentite, sia della lettura spirituale che del refettorio. Certa gente mentre è a tavola,, o che stan distratti o che pensano al mangiare, e non stanno attenti a ciò che si legge. Prendete tutto quello che potete dalla lettura:bisogna mangiare spiritualmente. Io ho un volume di appunti che mi prendevo sentendo le letture,, quando ero in seminario e mi vengono in taglio ancora adesso.

Siete qui per farvi sante. Non dire: io son qui per farmi missionaria. Il fine principale è la nostra santificazione. Il Signore ha detto: Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre Celeste che è nei cieli. Siamo persuasi di questo, e se io chiedessi ad una di voi: Vuoi farti santa? – Si mi risponderebbe, voglio farmi santa. – Ma praticamente l’abbiamo questa volontà? Per farci sante bisogna usare i mezzi; è inutile dire: “voglio” e poi non concludere niente, non prendere i mezzi è una stoltezza.

 

Il pigro vuole e non vuole. Piger vult et non vult.

Quali sono i mezzi per farci santi? Sono tre: 1° Purità d’intenzione. 2°Volontà piena e costante. 3° Confidenza coi superiori. Andar a cercare la purità d’intenzione fino a quando siamo entrate e domandarci: Per che cosa sono entrata qui dentro? Per obbedire servire farmi santa o per star più comoda e cavari dai fastidi? In tutte le nostre cose cercare unicamente Dio, cercare di farci santi, non di essere stimati.

Sovente nelle comunità ci sono tre difetti: 1° quando vediamo che le altre fanno bene ci vien gelosia, quasi ci rincresce e vorremmo facessero brutta figura. Quando sentiamo così pregare per quella sorella verso la quale sentiamo gelosia e dire: sono una superbaccia.

Queste cose vengono qui, ma verranno molto di più in Africa, e se non vi correggete…Via queste storie, le altre facciano pure meglio di noi: Deo gratias; purchè il bene si faccia in comunità.

2° - Mancanza di santa indifferenza: Bisogna avere indifferenza a qualunque sorta di ubbidienza, non dire: Chissà perché mi hanno tolta da quell’impiego. Non bisogna cercare il motivo dei cambiamenti. Sono i superiori che hanno voluto così e basta; voi non dovete saperlo.

3° - Cercare l’approvazion dei Superiori.Guardate: quando ero in Seminario si dava a tutti quelli che facevano un lavoro una regalia. Certi, vedendo che a me che avevo più lavoro non davano niente,si meravigliavano. Il Superiore diceva loro: E’ perché lo stimo troppo; lui per lavorare non ha bisogno né di regalie né di lodi… - Io ho provato quindi lo so. Bisogna fare tutto per amore di Dio, non per le lodi. Dio solo! I superiori lodino o non lodino, che bisogno c'’ delle lodi dei superiori? Se non vi dicono niente è segno che va bene. Dio solo, basta.

 

Per farci santi dobbiamo avere una volontà piena, costante; dobbiamo volere sul serio: S.Paolo appena sentì la voce del Signore sulla via di Damasco, non ha mica detto: Si, voglio, ma adagio!.. No, no… rispose subito con piena volontà: Signore che cosa volete che io faccia?

 

Non bisogna volere solo finchè dura la consolazione come quel tale che diceva: “Io non muoverò in eterno!”; e poi andare a terra senza coraggio. S.Teresa si che aveva una volontà forte e costante; il Signore la lasciò tanti hanni nell’aridità, ma tirava diritto lo stesso. Anche quando si mise a riformare i monasteri, se non fosse stata forte di volontà, vedendosi così biasimata e contradetta, avrebbe lasciato li tutto, invece andò sempre avanti e trionfò di tutto.

E’ anche necessaria la confidenza con i Superiori, ma una confidenza filiale, qualunque sia il superiore, anche la capo-impiego è superiora. Non basta solo avere confidenza col confessore. Io quando ho bisogno di vostre informazioni non vado mica dal confessore. Ad un seminarista che non aveva vocazione dissi: Il confessore ti conosce come ti manifesti, io ti conosco come ti vedo. Abbandonarci ai Superiori, non pensar sempre male e dire che non ci vogliono bene. S.Margherita Maria Alacoque non lo diceva quello, quando il Signore voleva una cosa, piegava la volontà della Superiora.

Ah, sì! abbiate sempre confidenza nei Superiori, ma una confidenza veramente filiale.

 

SR. GIACINTA UNIA

... Ciascuna di voi quando è alla lettura spirituale o a quella di tavola, prenda tutto quello che può: bisogna mangiare spiritualmente... Siete qui per farvi sante; non solo dire: Io son fatta per farmi Missionaria. No, prima santa e poi missionaria. Il fine primario è la nostra santificazione.

[Segue un tratto uguale al sunto precedente].

 

Quali sono i mezzi per farvi sante? Ve ne propongo tre:

l° mezzo è la purità d'intenzione, 2° volontà piena e costante, 3° confidenza nei superiori.

Cercare con che purità d'intenzione siamo entrate qui dentro e domandarci: per che cosa sono entrata qui dentro?

2° E’ la mancanza d'indifferenza all'ubbídienza. Bisogna avere l'indifferenza ad ogni sorta di ubbidienza. Non dire: chissà perché mi hanno tolta da quell'impiego; non cercare il motivo perché è stato fatto il tale cambiamento. Sono i superiori e basta.

3° difetto è quando si cerca l'approvazione dei superiori.

[...]

2° mezzo per farsi sante è di avere una volontà piena, costante; dobbiamo volere sul serio: Voglio farmi santa.

[Continua e termina come il sunto precedente].

 

SR. EMILIA TEMPO

... Quali sono i mezzi che aiutano proprio voi di comunità a farvi sante?

1° Vivere con purità d'intenzione; 2° con volontà piena; 3° con- fidenza coi Superiori.

l° - Sei venuto per servire, per obbedire ecc... Sei venuta per farti santa: questo è il fine. In tutte le cose cerca unicamente Iddio, non avere altre storie per la testa; tutto è niente, non cercar stima.

(Ci son tre difetti a questo riguardo):

a) Quando vediamo che altri fan meglio di noi... ci rincresce; vorremmo che sbagliassero come noi... Allora, nella tentazione, pregare... Ma, io son più anziana... forse di 9 giorni... ah! son cose che possono succedere qui, ma più in Africa... e succederanno tutta la vita. Via queste storie! Prendere esempio da Mosè che diceva: Io sarei contento che tutti fossero profeti in Israele. E S. Paolo: Purché Gesù sia predicato... Sì, essere contente che quell'altra abbia un'approvazione ecc... State attente; se non si hanno adesso queste tentazioni, verranno; ma, via!

b) Mancanza d'indifferenza. Indifferenza a qualunque obbedienza; senza voler sapere i perché; sarebbe farvi un torto a dirvi i perché. Ah, sì: disposta a tutto, ma all'atto pratico... può darsi che venga qualche storia; ma, via!...

c) Non cercare l'approvazione dei Superiori... Quelli che han sempre bisogno di una parola... se no, girano attorno finché ricevono una parola di approvazione... Ma, facesse le cose un po' per amor di Dio!... lo ho provato, lo so; non bisogna lodare... Ma fate le cose per amor di Dio! aspettate da Lui l'approvazione! Dunque: purità d'intenzione, sia che ci vedano o no. Se non vi dicono niente è segno che le cose van bene. Dunque: purità d'intenzione. Dio solo e basta.

2° - Buona volontà; non una mezza volontà, ma piena. Le mezze volontà non valgono niente. Dobbiamo volere, ma volere pienamente. Signore, che volete che io faccia? Così diceva S. Paolo. Ecco la piena volontà: non ha fatto nessuna eccezione. Nell'inferno ci sono tante mezze volontà. Poi bisogna che questa volontà sia costante. Ah, questo sì che è importante! Ego dixi [ho detto!] Non solo dopo gli Esercizi. S. Teresa non ha mica fatto così... Riformare... ah, sapete; fabbricare è una cosa, ma riformare... Eppure, era volontà di Dio e quindi, ha sofferto immensamente, ma... Volontà, neh, piena e costante.

3° - Confidenza filiale coi Superiori... Qualcuna che magari ha ancora da nascere, sarà forse un giorno vostra Superiora generale; ebbene, ci vuol la medesima confidenza, piegare ugualmente la testa.

Qui avete molti aiuti; e come mai passiamo molti giorni neri?Perché non ci scuotiamo.

Dunque: purità d'intenzione. Non sempre pensare subito che i Superiori ci vogliono male. S. Margherita Alacoque, eh, avesse subito pensato male dei Superiori... Eppure sì che è stata provata... E’ un'altra S. Teresa.

 

 

 

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