CONFORMITA’ ALLA S. VOLONTA DI DIO

25 settembre 1921

 

XVI.21

(Solo alle Suore) (V p. 143)(V.Quad.XIV,p,11; e Hamon vol.IV, p.143).

XIV. Il [vedere al 10 novembre 1918]

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

Stamattina ho fatto la meditazione sulla volontà di Dio, e pensavo che quando uno è uniformato alla volontà di Dio è santo.

 

Sapete che ci sono tre gradi di uniformità alla volontà di Dio. Il 1° è la conformità, che vuol dire conformare la nostra volontà alla volontà di Dio. Il 2° è l'uniformità che vuol dire fare della volontà di Dio una cosa sola colla nostra. Il 3° è la deiformità che vuol dire che la nostra volontà scompare ed esiste solo più quella di Dio.

 

La conformità alla volontà di Dio è l'unione intima del nostro volere col volere di Dio. Se io dico di essere ubbidiente e poi tiro tiro per far la mia volontà, a forza di tirare non son più unito alla volontà di chi comanda.

Il Ven. Cafasso spiega l'unione della nostra colla volontà di Dio e dice che è: volere ciò che Dio vuole, in quel modo, luogo e tempo e circostanza che Egli vuole, e tutto ciò volerlo non per altro se non perché così vuole Iddio.

Conformiamo sempre la nostra volontà a quella di Dio? Se uno facesse questo sarebbe santo! S. Francesco di Sales dice che chi muore perfettamente conformato alla volontà di Dio, è impossibile che il Signore non lo prenda in Paradiso. Nei momenti di fervore si dice: Fiat voluntas tua, ma praticamente amiamo proprio di fare la volontà di Dio? Chi avesse questo avrebbe tutto.

 

S. Basilio diceva che il segreto per essere felice anche in questo mondo è di far la volontà di Dio. Uno che la faccia sempre, oltre al viver tranquillo, quanti meriti si fa! Quando uno è uniformato alla volontà di Dio è disposto a fare tutto quello che Egli vuole: star qui o andare in Africa, morire presto o tardi ecc.; fa lo stesso.

Certamente per avere questa conformità bisogna fare dei sacrifici. Uno aveva la gazzetta da leggere, ma è stata da leggere fino al giorno dopo questa gazzetta, perché era volontà di Dio che si facesse prima il resto. (Questo “uno" era il nostro Ven.mo Padre). Bisogna staccarci dalla nostra volontà se no in qualunque posto ci mettano non siamo mai contenti. Essere contenti di essere all'ultimo posto. Se ci fanno fare una cosa che ripugni, siamo sicuri di fare la volontà di Dio; è quando sentiamo ripugnanza che meritiamo! Magari quando una è al comando, sul cadreghin, sembra che stia staccata da tutto, pronta a fare qualunque sacrificio, ma provate a toglierla e si vedrà se non si lamenta... Adesso farò che in Africa ed anche qui si cambino tutti, e i superiori diventino inferiori. Bisogna avvezzarci a riconoscere in tutto la volontà di Dio.

 

Interrogatevi spesso: è proprio questo ciò che vuole il Signore? piego la mia volontà a quella di Dio? Alle volte non è facile fare bene la volontà di Dio. Per voi è facile sapere se la fate: avete l'ubbidienza, il campanello che vi chiama, le regole, e se fate tutto bene alla sera potete dire: non ho fatto niente di mio capriccio, niente che non fosse la volontà di Dio.

 

SR. EMILIA TEMPO

Guai a chi tocca una pedina per far la propria volontà! Come potrà essere felice? Se anche faccio poco, ma son qui per volontà di Dio, faccio quel che Dio vuole e va bene.

Mettere sotto anche chi fu superiora... Va bene così. Sì sì, ma all'atto pratico... In missione, sbattere... e non perché uno fu superiore in una Stazione metterlo di nuovo superiore in un'altra. No; stia sotto!

Quindi se vogliamo farci santi, fate uno studio di far sempre la volontà di Dio. Passata la giornata, che possiate dire: in quest'oggi ho fatto in tutto la volontà di Dio.

Questo sì che è importante.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org