S.GIUSEPPE

19 marzo 1921

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

(Dopo la lettera d'occasione lettagli da una sorella)... Bisogna lasciar passare l'entusiasmo e venga la verità... ad ogni modo io vi ringrazio. Mi fa piacere l'entusiasmo che avete nel farvi sante. Imitate il Venerabile: non ha fatto miracoli, nulla ha fatto di straordínario: bisogna proprio dire che era straordinario nell'ordinario.

Qui avete la fortuna di avere il pane tagliato; non sono le cose straordinarie che fanno i santi. Non sono andati a cercare se ha fatto profezie o altro di simile il Cafasso, solo hanno guardato le virtù. Vedete che è facile farsi santi?! Solo ci vuole quella costanza... Non esser di quelli lì che montano e calano. Questo è ciò che è più necessario, perché in Africa guai a chi si lascia andar giù e si lascia vincere dalla malinconia... e piange! ... Piangere sulla Passione del Signore sì; ma non per altro.

 

Quelle che son partite son di tale buona volontà che danno speranza che faranno tanto bene tutte. Ringraziamo il Signore. Ora noi non abbiamo che fare quello che esse avrebbero ancora voluto fare. Un tale diceva in punto di morte: Darei tutto il mio oro per un'ora.

Voi avete tutto per farvi sante... Stamattina, nel celebrare qui la S. Messa (dai Missionari) sapete chi ho ricordato prima di tuttí? I nostri morti: prima i missionari e poi le suore; quelli morti in Africa e qui. Finora non avevamo ancora dei ragazzi, adesso ne abbiamo anche uno (uno studente è morto a casa sua pochi giorni fa). Il Sig. Prefetto è là che organizza anche lui un po' in Paradiso; ormai c'è la rappresentanza di tutti. Quelli là vanno dalla Madonna e dal Signore; perché mandino giù delle grazie e noi qui lavoriamo.

Dopo i morti ho ricordato i vivi e di questi ho ricordato anche tutti i bisogni particolari di ciascuno. Siccome non potevo dir tutto questo in quel momento, ho incominciato a farlo molto prima. Virtù soda, costante ho chiesto.

 

A Roma siete troppo stimate: hanno chiesto: E’ venuto a portare le Regole dei Missionari e delle Missionarie? - No no, per ora: più tardi, adesso proviamo ancora, dissi io.

Là, del resto ringraziate il Signore e S. Giuseppe che vogliano continuarci la loro benedizione. Io spero che S. Giuseppe sia contento... e se è contento lui è contenta la Madonna, ed il Signore. Vi accerto che sono stato contento a comunicare di là (dai Missionari) tanta gente. Il Signore e S. Giuseppe sono contenti che si faccia il bene e si viva in pace.

Dei difetti ce ne saranno sempre, ma non bisogna lasciarli in pace; non ci deve essere egoismo: aiutarci l'un con l'altro. Quella lì è una santa emulazione. S. Giuseppe dà tutte le grazie; spirituali e materiali.

Le Suore di S. Giuseppe una volta avevano bisogno di un cavallo. Misero fuori S. Giuseppe con un cartellino in mano, ed il giorno dopo avevano già il cavallo. Domandate spirito di povertà, perché guai se si infiltra nella Comunità la trascuranza!... Quello che è necessario il Signore lo manda; guai se c'è qualche cosa! Tireremo le sorti come hanno fatto a Giona.

 

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org