VOCAZIONE MISSIONARIA IMITARE GESU’ BAMBINO

22 dicembre 1922

 

 

SR CARMELA FORNERIS

(Il nostro amatissimo Padre riceve con gioia i nostri auguri per il Santo Natale e dopo aver contraccambiato gli auguri e ringraziato della lettera letta da una sorella, parla un po’ al riguardo e poi continua:)

Ah! La stima che dovete avere della vostra vocazione che è non solo religiosa, ma missionaria. Da questa dipende la vostra felicità su questa terra. Nessuno più felice in questo mondo di colui che è mortificato e fa più penitenza; ben inteso, se tutto prende dalle mani di Dio. Non gli manca più niente perché ha tutto quello che vuole. Amare, e dimostrare l’amore con dei piccoli sacrifici. Se ci persuadessimo dell’importanza dell’atto che stiamo compiendo qui dentro!… Fortunate quelle che stanno di più. Quelle che son partite hanno un sol rincrescimento: quello di essere lontane da Casa Madre. Ma stiamo sempre a disposizione dell’obbedienza. Signore, se volete mandarmi, sono a vostra disposizione; se non volete ancora mandarmi, sono ugualmente a vostra disposizione.

I due profeti Geremia ed Isaia, tutti e due sono stati chiamati dal Signore a questa carica. Geremia si è scusato; Io non son capace, non so parlare; Isaia invece si avanza subito e dice: Eccomi, Signore. Oh?!… Uno si allontana e l’altro si offre, uno per umiltà se ne sta un po’ fuori e l’altro invece si presenta subito. Così è di voi altre: finchè non è il momento…

 

Il desiderio di andare in missione deve sempre esserci, ma calmo; bisogna avere anche un po’ di paura e non aver mai timore che ci facciano un torto a mandarne altre prima di noi. Siate tutte contente: il Signore ha il suo tempo. Del resto, va bene: leggete tutto quello che la vostra sorella ha letto nella lettera e praticatelo. Bisogna cercare ciò che fa per noi.. Son quei piccoli sacrifici che non bisogna mai negare al Signore. Non fare tutto che tutti vedano; come i bambini quando cadono per terrra; se nessuno li guarda, si alzano; se qualcuno li guarda, si mettono a piangere. Abbiamo fatto così anche noi…

 

No, tirar dritto; siamo venuti qui per un santo fine. Stiamo tranquilli nelle mani di Dio, lasciamo che ci formi lui per mezzo dei superiori. Allora si va avanti ed i giorni passano. Alla sera si può dire: Mi pare di aver fatto tutto per voi; avrei potuto pensare ancor di più a voi, Signore,ma non l’ho fatto apposta.

Io vorrei che l’orologio segnasse anche i quarti d’ora: spero riuscirò anche a questo. Passare giorno per giorno tutto per il Signore; niente, neppure un filo, per altri. Ricordate S.Francesco di Sales che diceva: Se nel mio cuore ci fosse anche solo un filo che non fosse per il Signore, lo schianterei senza pietà. – Noi ai fili non badiamo tanto. Guardiamo, guadiamo anche i fili; alle volte ce ne sono che non son tutti per il Signore. Via gli attacchi. Alle volte in comunità si sta lì con i trampoli. Viviamo alla buona! Qui siete tutte sorelle, tutte vi volete bene. Quelle invidiuzze –cose da mondo- adesso non vanno più. Saper sopportare tutto. Quella là è un po’ grossolana… Ebbene, aiutatela a divenire fine…Così la comunità si forma piena di carità, di delicatezza, e resta una vita bella, un’anticipazione del Paradiso.

 

(Il nostro Ve.mo Padre parla delle sorelle partite e poi dice) Preghiamo: il Signore le consolerà. Man mano che ci allontaniamo dalle consolazioni di questo mondo viene Lui a consolarci. Tutto il resto non è niente. Speriamo che il viaggio vada bene e continuiamo a pregare. Voi (alle Postulanti) venite su a rinforzare le file.

Guardate di farvi bambine con Gesù Bambino. Il Signore si è fatto povero e piccolo per noi ed ha tanto piacere che lo adoriamo sotto questa forma. Qualcuna dirà: A me piace di più il Signore alto. Ebbene, lo adorerai anche quando sarà alto… che cosa poteva fare di più il Signore per noi?… Nulla. Invece noi potremmo far di più per Lui. Potremmo far le cose con più amore; potremmo essere più caldi, e non così freddi e, tanto meno tiepidi.

 

Là che il Signore vi benedica in quel giorno sarò con voi, facciamo una cosa sola. Che il Signore ci benedica e ci aiuti affinchè possiamo corrispondere alla sua santa volontà , perché è poi tutto li, sapete. Egli benedice chi sa fare la sua volontà.

 

Vi vorrei dare un’immaginetta, ma non vi offendete se non ve la do: ne ho portate poche, perciò la do prima a quelli là; voi avete più cognizione, capite di più… A voi la manderò.

 

SR EMILIA TEMPO

E’ questo che mi sta a cuore che comprendiate la grandezza della vostra vocazione… poter impregnarci di questi pensieri, non solo star lì, ma aver il vaso pieno, che versi; e questo dalla persuasione della necessità della vostra santità come missionarie. Certo, dipende da questo, anche la nosra felicità in questo modo… Chi è più felice è chi soffre di più, chi è più penitente, più maltrattato ecc. – Dipende proprio da questo: dalla persuasionee del l’ atto che stiamo facendo in questa casa.

Geremia si scusa per non compiere quello che il Signore vuole, adducendo la sua piccolezza; Isaia invece si offre; ed hanno fatto bene tutti e due. Così sarà di voi altre quando il Signore vi manda; Il desiderio di andare nelle missioni ci deve’essere, ma calmo. Mai aver paura che ci facciamo un torto a mandar un’altra prima. Son quei piccoli sacrifici che dobbiamo continuamente fare e, saper anche soffrire qualche cosa senza che gli altri se ne accorgano. Non fare come i bambini che, se cadono senza essere veduti si alzano, se no piangono… Guardate che anche noi non facciamo come i bambini.

 

Siam venute tutte per un fine… lasciarci formare… passar tutta la giornata solo pel Signore, solo per lui,… senza un filo… Guardiamo i fili… Anche in comunità certe volte si sta qui coi trampoli… Sopportare certe miseriette,, aiutarci a vicenda… e non: quella là è un po’ grossolana… e ben, si aiuta a divenir più fina, e così la comunità si forma alla delicatezza, e ci prepariamo per l’altra vita: prima quella religiosa, poi quella di missione.

Quanto più ci allontaniamo dalle consolazioni delle creature, il Signore abbonda, dà il vaso pieno.

 

Siamo vicini a Natale; guardate di goderle queste feste; fatevi piccole come il Bambino: al Signore piace. Si è fatto piccolo perché vuol che lo veneriamo come Bambino.

Calde, non roba tiepida…

Il Signore ci benedica e ci aiuti, che possiamo far bene la sua volontà, che lui sia contento.

 

giuseppeallamano.consolata.org