SPIRITO DI FEDE – NOVENA DI NATALE

17 dicembre 1922

 

 

SR. CARMELA FORNERIS

(Il nostro Ven.mo Padre metterà stasera parecchie sorelle postulanti e novizie nella Compagnia del Carmine e dell’Immacolata e dice loro qualche cosa al riguardo, poi concludendo dice:) E’ meglio non andare in Purgatorio, ma se andrete, sarete liberate presto. Per questo basta portare sempre giorno e notte l’abitino. L’obbligo che deriva dal far parte di queste compagnie è di vivere bene secondo il proprio stato e di fare una penitenza.. Io vi dispenso dal digiuno del mercoledì e vi basterà invece dire le Litanie che recitate già alla sera. Così non avete da pensare a nient’altro che portare l’abitino ed essere devote alla Madonna. Si dice che la Madonna non lascia andare all’inferno coloro che portano l’abitino; e va a liberarli al purgatorio il primo sabato dopo la loro morte.

 

Per la Compagnia dell’Immacolata invece, bisogna portare l’abitino ceruleo, il quale ha anche molte indulgenze. La medaglia che vi do io serve per tutte e due queste compagnie, così non avete più bisogno di portare gli abitini che si guastano facilmente. Essendo nella Compagnia dell’Immacolata o dell’abitino ceruleo, ogni volta che si dicono sei Pater, Ave, Gloria si acquistano tutte le indulgenze come a visitare Terra Santa, Campostella, le Basiliche di Roma, ed anche della Porziuncola. Sono 533 indulgenze plenarie, il che vuol dire liberare 533 anime del purgatorio. Importa molto questa preghiera.. Un giorno non si dicono questi Pater, e non c’è male; un altro giorno si dicono due o tre volte ed è bene. Io quando esco di casa dico i Pater. Vedete come sono importanti? Si possono anche dire lavorando, anche poco per volta: l’Angelo Custode li unisce poi insieme. E’ questo un modo per fare del bene a noi e agli altri: bisogna essere furbi, industriosi. Perciò quelle che non son sicure di essere in queste due Compagnie lo dicano, che io le metto.. Molti Pater potete dire lunfo la giornata, potete seminarli. Padre Bruno quando passseggiava o andava per Torino diceva sempre i Pater. Mi pare, diceva, che tutte le anime del Purgatorio siano in aspettazione; quando ho poi solo un pater da dire mi pare che sian già tutte pronte; quando poi ho proprio terminato sembra che proprio uno stuolo salti su e se ne parta per il Paradiso.

 

Ben, farete così; intanto farete bene la novena: è la novena del cuore. Un bambino si fa mangiare. Chi non sente l’imporanza di questa novena non ha cuore, o che è una superbaccia la quale crede di avvilirsi troppo a pensare ad un bambino. Come?!… Ma pensate che è Dio!!!… poi i bambini si fanno amare da tutti.

S.Francesco d’Assisi andava gridando dappertutto: Amiamo il Bambino! – I bambini sono tanto amabili e tanto più il Bambino Gesù. E già invitava tutti ad amare il Bambino S.Francesco d’Assisi. S.Francesco di Sales era anche lui tutto cuore per il Bambino. Questa deve essere una delle novene che vanno più al cuore. Sentirla, farla bene, volentieri, frequentare le funzioni che si fanno, ripetere delle giaculatorie: Veni Domine, et noli tardare… Veni ad liberandum nos, Domine, Deus virtutum…Utinam dirumperes coelos et descenderes… [ Vieni, Signore e non tardare…Vieni a liberarci, Signore, Dio degli Eserciti… Apri, finalemnte, i cieli e discendi]

 

Bisogna che viviamo di fede. Purtroppo passano le novene ed i giorni… E ci son di quelli che son lì freddi, ghiacciati…; ahi!… Pazienza nel mondo che vi sia un po’ di freddezza, poveri infelici! Ma nelle comunità religiose!… Tutte le novene si devono far bene, ma in particolar modo questa che è la novena delle novene.

 

Fin da bambini si faceva già il presepio…Bisogna che ci facciam bambini anche noi, se vogliamo godere questa novena. Per farla bene bisogna vivere di spirito di fede. Chi non vive lungo l’anno vita di fede; quando arrivano queste novene resta freddo, ghiacciato; invece se vive sempre con pensieri di fede, proprio sotto l’influsso del Signore, e pensa alle cose dell’altra vita,allora…Vivere di fede sapete che cosa vuol dire?

Non basta credere. Uno può credere, avere la fede, ma tuttavia non vivere di fede. Colui che sta tutto il giorno senza dare un pensiero al Signore, che non fa le cose per amore di Dio, quello lì avrà la fede nel cuore, come hanno anche i demoni, perché anch’essi hanno la fede teorica, ma non ha lo spirito di fede.. Bisogna che la nostra fede, domini tutte le nostre azioni, parole, pensieri. Pensiamo: A che serve questo per il Paradiso? Per l’eternità? Per il mondo può servire a qualche cosa, ma per l’eternità serve?

 

Vive di fede colui che ha sempre in mente la presenza di Dio; che fa le cose come se fosse veduto da Dio. Così le parole: dovrebbero potersi mettere in bocca a N.Signore; non dovrebbero stonare.Se qualcuno parla, parli come parlerebbe N.Signore. N.Signore direbbe quella parola che ho detto io? Parlerebbe per superbia come parlo io? Direbbe quella parola che è contro la carità? Se ci fissassimo questo in testa le nostre parole sarebbero moderate e sempre dette con carità e umiltà. Mettiamo le nostre parole in bocca a N.Signore.

Così delle opere: qualunque cosa facciamo, o lavare, o far da mangiare ecc., pensiamo se la Madonna, se il Signore la farebbe così. Ho fatto questo, o quest’altro, per amor di Dio o solo per sbrigarmi di questo incarico? Se mi interrogassero potrei dire: l’ho fatto per amor di Dio; o non piuttosto, perché bisognava farlo? Bisogna che le nostre azioni di tanto in tanto le indirizziamo a N.Signore. E’ già bello indirizzarle al mattino nelle preghiere, ma lungo il giorno, di tanto in tanto, è bene rinnovare l’intenzione.

 

Aspetto l’approvazione degli uomini? E’ il Signore che deve pagare questa roba; a Lui solo devo piacere; se piace a Lui piace a tutti. Chi vive di fede abitualmente, chi in tutte le cose sta attento a fare la volontà di Dio, ha vero spirito di fede.

Ma, direte, come si fa a pensar così tutto il giorno? –No no, di tanto in tanto basta. – Ma Signore, io aspetto poi tutto da sapete. – Così farete poi anche in missione. Quel nero mi ributta, ma fa lo stesso. Bel gusto entrare in quelle capanne sporche, dove non si può neppure tenere gli occhi aperti per il fumo. Ma tutto questo lo faccio per voi, Signore.

 

Bisogna andare in su… se no, poveri noi. Non sarei venuta a cacciarmi qui dentro, se non fosse stato per voi, per salvare delle anime.- Non cercare noi stessi. Che cosa vuole il Signore in questo momento? Vuole l’obbedienza e non altro. Non siamo mai sicuri come quando facciamo la volontà di Dio.

Esercitatevi in questa novena a vivere di fede. “Colui che è giusto vive di fede”. Le cose anche più indifferenti, più piccole che si fanno per obbedienza, acquistano tanta importanza. Quando andrete in Paradiso non avrete forse fatto dei miracoli ma avrete fatto tante piccole cose per il Signore. Quando S.Tommaso andò in Paradiso, il Signore gli disse: Hai scritto bene, che mercede vuoi? Ed egli furbo non disse: Dammi ancora del tempo per fare altri volumi; ma rispose: Non voglio altra mercede che Te solo. Te solo! Vedete, com’è stato furbo?! Invece di domandar altra sapienza: No no, non voglio altra mercede che Te solo. Voglio Te per mercede.

Ma guardate com’erano furbi i santi. Dicevano: Non abbiamo lavorato per farci applaudire, ma solo per piacere a Te, e vogliamo la mercede da Te, anzi vogliamo Te stesso. – Certuni fanno le cose bene, ma solo per superbia, per farsi vedere: hanno poi da rendere conto perché fanno ancora dei peccati invece di farsi dei meriti. Altri invece non muovono un dito che non sia per il Signore. Il Signore conta tutte le piccole cose. Uno che dia un bicchier d’acqua per amor di Dio, il Signore lo ricorderà nel giorno del giudizio,perché –dice- Io avevo sete e mi hai dissetato. E così in tutte le altre cose.

 

Vivere di fede: incominciate. Non bisogna però solo dire: io credo.. Bisogna credere in tutte le cose. Fare le cose che uno vedendoci possa dire: Quella lì ha fede. S.Francesco di Sales quando l’han visto dalla serratura, era lì tutto ben composto: era alla presenza di Dio; faceva tutto per amor di Dio.

Dunque, in questa novena praticate lo spirito di fede; e soprattutto chinate la testa. Non crediamo di umiliarci per riconoscere il Bambino. S.Bernardo diceva: N.Signore si è fatto piccolo per essere molto amato: Parvulus Dominus et amabilis nimis… Desiderate molto che venga a nascere nelle anime vostre ed anche nella comunità; che venga a portarvi tutte le sue grazie. Il Signore ci darà le grazie secondo il desiderio maggiore o minore che abbiamo . Ditegli che vi porti tanti bumbun [dolci]

 

SR:EMILIA TEMPO

Questa è la novena del cuore (quella di Natale)… un bambino si fa mangiare… chi non la sente questa festa, o che non ha cuore, o che è un superbo. Amiamo il Bambino di Betlem, andava esclamando S.Francesco d’Assisi.

Pazienza nel mondo che ci sia un po’ di freddezza, ma nelle comunità religiose ci vuol fervore in tutte le novene, massime in questa.. Bisogna farla bene e per farla bene ci vuol spirito di fede. Uno può credere, aver la fede, ma non vivere di fede. Colui che sta tutto il giorno senza mandare un pensiero al Signore, senza niente, non ha lo spirito di fede. I nostri pensieri siano di fede, le nostre parole e azioni siano informate, spinte per motivo di fede. Quid hoc ad aeternitatem? [a che serve questo per l’eternità?]

 

Vive di fede chi ha sempre in mente un pensiero sulla presenza di Dio. Le nostre parole dovrebbero star bene in bocca al Signore. Mettiamole in bocca a N.Signore; farebbero figura?

In tutto quel che faccio, che cosa aspetto? È l’approvazione dei superiori?No no. Quae expectatio mea? Nonne Dominus? [che cosa mi aspetto? Non è il Signore?] Così anche quando si sarà in missione… nn perché questo mi piace… si fa solo per gusto attorno a quei neri?… o per carità?Ah, solo il Signore… solo per Lui…

Dunque esercitatevi in questa novena. Vi troverete in Paradiso senza aver fatto tanti miracoli, ma avrete fatto tutto pel Signore…

 

Ah, ricordate S.Tommaso: Bene hai scritto di me, o Tommaso, che mercede vuoi? E lui furbo, invece di domandare maggior sapienza, vita lunga ecc… lui, furbo: Non voglio altro che Te. Io ho lavorato per Te, la mercede la voglio da Te, anzi voglio Te.

Certuni fanno le cose per amor proprio… Questi fanno ancora dei peccati; altri li fan per istinto naturale… No; far le cose pel Signor.

Cominciate: vivete di fede; qualcuno, vedendoci, possa dire: quella lì, si vede che ha fede.

Dunque in questa novena, esercitatevi nello spirito di fede. Soprattutto, pieghiamo la testa. S.Bernardo diceva: Parvulus Dominus et amabilis nimis. Desidrate tanto che il Bambino venga a nascere nel vostro cuore,e conforme al nostro desiderio, verrà.

giuseppeallamano.consolata.org