CONVERSAZIONE FAMILIARE

17 settembre 1922

 

 

SR:EMILIA TEMPO

(Parla della nostra casa che è nuova e ancora in disordine perché non completamente finita) Dal disordine viene l’ordine. Poi: ordine si, ma accontentarsi, perché i Africa si saran sovente queste cose… Anche in Iringa ci son già le case, ma c’è la malaria… e si prende il chinino, se no si porta la febbre, e senza fare il muso…

Andai dal Comm. Schiapparelli… mi parlò del Sig. Vice-Rettore: piangeva come un bambino… Voleva darci il Benadir: hanno una grande stima di noi, e ne abbiano pure: tutto pel Signore…

 

Il Signor aiuterà. Di fame non moriremo se… starete buone; se no il Sig. Vice Rettore, dal Paradiso, dirà che ci lasci morir di fame… Bisogna pregare: è la preghiera che aiuta; non star lì in chiesa con la testa in aria – non parlo di distrazioni involontarie – può succedere qualche volta…Chi no prega non conserva la vocazione, o conserva una vocazione che non lo è… meglio sarebbe…

Anche questi disturbi (i traslocchi) non devono disturbarvi… Si fa tanto per preparare una casa materiale, e per ricevere N.Signore?… Vedete, il Sig.Vice Rettore, anche in mezzo alle occupazioni, quale unione con Dio… che vita di fede… Lo sa chi è stato più vicino. Questo Periodico (settembre 1922) bisogna meditarlo, massime la santa indifferenza. Si sentiva inclinato per la predicazione – lo disse tante volte a me, massime in principio – ma no… Rinunziò, se no non avrebbe fatto nè una cosa né l’altra.

 

Ora era una macchina distrutta, lo disse il medico. Non sarebbe stato distrutto così se fosse stato comodo: alzarsi tardi al mattino… poi Messa, poi colazione, poi aspettare la campana del coro… ecc Ecco che bella vita da gadan [sciocco]… E poi in Paradiso vanno in quello dei masnà [bambini], se prima non fanno chi sa quanto in Purgatorio, perché la nostra non deve essere una vita così. Ah, abbiam passato delle notti intere, lo sa il Signore… Certa gente dicono: si usi cure…

(Racconta che hanno trovato le posate d’argento che furono donate al Sig. Vice Rettore e che lui nascose per non essere obbligato ad usarle; non aveva neppur detto di averle).

L’importante è non perderci in quisquilie… Certuni portano un abito tutta la vita, altre son sempre striplunà [stracciate]. Certa gente son pigri nel tirar su l’abito… Ma non ci ho pensato, non ci ho badato… Ma il Signore dice: Ti ho dato la testa per pensarci, pensarci.- Ma una suora che non ci pensi, non ci badi…Non deve essere come quelli che fan strada e non pensano a pregare; bisogna giadagnar tempo.

 

Il 20 settembre è il giorno della mia prima Messa; la prima che ho detto è quella dell’Addolorata. Bisogna essere devote dell’Addolorata; lo Stabat Mater impararlo. Una delle grazie che ha da fare l’Addolorata è quella di rammollire i cuori… Quando si è freddi… su! Ma non ho fede… Ma facciam tutto per avere fede; certe volte è colpa propria. Non importa se non senti; fa come se sentissi. Fate così: pregate la Madonna che ci dia amor di Dio e poi ci dia forza.

Sembra che abbiamo tutti i fastidi noi, invece ne diamo agli altri. Saper sorpassare queste miseriette… Prima desideravo di andarmene, ma ora… Vedete lì; bisogna staccarci da tutti, anche dai buoni, se no in Africa…Attaccati sì, nel Signore.

 

giuseppeallamano.consolata.org