LA MORTIFICAZIONE DEGLI OCCHI

28 giugno 1922

 

 

SR CARMELA FORNERIS

S.Giobbe aveva fatto un patto con i suoi occhi di neppur pensare ad una vergine. Guardate! Ha fatto il patto degli occhi di non pensare: poteva farlo con la testa questo patto.

Questo patto bisogna che lo facciamo anche noi per avere la testa tranquilla. Chi ha sempre gli occhi spalancati, dopo va a pregare… a dormire… e tutti i fantasmi lo disturbano. Che bisogno di vedere tutto? S.Agostino diceva: Sebbene i miei occhi vedano qualche cosa, non fissano mai niente.

Non, se c’è un babaciu o una babacia [un pupazzo o una pupazzetta]… guardar subito là; non bisogna far così. Non bisogna chiudere gli occhi altrimenti si va sotto un tram, ma non bisogna fissare. Io quando vedo delle suore che si mettono a guardar tutto darei loro due schiaffi; sarebbero ben meritati. Che bisogno c’è di vedere? Aspettate a vedere in Paradiso.

 

Quella santa donna, la contessa di Passerano, da più di vent’anni era cieca, ed era contenta di esserlo. Un giorno le dissi: Signora contessa, lei farà un gran sacrificio a non vedere. Ed ella: No, sono contenta: lo faccio volentieri questo sacrificio, perché così quando faccio l’esame di coscienza, non ho mai da esaminarmi sui peccati fatti con la vista; quando poi sarò in Paradiso, spalancherò poi gli occhi e vedrò tutto.

 

(Fa la supposizione se qualcuna di noi perdesse la vista e poi conchiude per malattia non si è mandata via mai nessuna suora dalla comunità; e poi voi siete nelle mani di Dio. Il Signore sa che come Missionarie avete bisogno della vista, delle gambe, delle braccia ecc.perciò il Signore vi darà la sanità, altrimenti non potete fare la missionaria.

Il Signore ci ha dato la vista, ma bisogna che la usiamo bene. Mentre la lingua ha due cancelli perché dobbiamo riflettere prima di parlare , gli occhi hanno una sola pelle che li copre, perché il Signore, sapendo che ne avevamo tanto bisogo, non ha voluto che ci volesse tanto sforzo per aprirli. Però vuole che li moderiamo. E per far questo bisogna che ci avvezziamo a non vedere anche quello che si potrebbe vedere. E guardando possiamo sempre sollevarci al Signore. E’ tanto bello guardare un fiore e pensare che l’ha fatto il Signore per farmi piacere; che da tutta l’eternità ha pensato a darmi il gusto di vedere questo fiore oggi..

 

Se si fa il sacrificio di non vedere oggi quello che si può vedere, domani si saprà fare il sacrificio di non guardare quello che non bisogna vedere, Ma se uno ha l’abitudine di guardare tutto, allora… Dicevo una volta ai coadiutori; se vedete in una vetrina un’immagine, non lasciate li il carretto per correre a vederla, perché una volta troverete una immagine buona, ma dieci volte una cattiva; e poi portate tutto a casa nella testa. Una persona mi diceva: Quando vedo un uomo ed una donna io passo oltre e non sto a macchinare se sono fratello o sorella o se sono sposi; che m’importa?

S.Luigi era scrupoloso a questo riguardo: non guardava neppure sua madre in faccia. Si è conservato castissimo, illibato. Ah! In questo non ci sono gli scrupoli. S.Francesco Borgia era principe di Spagna; si è fatto poi Gesuita. In città vedeva tante cose che gli rincresceva vedere; ed egli diceva: Tutte cose di cui io faccio senza.

 

Quelli che sono illibati in questo mondo danno uno spettacolo degno di ammirazione. Dicono che il Venerabile andavano a vederlo solo per vedergli gli occhi. Gli occhi conserviamoli solo per guardare il tabernacolo: rincresce che c’è la porticina, neh!… ma il Signore ci vede lo stesso e noi possiamo vederlo con gli occhi della fede. Oculi mei semper ad Dominum [i miei occhi sempre rivolti al Signore]

 

Ricordatevi che gli occhi sono preziosi e dobbiamo poi renderne conto. I santi Dottori dicono che in Paradiso si gode della visione di Dio. Il paradiso dunque consiste nel vedere Iddio: se avremo gli occhi puri lo vedremo. Senza chiudere del tutto gli occhi possiamo farne dei sacrifici! Noi che non vediamo mai cinematografi, che non ne abbiamo mai visti –io non ne ho mai visti- abbiamo perso la vista?Così pure i teatri pubblici. Non fare come i fulatun [gli sciocchi]; guardare quello che è necessario poi basta. Spiritualizzare tutto quello che vediamo. Vedere Dio in tutte le cose. Iddio ha sempre gli occhi sopra di noi: guardiamo di incontrare i nostri con i suoi.

Voi avete bisogno di imitare S.Paolo; leggetele volentieri le sue lettere: sono una miniera. Continuate a pregare per il Signor Vice Rettore, perché le cose vadano bene.

 

SR.EMILIA TEMPO

Il santo Giobbe aveva fatto un patto con i suoi occhi di neppure pensare ad una vergine. Guardate! Ha fatto il patto con gli occhi di non pensare. Poteva farlo con la testa… ma questo patto bisogna che lo facciamo anche noi.

S.Agostino dicevaSebbene i miei occhi vedano qualche cosa, non fissano mai niente. Non voler guardare tutto; e neppure abbiamo da chiudere gli occhi per non vedere, ma guardare senza fissare e poi fare tante mortificazioni anche di cose lecite.

 

Gli occhi serbiamoli pure per vedere poi Gesù e la Madonna in Paradiso, per guardare il Tabernacolo; è vero che c’è la porticina e poi il conopeo, ma trapassiamo e guardiamo dentro, e possiam vederlo con gli occhi della fede. Egli ci vede sempre e noi:Oculi mei semper ad Dominum. Guardiamo sempre Gesù e a forza di guardarlo – siccome lui guarda noi – così il nostro sguardo si incontra.

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org