SPIRITO INTERIORE

18 marzo 1923

 

 

(Dopo la breve festicciola fatta al nostro Ven.mo Padre, ci disponiamo in semicerchio attorno a lui,ed egli incomincia a parlare)

 

Tutti questi sentimenti sono certo il vostro cuore ed io non ne dubito: state tranquille. Anche dall’Africa hanno scritto, non dico tutti, ma quasi tutti: sono arrivate le lettere proprio in questi giorni. Tutti si troveranno domani in Casa Madre in ispirito, perfino dai neri – dicono le lettere –faranno fare tutto quello che possono. Così non siete sole, siete proprio all’unisono con le vostre sorelle. Anche dall’Iringa hanno scritto.

 

…Vedete, il Signore ha creduto di provarmi un po’, con la mia malattia era una malattia comodo. Sono vecchio ed ho bisogno secondo il medico, di riposo e di dormire. Se andiamo ai particolari, diceva, il cuore è buono, i polmoni son sani,ma deboli. Eh!… che cosa facciamo allora?… cercherò di darle un po’ di vita…

Che cosa volete, quello che si deve fare si fa: è un obbligo anche quello. Il cattivo tempo esigeva delle cure ed ho dovuto farle, ma con tutto questo sempre soggetto alla volontà di Dio. Si faccia sempre la sua santa volontà! In questo tempo ho domandato al Signore di guarire se era sua volontà. Non ho mai domandato al Signore che mi prolungasse la vita: questa volta l’ho fatto.E’ vero che la mia missione è compiuta, ma avrei bisogno ancora di qualche mese per qualche cosa…Certo non sono un colosso, e non devo esserlo, del resto sarebbe chiedere una cosa fuori luogo: ma solo tanto che possa fare il dovere verso di voi e verso di me. Già, sono tante le cose che mi stanno a cuore, ed il Signore ha ascoltato le vostre preghiere.

 

Quelle là, dicevo, chiederanno anni e anni e non due o tre mesi; ebbene mettiamo solo quello che è necessario, dicevo al Signore. Anche S.Giuseppe sa quello che si fa e mi ha ristabilito un poco. Certo non posso fare tutto ciò che vorrei fare, ma posso fare abbastanza; del resto continuate a pregare che si faccia la volontà di Dio: ciò che è meglio per tutti.

Alle volte noi crediamo che sia meglio una cosa, invece è meglio un’altra. Il Signore adesso ha dimostrato ch’era meglio che mi desse un po’ di salute ed io la prendo: ma io non voglio morire né un’ora prima né un’ora dopo di quella che ha assegnato la Divina Provvidenza perché so che quell’ora è meglio per me e così anche meglio per voi.

Dunque domani pregherete S:Giuseppe e poi continuerete a pregarlo per tutto l’anno. E’ nostro speciale protettore:

 

Dopo la Consolata c’è lui. Quelle comunità che sono devote a S:Giuseppe riusciranno bene. Non so se c’è un santo che possa aiutarle come lui e, se sono devote…

Guardate di imitarlo nelle sue virtù: Quello che è più necessario per una missionaria è imitarlo nello spirito di vita interiore.

 

Lo spirito interiore aiuta perché la vita di missione è molto agitata, molto distraente. Avete bisogno di fondarvi molto nella vita interiore, nell’unione con Dio. Allora in mezzo a tutte le peripezie che succederanno sarete sempre unite con Dio, ed egli vi aiuterà e farete tutto per il Paradiso, e salverete molte anime.

Proponetevi questo. S.Giuseppe viveva una vita comune di lavoro ma era sempre unito col Signore e la Madonna, Era con essi una cosa sola, perciò acquistava gradi di virtù e andava sempre profittando. Amava tanto questa vita, lui che era umile, nascosto. Io vi propongo di domandare questa grazia a S:Giuseppe, perché possiate vivere di vita interiore, sempre in unione con N.Signore, la Madonna, coi Santi. Questo sarà il principio della vostra santificazione, perciò se tutto quello che facciamo, lo facciamo per il Signore e in unione con lui, tutto è oro. Se qualche volta si interrogasse qualcuno perché fa la tal cosa, forse dovrebbe rispondere: Perché mi piace – Non è mica necessario dire a ogni minuto che passa:lo faccio per Voi; no no; ma bisogna che questa intenzione ci sia abitualmente dal mattino alla sera.

Questo è il punto che rende sante le persone e per cui S:Giuseppe è divenuto così gran santo. Non si legge che abbia fatto un miracolo; ha parlato poco o niente; faceva il suo dovere; ma era in unione continua con Maria e con Gesù e perciò il suo cuore s’infiammava dell’ardore di quei due cuori.

 

Quelle comunità che vogliono spirito interiore lo tengono caro S:Giuseppe, e quante possono prenderne il nome lo prendono. Questa devozione non è solo moderna, ma anche antica. Domani voi farete questa festa per onorarlo; domandate tutte quelle cose necessarie all’Istituto e per ogni individuo della nostra famiglia. Pregate anche per le sorelle che a giorni faranno i voti perpetui ed anche per quelle che li faranno presto. La grazia più necessaria a voi è lo spirito di unione con Dio.

 

Vita interiore…spirito interno…dite come volete, è sempre la stessa cosa. Se avete questo, sorpasserete tutte le difficoltà, e sarete contente. Voi direte: io sono solo postulante, ho tempo a farmi buona. – No, bisogna non aspettare, ma incominciare subito, subito, non avrete mai abbastanza preparazione. E mai dire: Forse ho già fatto troppo. Avete il buon spirito, corsispondete alla vostra vocazione, la quale consiste non nel far rumore ma nell’operare per amor di Dio.

Riescano o non riescano le cose, purchè si abbia intenzione di far del bene. Così una sarebbe una missionaria che passa i suoi giorni veramente contenta e morirà santa.

Si racconta che un Padre Gesuita un giorno in campagna trocò un servitore e si fermò a parlare con lui. Parlava così bene di cose spirituali che il Padre gli chiese: Da chi ha imparato queste cose? Da nessuno, rispose il ragazzo, io son devoto di S:Giuseppe. Vedete che cosa fa la devozione a S.Giuseppe? Quel Padre diceva che quel bravo ragazzo ignorante ne sapeva più di tanti dotti: dotti ignoranti.

 

E’ questa la virtù che deve colmare tutte le altre, perché tutte le opere, piccole o grandi, fatte in unione e per amor di Dio, sono tutto oro. Perciò vi raccomando che domandiate questa grazia a S:Giuseppe. Ma venite al pratico: faccio tutto per il Signore o c’è il mio amor proprio? Bisogna cacciarlo poco per volta; bisogna distruggerlo. Altrimenti in Africa direte poi così: Oh! Non mi piace questa stazione, voglio andare in quell’altro posto. Ma?… è spirito di Dio questo? E’ volontà propria. Bisogna che la facciamo morire… e questo è quello che vi ripeto sempre e che vi ripeterò finchè sono vivo. Per sentire se è vera volontà di Dio e non la mia idea – perché alle volte crediamo di fare la sua e invece facciamo la nostra – bisogna vivere vita nascosta.

Non addormentatevi però, perché la vita nascosta non addormenta la gente!…

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org