CORRISPONDENZA ALLA VOCAZIONE


4 settembre 1906

Quad. III, 9-10
(4 Settembre)

Diamo principio al nuovo anno scolastico; e come fate bene a pulire ed ordinare la casa per l’educazione propria ed il rispetto degli estranei, così e più ancora dovete ordinare lo spirituale sia in riguardo alla pietà e sia quanto allo studio. Ciò è tanto importante pel buon andamento dell’intero anno pel che si sono stabiliti gli Esercizi Sp. li; ai quali dovete disporvi con pregare il Signore e col raccoglimento...

A ciascuno di voi dico le parole di N. S.G.C. "Si scires donum Dei", se conoscessi e sapessi apprezzare il dono grande che Dio ti fa col concederti questo nuovo anno? "Si scires"; è una grande grazia che il Signore ti abbia chiamato all’istituto; alla quale seguirà un cumulo di altre grazie che Gesù da quel tabernacolo ti darà se tu saprai apprezzare la prima e corrispondervi. Solamente in Paradiso capirete la predilezione che il Signore vi dimostrò col chiamarvi a preferenza di tanti vostri compagni all’apostolato fra gl’infedeli. Ma come si può essere infedeli a Dio nel seguire una strada non voluta da lui; così si può mancare con non corrispondervi nella via da Dio segnataci; Vedete, alcuni sono usciti dall’istituto; non parlo di quelli che si riscontrarono non chiamati per difetti corporali o per non vocazione; ma forse per essersi resi indegni di sì sublime vocazione. Lo stato di costoro, se ve ne furono, è deplorevole perché sviati da questo stato a cui erano chiamati e per cui il Signore aveva disposto tante grazie per salvarli e santificarli, vengono a trovarsi in altro stato per cui essi non hanno le grazie necessarie, ma le pure sufficienti a salvarsi. Poveri infelici! saranno cattivi cristiani mentre potevano e dovevano essere santi missionari. Ecco il perché del fatto che dei chierici usciti da un Seminario i più non riescono buoni cristiani, ma arrabbiati anticlericali, come si vede. Pertanto nei prossimi esercizi esaminate la vostra vocazione, specialmente voi entrati or ora; e se proprio vi trovate senza vocazione a questo istituto allontanatevene per amor di Dio.

Sebbene già vi sarete assicurati prima della vocazione colle preghiere, coi consigli avuti e colla retta intenzione di essere venuti al solo fine di farvi santi e di rendervi idonei a salvare poi molte anime infedeli. Se così è, ed io son certo, allora non resta che corrispondere alla sublime vocazione. Per ciò fare vi propongo di incominciare e continuare l’anno con tre cose: Purità d’intenzione; volontà piena e costante; e confidenza ed abbandono figliale nei superiori.

1. Purità d’intenzione - Ad quid venisti? Non venni all’istituto perché qui non si paga pensione, che altrove non sarei ricevuto ecc. Venni perché chiamato da Dio, ed intendo di offrirmi a lui perché mi formi secondo il Suo Cuore... Questa è la mia intenzione e non altre: farmi santo e santo missionario... Ecco ciò che bisogna avere davanti agli occhi della mente tutti i giorni, tutte le ore e per quanto è possibile tutti i momenti... Dio mi vede: la presenza di Dio resaci familiare ci aiuterà a purificare la nostra intenzione, facendo ogni cosa bene per amor di Dio. Dal mattino alla levata al primo colpo (es. S. Vincenzo) e precisione in Chiesa, studio ecc.

2. Volontà piena e costante. - Il Signore è nemico delle mezze volontà, e queste non riusciranno a nulla. Specialmente pel missionario è necessaria la costanza; è un carattere suo proprio... In mezzo ai continui sacrifizi; tra le molte prove ed anche le solitudini e privazioni spirituali è necessaria una volontà che non pieghi, che duri ferma nel bene... Ma per essere tali in missione bisogna acquistarlo qui l’abito; quindi non essere di coloro che oggi sono tutto fervore, e domani freddi o indifferenti; no, fermezza ora in tutti i piccoli sacrifizi del regolamento, nella precisione a tutto; prontezza ai desideri dei superiori; e ciò tutto l’anno.

3) Confidenza ed abbandono figliale nei superiori. Qui formiamo una vera famiglia, non un collegio; voi siete figli ed io padre nel Signore. Scopo unico mio e del Sig. Prefetto si è di aiutarvi a farvi degni missionari, perciò come piante...; ma pel vostro bene, capitelo sempre nelle correzioni. Fortunati voi alla fine dell’anno.

giuseppeallamano.consolata.org