SUFFRAGI PER I MISSIONARI E PER I BENEFATTORI DEFUNTI

1 novembre 1906

P.U. Costa, quad. I, 142-143
Sig. Rettore 1-11-1906 - Torino

Chi sa quante anime del Purgatorio sono salite oggi al Cielo; quei 500 giorni d’indulgenza ogni Pater ed Ave, e poi i sei Pater, Ave, Gloria di quelli ascritti all’Abitino ceruleo! 533... (5) indulgenze plenarie...!
Preghiamo tanto per le anime purganti, e sopratutto per i Missionari defunti. I Missionari sono tutti santi (ma se non vi farete santi qui non lo sarete neppure là), pure vi sono tante miserie. Qualcuno invece di fare il Missionario ha fatto piuttosto il mercante, ecc.; certamente che avran fatto penitenza, ma non l’avran fatta bene. E poi chi è che si ricorda dei Missionari dopo morte? i parenti l’han già visto partire con rammarico perché non rendeva più loro alcun profitto; altri diranno: oh, è andato difilato in Paradiso! (E in generale i Sacerdoti se non si portano seco le loro opere, opera enim illorum sequuntur illos..., ci sarà qualche penitente che si ricorderà di lui, del resto...).

In una comunità però la cosa è diversa. Noi abbiamo tutto fissato per quando un Missionario [muore] quante Messe si devono celebrare. Messa cantata, ecc., e poi il funerale di domani? È pei benefattori sì, ma prima per noi. Tuttavia noi preghiamo per gli altri ed essi, arrivati in Cielo, ci otterranno molte grazie.

Preghiamo anche tanto per i nostri benefattori: questo è un sacro dovere di gratitudine. Infatti, che potremo noi fare senza i benefattori? Per l’Africa si sono già spese centinaia di migliala di franchi, e poi c’è da continuare, da fabbricare la casa nuova. Grazie a Dio i benefattori non sono mancati e non mancano: tra i primi dovete mettere Mons. De Michelis per il quale abbiamo questa casa; sua sorella per la casa di Rivoli; l’Ing. Felizatti, prof. di matematica, all’Università che, morendo, mi lasciò suo erede benché io non volessi; ma egli (era già sul letto di morte) mi rispose: mi lasci morire in pace, non parli più di quello e se fosse ancora vissuto un anno sarebbe venuto qui, si sarebbe fatto prete e vi avrebbe insegnato la matematica, ecc... L’Ab. Robilant, il sig. De Luca, il Can. Abre che ci lasciò la sua biblioteca, il suo altare e 6000 franchi; la sig. Colongo, la madre di una benefattrice insigne dalla quale vengono i camici che avete (N.B. quelli per le feste solenni), ecc. Essi dal Cielo ove vedono tutto in Dio, vedono i nostri bisogni e manderanno qualche buona ispirazione od anche qualche rimorso ai loro parenti che facciano, facciano... Oh, la divozione delle anime!...

Pochi giorni fa parlavo con un signore sui trent’anni che mi diceva: io ho sempre (da quando fu padrone di sè) fatto dire una Messa al mese per le anime purganti, e quante grazie ho ottenute! E ne aspetta una specialmente che sarebbe la più segnalata.

Sì, preghiamo per le anime purganti e sopratutto unitevi con me a pregare per i poveri Missionarii: Eadem mensura qua mensi fueritis, remetietur et vobis, come sta scritto alla Consolata per la novena dei Morti.

Quelle tante anime da noi liberate, figuratevi se staranno quiete quando ci vedano in Purgatorio! (sorridendo) andranno da N. Signore o, per non disturbare N.S., dalla Madonna e da S. Giuseppe, e ci caveranno presto.

Il Signore non può lasciarle agitate, deve quietarle, e come fare in altro modo...?
Ora mangiate, mangiate; ad ogni castagna che prendete ponete l’intenzione di trarre un’anima dal Purgatorio (sorrisi universali).

giuseppeallamano.consolata.org