10 dicembre 1906
Quad. III, 17-18
(1) Discorso p.la partenza 7. (10 Dic. 1906)
(D. Saroglia - D. Bianciotti e Fr. Michele)
S. Ignavo
nell’inviare S.Francesco Zaverio missionario nelle Indie, gli rivolgeva queste parole: II S. Pontefice vi affida le
Indie, ed io a suo nome ve le presento. Questo è il terreno che Iddio vi consegna a coltivare; questo è il
campo che raccomanda alle vostre fatiche. - Evangelizzate quei popoli e spargete su loro i tesori della grazia di Dio - Ma
perché i vostri sudori sieno proficui il vostro cuore dev’essere ripieno di amor di Dio, il quale divampi in
tutta quella gente (Bartoli V.S.Fr. Z.)
Le stesse parole rivolgo oggi a voi, miei carissimi figli in G. C. -
Anch’io meschino, vi parlo a nome del Papa, e per Lui vi affìdo la missione del Kenya nell’Africa
equatoriale. Sì, a nome del Papa, il quale si degnò concedere quella regione ai missionari della Consolata,
affinchè la coltivino e colle loro fatiche vengano quei popoli aggregati alla Santa Chiesa Cattolica. Ecco la
legittimità del vostro mandato: mandato divino perché anche a voi Gesù indirizza come agli Apostoli
ed ai passati missionari, quelle parole: come il Padre ... - Sicut misit me... Sono un milione e mezzo e forse due o tre
milioni di uomini che vi aspettano: essi gemono tuttora sotto la schiavitù del demonio; eppure sono pur essi
creature ragionevoli fatte ad immagine di Dio, colla mente ed il cuore per conoscerlo ed amarlo; sono pure anime redente
col preziosissimo sangue di N. S. G. C. pei quali è pure morto Gesù: pro quibus, dice S. Paolo, Christus
mortuus est. Sono anch’essi fatti pel Paradiso, perché il Signore vult omnes salvos fieri. - Tutta questa
gente ebbe già in parte l’istruzione essenziale dai nostri missionari che già ne battezzarono in punto
di morte; ma i più sono tuttora barbari ed inesplorati, e tutti poi sono da ridursi all’osservanza dei divini
comandamenti ed alla vita cristiana. Questo è il più difficile, per cui non basta la predicazione, ma sono
necessari i miracoli. Di S. Francesco Z. la Chiesa nell’Oremus dice che la gente delle Indie venne alla Chiesa
aggregata colla predicazione e coi miracoli. Sì, sono necessarii a voi i miracoli, poiché sta scritto: signa
non fidelibus, sed infidelibus. I vostri miracoli saranno la vostra pazienza, la carità, lo spirito di sacrificio,
ecc. i quali vi faranno da quei popoli tenere per ambasciatori di Dio, per uomini soprannaturali, e vi ubbidiranno. Che se
saranno pure necessari i veri miracoli. Iddio vi concederà come a S. Francesco di operarne. Ma per riuscirvi ed
avere le doti sopradette è necessario che siate ripieni di amor di Dio, come diceva S. Ignazio a S. Francesco: se
avrete il cuore pieno di amore di Dio ne scalderete quei cuori duri e li trarrete a Dio. Non dimenticate mai che la
conversione dei cuori è opera della Divina grazia, e solo chi n’è ripieno opererà prodigi di
conversione. Vedete S. Paolo ... S. Francesco Z... Voi accesi d’amor di Dio seconderete le viste di Gesù che
disse: Sono venuto ... ignem veni mitt.in terram, et quid volo nisi ut accendatur.
Solamente ai veri amanti
Iddio affida le anime. N.S.G.C, dopo la sua risurrezione là presso il lago di Tiberiade così
interrogò S. Pietro:
Simon... diligis….e di nuovo... e per la terza volta... Ecco a chi
Gesù affida le anime; a chi lo ama in modo triplice e superlativo. Amate Dio e convertirete i poveri infedeli: solo
chi ama ha zelo forte e costante "qui amat zelat".
Ma donde trarrete questo fuoco, e dove lo
riaccenderete tra quelle terre selvagge? Dal Crocifìsso che vi ho or ora consegnato, nel quale imparerete ogni ora
del vostro vivere quanto siano preziose le anime per cui Gesù tanto patì. Tenetelo caro quel
crocifìsso, baciatelo e meditatelo: esso vi darà fuoco di carità per voi e per le anime. -
Specialmente trarrete l’amor di Dio da Gesù Sacramentato: appena fissati in qualche stazione voi per prima
cosa formerete una capanna che sarà la dimora continua di Gesù: non sembrerà alle nostre Chiese, ma
sarà sufficiente ricca perché vi abita Gesù. Qui vi verrete ad attingere la carità. Egli che
vi si pone appunto a questo fine. Visitatelo il più sovente lungo il giorno ed anche la notte, e ne trarrete fiamme
di amore e di zelo. S. Fr. Z. davanti a Gesù Sacr. passava le intiere notti, dando riposo alle stanche membra
talora presso il tabernacolo.
Conchiuderò colle parole di S. Ign. a S. Fr., ci tocca dividerci di
corpo, ma non di spirito, verremo col cuore con voi - pregheremo per voi - e staremo sempre uniti con voi...
Quando abbraccierete i vostri e nostri fratelli, appena giunti in Africa, dite loro che a Torino c’è un
padre in Gesù tenerissimo, che li benedice; dite che lasciaste fratelli minori che si preparano
all’apostolato ed anelano il giorno...
Ed ora la benedizione paterna discenda, o cari figli, su voi a
nome di Gesù S., della Consolata nostra Patrona, dei SS. Angeli Tutelari e dei nostri Santi Protettori:
Benedictio...