UFFICIO DELLA MADONNA - NOVENA DEL NATALE

16 dicembre 1906

P.U. Costa, quad. I, 146-147
Rev.mo Sig. Rettore 16-12-1906 - Torino

Stasera vi consegno l’Uffizio della Madonna. Io dò grande importanza alla recita attenta e divota di quest’uffizio: voglio che sia la prima cosa dopo la S. Messa e la S. Comunione.

Questa è la preghiera dell’Istituto, della comunità, e con essa potete ottenere le grazie, anche grandi, di cui abbisogniamo, sia per qui che per l’Africa.

(L’Uffizio voglio si reciti il più che si può in chiesa; così si tien compagnia a N.S. e si sta più raccolti, giacché noi non siamo come S. Francesco di Sales che stavasene ugualmente raccolto in qualunque luogo si trovasse, anche da solo, come osservò quel tale dal buco della serratura).

Come ho già detto una volta i Certosini, partitosi da loro S. Brunone, erano alquanto sfiduciati, pareva dovessero scomparire; ma la Madonna apparve loro e disse che, se avessero recitato l’Uffizio di Lei, li avrebbe benedetti. Così fecero essi e furono veramente benedetti, sì che non ebbero mai bisogno di riforma; si conservò sempre in loro il buon spirito.

Così voi pure pregate affinchè riusciate a prepararvi bene qui, ed aver anche là nelle Missioni sempre il vero spirito dell’Istituto.

Ricordatevi di quella persona morta in concetto di santità che, quando non sapeva più come ottenere qualche grazia, ricorreva all’Uffizio della B.V.
Un Vescovo che stava per entrare in una Diocesi richiese S. Giuseppe da Copertino d’un consiglio per il benessere del suo gregge, ed ei gli disse: fate che i vostri sacerdoti dicano bene la S. Messa ed il Breviario, e la vostra Diocesi sarà riformata e prospererà. Oh, certo una Messa da santo, ma dev’essere da santo (noi dobbiamo dirlo della S. Comunione)!...

Ed il Breviario: dovrebbe essere la nostra occupazione principale. Sarà questa la nostra occupazione per tutta l’eternità: lodare Iddio.

Oggi poi abbiamo incominciato la Novena del S. Natale. Non avete bisogno d’andar a cercare giaculatorie, le avete in quel che cantiamo: Veni Domine et noli tardare... Oh! com’è mai bello! Allarghiamo il nostro cuore, affinché il Signore lo riempia di grazie: Dilata os tuum et implebo illud. Non basta però desiderarlo; bisogna togliere i monti, spianare i colli, onde N. Signore non trovi ostacoli e possa camminare al piano.

Bisogna che spianiamo i colli della nostra superbia ed ostinatezza; talvolta diamo a Gesù ogni cosa, ma restiamo attaccati ad una cosetta... Per la notte di Natale poi abbiamo ottenuto dalla S. Sede il permesso di dire la S. Messa (ed anche cantarla) e fare la S. Comunione, a porte chiuse, s’intende. Una persona mi diceva: Mi piace tanto far la Comunione la Notte di Natale; ma poi al mattino alzarmi e non poterla più fare il giorno di Natale! ... Ma anche la notte è già cominciato il giorno di Natale, la S. Messa ha principio a mezzanotte. E se mi dimenticassi e la facessi? - Beata lei - (Scoppi di santa ilarità).

giuseppeallamano.consolata.org