TERZA DOMENICA DI QUARESIMA – ESERCIZIO DELLA PRESENZA DI DIO

3 marzo 1907

Dom. 3 di Quar. (1907)
Sulla Presenza di Dio
Nella S. Messa d'oggi si leggono, nell'Introito, queste parole: Oculi mei semper ad Dominum... respice in me. Le stesse parole S. Agosti¬no spiegava: non auferam a te oculos meos, quia et tu non aufers a me oculos tuos. (Rodr. I. p. 456). - E nel Graduale: Ad te levavi oculos meos, qui habitas in coelis. E soggiunge: sicut oculi... (Commento). Qui sipario della pratica della presenza di Dio - e della pura intenzione che da quella procede.
Parliamo della prima. Il Signore disse ad Abramo: ambula coram me, et esto perfectus. Così di Enoc e Noè si dice: ambulavi! coram Do¬mino (V.A. Lapide.). La pratica della presenza di Dio: 1) non ci lascia peccare. Es. Susanna. Ci fa esercitare la virtù. - Dio mi vede, fino nei più intimi pensieri; e se si ha fede, come non si farà ciò che a Lui piace, e che premierà? - Veniamo al modo di esercitare questa presenza di Dio: Io ne propongo quattro, tutti non ideali ma fondati sulla realtà: 1) Dio immenso, e noi in lui immersi, come un atomo nel vasto mare, che ci investe, fa operare... (Rodr. ib. p. 457-8). Già S. Paolo diceva: in ipso vivimus movemur et sumus. 2) Per mezzo dell'Angelo Custode. È di fede che abbiamo un angelo custode il quale mai non ci lascia, non dimittet cum peccaveris. Egli è a nostra destra, pei sacerdoti a sinistra. Fatto S. Franc. di Sales. - Ebbene stiamo stretti a lui che ci è mandato da Dio e lo rappresenta, conferiamo con lui ed ascoltiamo le sue ispirazioni; ecco altro modo di essere a Dio presenti. 3) Gesù Sacramentato nelle nostre Chiese. Noi fortunati che l'abbiamo con noi e per noi;
quindi in ogni luogo e tempo oculi mei semper...ad Dominum sacra¬mentato, vivo come in Cielo. Andando a passeggio il pensiero ed il cuo-
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re a tanti tabernacoli... Sentite il Communio d'oggi: Passer invenit sibi... Ecco la nostra casa, il nostro nido; il S. Altare al quale deve fare fine ogni nostro pensiero, ed opera, ovunque siamo: studio, ricreaz. 4) II nostro cuore. Colla S. Comunione: Gesù dopo la consumazione delle S. Specie rimane in noi, non più personalmente, ma neppure solo spiri¬tualmente come in tutte le anime senza peccato mortale. E ciò vogliono significare le parole: in me manet et ego in illo"': promessa speciale per chi si comunica: speciale mansione e dimora. (S. Teresa V. Pater noster). S. Bonaventura spiega per animam. Gesù si asside nel cuore e di là domina tutto noi stessi, anima e corpo e tutte loro potenze. Deus in medio mei, ipse dominabitur mei. Es. delle arterie e vene: Gesù si spande in noi per le arterie, e noi riferiamo ogni nostra cosa a Lui come per le vene che ritornano al cuore il sangue per purificarsi e rifornirsi. S. Gertrude:. cercami nel cuore della mia G.
Ecco alcuni modi di esercitare la pres. di Dio; ognuno scelga quello che vede per sé più facile a ricordare e ad eseguire; e quindi lo pratichi. S. Franc. di Sales non lasciava passare 5 min. senza essere a Dio presen¬te; e Mons. di Camus dal foro... Il Ven. nostro aveva fatto stampare cartellini, che ... "Dio mi vede"...
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