FESTA DELLA SS. TRINITÀ – DUE SACERDOTI NOVELLI

26 maggio 1907
Quad. IV, 10
Giorno della SS. Trinità - 1907
(Ord. Panelatti e Perlo)
Beatus populus ecc. (tutta la predica fatta pel t. Filipello, appl. a noi)
P.U. Costa, quad. I, 160
In occasione dell'Ordinazione di due nuovi Sacerdoti (D.G. Panelatti e
D.L. Perlo).
Festa della SS. Trinità - 26 Maggio 1907
Aemulamini charismata maeliora - Haec dies quam fecit Dominus, exultemus et laetemur in ea: Non solo oggi... le feste più solenni hanno sempre l'ottava, e questa è una festa solenne. (Ciò che segue è un brevissimo riassunto della predica fatta da Lui a Castelnuovo per la 1ª Messa dell'attuale Vescovo d'Ivrea, Mons. Filipello). Beatus populus qui scit jubilationem: che sa gode­re proporzionatamente alle occasioni. Quando è per un prete, il motivo è grande. Quando il Signore fa una di queste grazie ad una comunità, è un ono­re, un favore che fa a tutta la comunità.
Il Sacerdote è un re, un angelo, un Dio in terra.
I. Un re: S. Pietro infatti dice: Regale sacerdotium. Il Sacerdote fa per le anime ciò che fa un re pei cortigiani: comanda, difende, procura il bene delle anime, anzi, il Sacerdote è molto superiore agli altri re, di tanto, dice S. Ambrogio, di quanto l'oro è superiore al piombo. Il Sacerdote ancora può mette­re in prigione o toglierne le anime: Quaecumque solveritis... quaecumque ligaveritis.
Presso gli Ebrei i Sacerdoti erano superiori ai re e da essi dipendevano i capi del popolo, nelle quistioni e chi non si sottometteva alle decisioni del Sacerdote nelle quistioni, era condannato a morte. Presso tutti gli altri antichi, era tale la stima dei Sacerdoti, che gl'Imperatori pagani vollero in sé raccolta la potestà civile e religiosa, come poi Enrico VIII e gl'Imperatori di Russia.
Conseguenze: non superbia, che non è roba nostra, ma un proprio senti­mento della nostra dignità. Un Sacerdote dev'essere uomo almeno allora, se non l'è già stato prima... Nella S. Messa, nelle preghiere...
II. Un Angelo: Nell'Apocalisse l'Angelo dice a S. Giov.: Conservus tuus sum e nello stesso libro, i Vescovi delle Chiese Asiatiche, sono detti Angeli. Difatti gli Angeli sono administratorii spiritus... E noi, come dice S. Paolo:
Pro Christo legatione fungimur. I Sacerdoti sono amministratori di Dio. Essi sono più che Angeli, poiché gli Angeli non possono consecrare, ne assolvere, come fa il Sacerdote. S. Francesco d'Assisi diceva che se avesse incontrato un Angelo ed un Sacerdote, avrebbe porto ossequio prima a questo che a quello. S. Francesco di Sales ci fa sapere come l'Angelo che si faceva vedere ad un santo ecclesiastico sempre alla sua destra e lo precedeva sempre nei passaggi, appena egli fu ordinato prete dal Santo, l'Angelo gli diede sempre il primo po­sto.
Se avessimo fede! Rispettiamo il carattere sacerdotale ancorché non sia sempre accompagnato da tutto quel corredo di virtù che dovrebbe... dividia­mo... le miserie rispetto al carattere.
III. Un Dio in terra: Vos Dii estis - Quem dicunt homines esse Filium hominis?... Vos autem...? Voi non siete uomini (S. Girolamo).
Nell'Antica Legge i Sacerdoti avevano onori divini. Il Sacerdote può:
Hoc est Corpus meum: mio, non del Signore; mio, mio... Così del Sangue:
-Ego te absolvo, non: il Signore ti assolve: io, io... Il Sacerdote ha autorità di­vina. Chi può rimettere i peccati: nisi solus Deus?
Preparatevi: un vaso: grazia abbondante; un corno: grazia sufficiente.
giuseppeallamano.consolata.org