COME STUDIARE

27 settembre 1907
P.U. Costa, quad. II, 70- 72
Rev.mo Sig. Rettore - 27-9-1907 - Torino
Vi raccomando tanto di studiare l'inglese; mi rincresce tanto che qualcu­no non gli dia tutta quell'importanza... Ciò che impedisce di imparare questa lingua è quella pigrizia... quella mezz'ora si parla con mal di pancia. Ci vuole impegno... questo è un segno di vocazione, lo dice il Regolamento.
Se si impara solo dormendo, con pigrizia... occupare bene il tempo, fare una buona provvista di vocaboli. Animo! dopo 2, 3 anni di studio... con scuo­le, tempo...mi pare che si dovrebbe sapere.
Ho presa la determinazione di far stare ancor qui a studiare, chi, compiu­ti i corsi ordinari, non lo sa quanto è da lui. Prima S. Scritt., Teol., Fil., poi subito l'Inglese.
Ci vuole forza, battere, pestare... è un segno di vocazione per essere Mis­sionario là.
Non parlare lì in aria, dire sciocchezze, far inglese una parola italiana... non s'impara niente.
Occupar quel tempo con energia, con buona volontà... questo è quello ch'io tengo come segno di vocazione al nostro Istituto.
Io vorrei che tutti voi altri, giovani, diveniste un giorno idonei ad inse­gnare.
Dunque, siamo intesi: dell'inglese ognuno se ne faccia materia d'esame di coscienza.
Riguardo agli altri studi: per ricavarne il massimo profitto: Avvertenza:
tutti i chierici studiano, ma pochi studiano bene.
Regole:
1ª . Cave a lectore unius libri: ciò è vero particolarmente nella Teol. e Filos. Lo Schouppe è così bello, così stringato-fondato su S. Tommaso, come vuole il S. Padre. Oh! Si sapessero bene tutti e due i volumi, si sapesse maneg­giarli!... si sarebbe un vero teologo.
Quelli che vanno in Africa, avendo fatti gli studi qui, non porteranno al­tra teologia: di lì prenderanno tutto: per la predicazione ecc.
Il Morino: è sostanza del trattatello di D. Cafasso - vi abbiamo la sua be­nedizione - è affatto sufficiente per voi, anzi credo ci sia fin più del necessario.
2ª . Repetita juvant: Bisogna ritornare sulle cose già studiate. La prima volta che si studia una cosa, si sa per recitarla - la seconda volta si comincia a digerirla - la terza volta si gusta la verità.
Non andar mai a scuola senza aver letto e meditato quanto si dovrà pro­babilmente spiegare. La lezione resta mezzo studiata - quel tempo resta molto risparmiato dopo.
3ª. Apes imitari: come consigliava Seneca - Ritornare sopra le verità im­parate - conviene, se si può, farlo scrivendo, e resta come un digerirlo. Biso­gna studiare con energia.
4ª. Sal sapientiae: Non studiare né piùmeno di quello che si deve stu­diare. Non aver la mania di studiare. Né troppo, né troppo poco. Occupare tutto e bene il tempo che i Superiori vogliono impiegato per lo studio. Così per la preghiera. Omnia tempus habent.
5ª. Postulet a Deo: quell'invocazione allo Sp. S. non si faccia per abitudi­ne od all'impensata, ma colla persuasione d'averne bisogno e colla fiducia di ottenere. Rinnovare l'invocazione incontrando verità difficili a capirsi.
Voglio che si studi il più possibile con energia - senz'energia non c'è Mis­sionario - con calma, energia, per amor di Dio. Purità d'intenzione - Ci vuole energia.
Far con umiltà e piacere i lavori manuali - volentieri. Il Signore saprà compensare il tempo perduto per obbedienza, con farvi imparare più in fretta e più bene.
giuseppeallamano.consolata.org