INDULGENZE - PROFESSIONE RELIGIOSA – RITIRO MENSILE

6 ottobre 1907
P.U. Costa, quad. II, 72
Rev.mo Sig. Rettore - 6-10-1907 - Torino
(Dopo di aver parlato di nuove indulgenze concesse dalla S. Sede) - Le In­dulgenze tantum valent quantum sonant. Quando non si acquistano plenarie si acquistano almeno parziali; se le plenarie non si potessero mai acquistare, sarebbe inutile che la Chiesa ce le dia. Tiriamo il colpo ad ottenerne più che possiamo. Sono i Giansenisti che hanno messo tanti ma...
(Poi parlando della professione religiosa): Noi non facciamo contratti (quindi non abbiamo più da pensare dopo 5 anni, se dobbiamo rinnovarli in perpetuo), ma seguiamo una vocazione. Al Signore non piacciono i contratti;
Egli è sempre generoso. Non dobbiamo credere di fare una carità al Signore, andando in Africa. La vocazione, se il Signore l'ha fatta sentire una volta, c'è - il Signore non si muta siamo noi che cambiamo, è la nostra incostanza.
Non bisogna smuoversi per difficoltà; anche se il Sig. Prefetto, appena entrati, vi mandasse a fare il ciabattino.
(Passando quindi al Ritiro Mensile): Bisogna riprendere i proponimenti degli Esercizi - togliere bene la polvere ed in questo mese essere più fedeli. Bat­tere sul difetto predominante; se uno non lo sa, il Signore glielo dice dal Ta­bernacolo, quando gli diciamo Dominus Meus et Deus meus (Indulg. ecc.).
giuseppeallamano.consolata.org