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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
10
novembe 1907
Quad. IV, 18
Sull'invidia e
gelosia (10 ott. (sic) 1907)
Quando si parla di gelosia,
il pensiero corre alle donne; ma no che anche gli uomini sono gelosi, e diciamo più in generale invidiosi. Sono
invidiosi i giovani e i vecchi, i cattivi ed i buoni, ed anche i santi come dice S. Ambrogio parlando del Patriarca
Giuseppe e di lui fratelli: si invidia sanctos adussit, quanto magis cavendum ne inflammet peccatores, che
siamo noi.
L'invidia, vizio capitale è definita da S.
Tommaso: tristitia de bono proximi, prout proprium malum aestimatur, et diminutivum proprii boni (Vers. e
commento).
Il vizio dell'invidia si oppone direttamente alla
dilezione del prossimo; proviene dall'orgoglio e tende generalmente alla vanagloria. Derivano da questo
vizio, tanquam filiae (S. Tomm.): odium, sussuratio, detractio, exaltatio in adversis proximi et afflictio
in prosperis. (Vers. e Comm.).
L'invidia introdusse nel
mondo col primo uomo la morte: invidia diaboli mors intravit in orbem terrarum (Sap. II, 24). Fatti: Caino ed
Abele, Giuseppe ed i fratelli, Daniele. Nel N. T. i discepoli di S. Giov. Battista, i Farisei (Chaignon III p. 208-9). Gli
Apostoli: facta est contentio... S. Paolo di qualche primitivo cristiano (Ep. ad Philipp. I, 15-17):
quella alla vigilia della Passione di N.S., questi in tempi di fervore (Chaignon ib.). - Lettura I parte Guida dei Sem.
Invece vedete Mosè come risponde...: utinam omnes prophetent. E S. Paolo (loc. cit.): in hoc gaudeo,
sed et gaudebo. (leggere antec. dei 2 testi). Al contrario C. Mack. - Sacerdotes qui ... (I, 5-
61).
Rimedi: 1) La preghiera per emendarsi e perché Dio
benedica ancora più i nostri emuli. 2) Trattare con tutti egualmente e solo preferire di trovarsi
insieme e di parlare con gli emuli. 3) Farne materia di esame, specialmente per la confessione, pentendosi e
proponendo i mezzi pratici per emendarsi. (Vedi Guida del Sem.).
P.U. Costa, quad. II, 75-76
II vizio dell'invidia tra gli ecclesiastici è comunissimo, dice
il P. Segnon (sic). Ciò non vuol dire che tutti acconsentano alla tentazione. Bello è l'esempio di S.
Giov. Batt. per la risposta data ai suoi discepoli gelosi della crescente rinomanza di Gesù.
"Chi è invidioso è superbo, e chi è superbo è invidioso"
(S. Ag.).
Quanto è facile lasciarsi prendere da queste invidiuzze (per lo
studio, per maggior confidenza dei Superiori in quel tale, ecc.). È un vizio delle comunità. Esso reca
grandi danni. Non esiste generalmente fra quelli di maggior ingegno per gl'inferiori, ma fra quelli d'eguale ingegno.
Quando di qui si fa cambiar luogo a uno in Africa (da superiore ritornare soggetto), credete sia facile prender
quello lì... Certo non si darà ascolto alla tentazione...
L'anzianità dà diritto ad esser modello nelle virtù, non a comandare. I Gesuiti rompono,
sbattono; da superiore a inferiore.
Guai se nelle nostre Missioni viene
l'invidia: del bene che si fa in un'altra stazione o simili: allora che si tiene un silenzio tutt'altro che
buono - oppure si gettano là quelle mezze parole - o si fanno aperte critiche.
Come fare dunque per liberarci da questo vizio? Ognuno si persuada d'avere una radice di
questo vizio; non già che vi acconsenta... Poi:
I°.
Umiltà: Chi sa di essere nulla, chi si mette sotto tutti, non ha invidia. Quid habes quod non
accepisti, etc. Chi ha umiltà, invece di badare ai difetti altrui... Quid vides festucam, etc...
Dummodo Christus glarificetur omni modo!
II°. Chi ha questo
vizio stia attento: farne esame, confessarlo: non vado così volentieri col tale, o se vi vado non so
parlare, ecc.: Con [chi] mi mettono sto - con chi mi mandano vado.
Se non vi
affate (sic) bene con tutti è segno che vi è invidia, e se in Africa capitate con quel tale... forse
superiore...
Certo, prima pregare il Signore, ma poi lavorare nell'atto
pratico: aiutati, che Iddio t'aiuta.
Cor unum et anima una! Parlare
con quel tale... (di pietà, di studi...). Parlare bene volentieri di quel tale - Mai quelle mezze
parole...
Senza usare questi mezzi, questa radice verrà su e
produrrà poi gravi effetti.
Esempio di
Mosè: Num. 11,11: Utinam omnes prophetent! (Svolg.to). Gli uomini che hanno proprio virtù,
sono felici che tutti siano santi, dotti. Purché si faccia il bene, sia la nostra Congregazione o un'altra,
rincresce loro che vi sia del male, ma bene non ce n'é mai abbastanza. Utinam omnes prophetent!
Esempio di S. Paolo: Philip. I, 18 (Svolgimento). In hoc gaudeo, sed et gaudebo. Tenetele bene
a mente queste parole.
Fatto di quei Sacerdoti invidiosi della
gloria dei Maccabei.
Promettete al Signore di dare dei colpi
a questa radice adesso che è ancora piccola. Tanto più che l'invidia è folle, è una
sciocchezza, una goffaggine:
se quel tale non avesse quel dono,
ecc., l'avrei forse io?
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Creato: Venerdì, 02 Giugno 2006 07:18
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Pubblicato: Giovedì, 01 Giugno 2006 23:00