RITIRO MENSILE - ESAME PARTICOLARE LA NUOVA CASA MADRE

1 dicembre 1907
Quad. IV, 19
Sull'esame particolare (1 Dic. 907)
Vedi Dubois - II S. Prete: parte III cap. 5 - V. Rodriguez.
P.U. Costa, quad. II, 79- 80
Rev.mo Sig. Rettore - 1-12-07 - Torino
Leggevo ieri nella vita di S. Alfonso M. de' Liguori che il Papa lo invitò a mandar Missionari nell'Asia per convertire i Nestoriani, ecc., a quella notizia, i giovani studenti specialmente furono tutti in fiamme di desiderio; S. Alfonso però disse loro, che per divenire veri Missionari, occorreva grande amor di Dio e grande amore ai sacrifizi.
Siamo sempre lì! bisognerebbe esser santi e poi sì che andrebbe bene!...
Il Ritiro mensile bisogna farlo e farlo bene. Dopo gli Es. Spir. ci sentia­mo pieno (sic) di vigore e di buon volere (come appunto dopo la Confessione e dopo la Comunione, per alcune ore: avremmo bisogno di fare un'altra Comu­nione dopo, sì che saremmo fortunati) - il Ritiro mensile ci fa rinnovare gli Es. sp.: ci fa ricordare il difetto dominante ed i proponimenti.
Nel Ritiro Mensile si fa l'esame dei difetti e dei proponimenti del mese passato.
Quante sorta d'esami ci sono? Sentiamo un po' Dal Canton - R. Esame generale e particolare. Sì, l'esame generale alla sera: dei peccati ed anche delle deficienze: avrei potuto far meglio...
Esame particolare: su quella virtù che vogliamo acquistare, fissata dopo gli Eser. sp. (Ho detto che non dev'essere una cosa troppo grossa) - È di tanta importanza! S. Ign. di Loy volle rigorosamente che si faccia due volte al gior­no, per un quarto d'ora, e da preferirsi alla preghiera. Desolatione desolata est terra, quia nemo est qui recogitet corde.-
In un quarto d'ora si può andar giù... Non bisogna aver paura di andar giù..: Non ho mancato... No, bisogna andar vedere, cercare - domandar per­dono a Dio - chiedere grazia di emendarsi - proporre di star più attenti. Si omni anno unum vitium extiparemus, cito viri perfecti efficeremur. Eppure certe volte dopo mesi ed anni ci troviamo come da principio, se non peggio. Si avvera talvolta quel che dice l'Imit. di G.C., che spesso uno trova che era più fervoroso nei primi tempi, subito dopo la professione, che dopo tanti anni dai voti.
Non crediamoci tanto facilmente virtuosi! Nell'occasione la superbia o la disobbedienza che pareva già morta, salta fuori, e ne fa fare anche delle gros­se.
È di massima importanza! Voi che andate in Africa ricordatevi di queste ultime cose. Bisogna trovarne il tempo -, i santi lo trovavano e facevano del bene.
Guai, diceva il Ven. Cafasso, guai a quelli che trascurano se stessi per oc­cuparsi solo degli altri! Prima ci siamo noi: ma poi si farà più del vero bene:
non basta mica la nostra presenza a convenire la gente!
Leggete il Rodriguez; bisogna cercare il lato debole del vizio predominan­te: se i soldati si sparpagliano attorno una fortezza non riescono a soggiogar­la. Un quarto d'ora non c'è niente di troppo: non consiste solo in esaminare, ma anche in pregare per aver lume e grazia. Se uno non ha mancato può riflet­tere: non l'ho fatto perché non ho avuto occasione, ma se avessi avuto quella tal occasione...; poi bisogna proporre.
Bisogna lavorare per farci santi, come bisogna pure lavorare per impara­re un'arte: Luigi ha dovuto lavorare prima di divenir ciabattino. Il Signore be­nedice i nostri sforzi, e quantunque cadiamo ancora qualche volta, ha com­passione di noi, anzi permette talora che cadiamo, per nostro bene.
Non persuadetevi facilmente d'aver estirpato fin le ultime radici di un vi­zio; come quei ciapinabò (qual è il loro nome italiano? Poi girando attorno lo sguardo: Non abbiamo qui l'erborista; non importa) che sono lì fuori; io ho detto tre o quattro anni fa che li togliessero, perché i fanciulli vengono sempre a strapparne i fiori; furono tolti, ma producono lo stesso, perché rimasero al­cune barboline. La superbia muore solo con noi: ma resistiamo alle sue tenta­zioni e non ci lasciamo vincere da essa.
Dei santi ce ne sono di tutte le indoli. Nessun'indole impedisce di farsi santi: c'è più da combattere, ma ci sarà più merito.
Dunque ricordatevi di fare l'Es. particolare due volte al giorno e sarebbe bene aggiungervi l'esame di previsione al mattino alla meditazione. Più vi santificherete e più farete del bene.
Parlando della nuova grande Casa madre e dei futuri abitatori: Ci voglio­no volontà di ferro. Moltiplicare il numero sì, ma piuttosto le virtù: questo è quel che sostiene la comunità. Nisi D. aedificaverit domum, in vanum laboraverunt qui aedifìcant eam sia la materiale e molto più la spirituale.
L'essenziale è che ci sia la casa (tale) che al Signore piaccia stare con noi, e la Madonna si glorii di esserci Madre: Ella copre col suo amplissimo manto i nostri difetti, se però noi li combattiamo strenuamente. Non come quelli che vogliono emendarsi sì, ma con una mezza volontà: ci vuole volontà di ferro.
Non dobbiamo mai scoraggiarci, se dopo aver proposto cadiamo ancor di più: per tal via veniamo a conoscere la nostra miseria, e vediamo che non è tutto da noi se siamo virtuosi.
giuseppeallamano.consolata.org