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Scritto da Beato Giuseppe Allamano
10 dicembre 1907
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Quad. IV, 20
Dopo la partenza dei
Missionari (10 Dic. 907)
La partenza
dei nostri missionari mi dà occasione di farvi la seguente riflessione. - Voi avete assistito ai 7
novelli partenti, e quale giudizio ne avete in voi formato. Certamente non si deve giudicare il prossimo, ma pel
nostro bene si può a loro pensare per ricopiarne le virtù. Così faceva S. Antonio nel deserto per
ricopiare in sé le virtù che vedeva risplendere in quei santi monaci. - Quando dovrete partire per le
missioni, quale giudizio avranno di voi i Superiori - i compagni - e voi stessi di voi? E Dio? Ecco un triplice
giudizio che dobbiamo prevenire e prepararci buono.
1. I Superiori, che per anni ed anni vi avranno coltivati avranno parlato alla vostra mente ed al
vostro cuore - in pubblico ed in privato: i superiori che per solo amore di voi e delle anime hanno fatto tanti sacri-fizi
per educarvi e formarvi alla vita del missionario, ogni loro meta essendo di rendervi degni apostoli; - i Superiori
avranno la consolazione in quel punto di dire: le nostre fatiche non furono inutili, abbiamo lavorato e sudato su
terreno fertile; i cari giovani quali tenere piante succhiarono la rugiada, e prosperarono; si resero forti nello
studio e nella virtù; - sicché i superiori possano sperare di voi ottima riuscita alla santificazione
propria ed alla conversione di tanti infedeli dalla S. Sede commessi alle cure e responsabilità dell'Istituto? -
Felici voi e consolati i vostri superiori, se in quel punto il loro giudizio sarà per tal modo a voi favorevole. Ma
se fosse diverso il loro giudizio, e se vedessero con pena partire alcuno che non bene approfittò delle grazie di
tanti anni di educazione - se tremassero sull'avvenire...
2. Il giudizio dei compagni vale molto. Certo non dobbiamo giudicare gli altri, come già
dissi, ma la verità compare subito alla nostra mente. I compagni più e meglio sono giudici di voi, e
più vi conoscono che i Superiori. Ora che penseranno di voi alla vostra partenza i compagni che
già avete e quelli che verranno. Penseranno che riuscirete veri apostoli, oppure... Saranno contenti di non
più avervi con loro, oppure loro rincrescerà la vostra assenza, come quella che li priva di tanti cari
fratelli e modelli di virtù? Esaminate la cosa e preparatevi un giudizio buono.
3. Voi stessi che giudizio darete di voi? Giudizio di rimorso per non aver
ben corrisposto alla vostra vocazione, e quindi di trovarvi non forti nelle virtù tutte del missionario.
Purtroppo avrete tutti la pena di non essere ottimamente preparati, e chi non l'ha è un superbo; ma poteste
almeno dire di aver fatto il possibile per emendarvi dei difetti, per arricchirvi di virtù e scienza...
Sta a voi prepararvi questo e gli altri giudizi. ..; per ciò subito ponetevi con impegno a fare ora tutto
ciò che vorrete avere fatto al punto della vostra partenza: judicamini et non judicabimini.
4. Il giudizio di Dio?
P.U. Costa, quad. II, 81-82
Rev.mo Sig. Rettore - 10-12-07 - Torino
La partenza dei Missionari (8 Padri e 8 Suore - 3/12/1907) ci fa pensare
a due cose: 1°. di pregare per loro, finché non sappiamo che siano giunti felicemente in porto.
2°. A noi quando partiremo: qual impressione avranno i Superiori, i
compagni, noi stessi, al momento della partenza? Potranno i Superiori dire:
"Le fatiche che abbiamo sopportato per lui non sono perse?". Giudicheranno ch'io sia abbastanza
disposto? E quel che è sopra il giudizio dei Superiori... il giudizio di Dio?
Che il Sig. Prefetto possa scrivere laggiù: "Vi mando un soggetto che sarà capace di
tutto, ... non solo per quella capacità materiale..., ma più per il corredo di virtù; ha
l'obbedienza cieca, ecc.
I Superiori non hanno altro scopo, altra mira, che
formarvi al vostro fine. Non solo io, ma il Sig. Prefetto, il Vice Rettore, possiamo dire in verità innanzi a
Dio, che ci spendiamo e sopraspendiamo per voi.
Soprattutto
desidero che un soggetto sia di buon conto, non finto: che si lasci, formare, che si emendi, non già che
non abbia difetti. Il Signore non ha bisogno di nessuno, né di noi, né di voi.
Guai a chi non corrisponde! I Superiori vedono questa formazione: c'è chi va avanti a
gonfie vele; entrato forse con tanti difetti, ma essendo di buon conto, si emendano e avanti. Altri invece, stanno
lì... forse in principio parevano migliori degli altri... e poi...
Soprattutto bisogna che vi sia sincerità: io ho sempre amato meglio chi, anche forse facendone
qualcuna, è schietto, che non chi bacia tutti i momenti le mani e poi non riformano d'un dito il loro giudizio...
di dietro... Voglio che quel che si ha nel cuore sia fuori: questo ve lo raccomando tanto.
Siate contenti che i Superiori conoscano i nostri difetti e li correggano:
corrispondendo, procederete a passi di gigante, e quando partirete, farà pena, ma allo
stesso tempo proveremo consolazione per la speranza del gran bene che farete.
Questo è il giudizio dei Superiori. E quello dei compagni? Certo non si devono fare giudizi, ma si sa, i
giudizi vengono primo primi. Non potranno dire i compagni: quello è egoista, non è troppo delicato in
materia di povertà, è superbo, è prepotente, non mi rincresce che vada via...
Che diranno, o meglio che dovranno dire i miei compagni di me (non lo diranno per
carità)...?
Ed il mio stesso giudizio? Certo chi è superbo crede
di essere ben preparato, atto a tutto, ecc.; il vero giudizio però avanti a Gesù Sacramentato? Ho
corrisposto a tutto il cumulo di grazie che vi sono nell'Istituto, avvertimenti e parole in pubblico ed in privato?
Che consolazione poter dire allora al Signore: "Idoneo non lo sono, ma ho
fatto il possibile per rendermi idoneo!". Poter dire nella nostra umiltà:
"Signore, Voi supplite a tutto, ma mi pare di aver fatto quanto ho potuto".
Questo triplice giudizio bisogna prepararcelo: Dum tempus habemus operemur bonum - Scuoterei: se
ho un anno, due, tre... voglio prepararmi...
Il giudizio
del Signore poi...; ma quello lì è formato sugli altri tre.
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p; NOVENA DI NATALE
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15 dicembre 1907
Quad. IV,
21
Per la Novena del SS. Natale
(1907)
Facciamola con fervore
perché Gesù venga a nascere spiritualmente in noi coll'abbondanza delle sue grazie. Perciò
oltre sospirarlo coi Profeti...; imitiamolo nella perfetta ubbidienza non solo di azione, ma di volontà e
specialmente d'intelletto. C'è ancora, direi, un quarto grado, ed è di ubbidire anche nei desideri
dei Superiori. Vedete una similitudine. Fatto di S. Gerardo Majella che assente ubbidiva ai precetti del Superiore
(Vita p. 58 e 59).
P.U. Costa, quad. II, 85-86
Rev.mo Sig. Rettore - 15-12-07 - Torino
Domani comincia la Novena del S. Natale, guardate di farla bene. A S. Geltrude una volta fu da Dio rivelato che
gli atti di virtù compiuti in questa novena avrebbero avuto una corona speciale in Cielo.
Noi non abbiano bisogno di una rivelazione, l'abbiamo imparato fin da bambini che si deve
amare questo mistero, e con trasporto si faceva la novena e si pretendeva, anche con capricci, d'essere condotti alla
Messa di mezzanotte.
Questa non è solo festa per i bambini, ma
ancora per noi; bisogna farsi bambini per salvarsi. N. Signore, benché così grande, immenso, si è
degnato abbassarsi fino a farsi bambino; e noi perché, abbiamo 2, 3 anni di più, sdegniamo farci simili
ai bambini.
I Santi furono tutti devotissimi di Gesù Bambino - S.
Francesco d'Assisi piangeva al solo ricordargli questo mistero: Amemus puerum de Betlehem.
Per far bene questa novena dobbiamo:
1°. Avere
un gran desiderio della venuta di Gesù; ed a questo ci servirà unirci ai santi Patriarchi per mezzo
dei sentimenti espressi nelle preghiere di questi giorni, così belle!
Gesù non viene se non è desiderato; e quanto maggiore sarà la misura del nostro desiderio,
tanto più abbondantemente Egli si darà a noi.
Lo disse a S.
Teresa: Io entrerei in molte anime... ma non mi vogliono, non mi desiderano...
2°. Fare atti di virtù: fare scorrere quel coronino - se ne possono fare tanti nella
giornata: una scossa quando uno non si sente voglia di studiare: voglia o non voglia... (non parliamo di saltar su al
primo colpo di campana... quello lì..), qualche mortificazione nel cibo, non gravi privazioni, no... una goccia di
vino... non vi farà morire... non vi farà morire... Prendere quello che si dà... piaccia o non
piaccia... e tante altre... Mi sento un po' d'invidia per quel tale: ebbene voglio dire un'Ave Maria,
che il Signore gli dia ancor più ingegno e riesca ancor meglio.
Se ne
possono fare innumerevoli.
Il Signore premierà tutti questi vostri atti
di virtù con una corona speciale in Cielo; ed anche una di grazie qui in terra; ne abbiamo tanto bisogno, per farvi
santi Missionari: se non vi farete santi qui, non vi farete in Africa.
Ricordatevi: quel che siete qui, sarete in Africa: chi corrisponde qui, corrisponderà anche in Africa,
almeno è a sperare, se pur non farà peggio. Chi non corrisponde qui, in Africa farà disperare, e chi
sa che non perda anche la vocazione!...
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SUDDIACONATO
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15
dicembre 1907
P.U. Costa, quad. II, 83-85
Rev.mo Sig. Rettore ai 3 ordinandi Suddiaconi.
15-12-1907 - Torino
Le
virtù proprie del Suddiacono sono ben rappresentate da quelle esercitate da Maria SS. nella Sua
Annunciazione.
I. L'Umiltà: Ecce Andila Domini, non: Ecce Mater
Domini... Non accostarsi al Suddiaconato col pensiero: Dopo i Superiori saranno costretti a farmi andar avanti...
sarò più libero ... No! La Madonna ha detto: Ecce ancilla Domini e se Ella è ancella,
io nihilum ante te e peggio che nihilum - Substantia mea tamquam nihilum ante Te.
Quando sarete là prostrati confessate convinti il vostro nulla, professandovi non solo non degni, ma
indegni di salire a sì alto grado, però, conosciuta la volontà del Signore dite colla
Madonna: Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum.
II.
Castità. La Vergine SS. era disposta a rinunziare alla dignità di Madre di Dio, piuttosto
che perdere la sua verginità... era proprio disposta - Quomodo fiet istud quoniam virum non cognosco? Ne aveva
fatto il voto... questo è certo!
Voi l'avete già fatto
questo voto; ma questo è più solenne... avanti alla Chiesa. Dite dunque alla Vergine SS. che ottenga a voi
pure un grande amore alla verginità; ma non solo amore,... anche usare i mezzi necessari. E prima di tutto
frenare la fantasia: negarle certe letture frivole; (poesie senza sostanza, romanzi dei giornali buoni, anche quelli
della Civ. Catt., ecc.) ci vogliono cose sode - Aver sempre la mente occupata di qualche cosa, mai stare in ozio, aver
sempre un buon pensiero, anche di studio, a meno che sia in chiesa. Certe volte basta un libro a mettere in aria una
testa.
(Lesse inoltre le parole del Vescovo agli Ordinandi
prima del passo e marcò con grande sentimento: iterum atque iterum considerate, non solo
pensate;
ultro... onus: legati per tutta la vita - illo
adiuvante: senza del Signore non possiamo far nulla - Dum tempus est, cogitate: pensateci bene, avete ancor
tempo. Però aggiunge il conforto: sarete servi del Signore per tutta la vita, ma servire a Lui è regnare
).
Poi custodire gli occhi: e non solo non
vedere, non guardare quello che non va, ma talvolta (non dico sempre) talvolta anche privarci della vista di cosa che
si può per sé guardare: un fiore... Per es.: passa una coppia di sposi... perché permettermi uno
sguardo che forse un giorno mi cagionerà dei disturbi?... Negarsi una curiosità, uno sguardo non
necessario anche ad un compagno, non solo a persone d'altro sesso.
Ed il
Signore vedendoci generosi ci darà la grazia che quando il nostro occhio si scontrerà con cose
pericolose, non ci cagioneranno disturbo, ma sarà nell'animo nostro un'indifferenza...
Egli dirà: Ha fatto anche quello a cui non era tenuto, ebbene io lo aiuterò nei
casi necessari...
Si tratterà di vedere una cosa in un palazzo: ebbene:
oggi non la voglio vedere, la vedrò domani.
Ricordatevi di quel che disse
Giobbe: Pepigi foedus cum oculis meis ne cogitarem quidem de virgine. Vedete: neppure pensare ad una vergine!
Quindi via quelle idee... sia anche una monaca, sia quel che si vuole, è sempre una donna...
S. Agostino non voleva che gli entrassero in casa le sue sorelle, perché, diceva,
con esse verranno poi altre, e... Pepigi foedus cum oculis: bisogna fare il patto con colui che è alla
porta, perché non lasci entrare. Cum oculis: perché quando una cosa è entrata negli occhi,
passa subito alla mente.
Pregate dunque Maria SS.: O Vergine SS., ottenetemi voi
questa bella virtù, ch'io la posso conservare illibata fino alla fine della vita... che piuttosto che non l'abbia
a conservare mi ritiro dal Suddiaconato... (E molti altri teneri affetti).
Io mi
ricordo d'un mio compagno che un momento prima scappò e non andò più avanti... Quel punto lega per
tutta la vita. Veramente quello non è
il momento di decidere: bisogna averci pensato seriamente prima.
III. Spirito di Sacrifizio: Certamente in quell'istante la Madonna fu illuminata a vedere le pene
congiunte colla sua dignità. Doveva essere Madre di Dio, e perciò Madre Dolorosa; fu non solo un onore, ma
anche un onere - ella dopo Gesù soffrì più di tutti. E tutto ella accettò dicendo: Fiat
mihi secundum verbum tuum. Voi pure, quando sarete là prostrati, offeritivi al Signore come vittime,
specialmente quai Missionari: l'ha detto il Cardinale (il giorno della vestizione dei nuovi partenti: 3/12/07) che la
vita del Missionario è una vera vita di sacrificio, bisogna disporsi al martirio, non solo poeticamente, ma
praticamente.
Preparatevi dunque in questa settimana, e dal nostro
nihilum togliamo quei difetti particolari... quelli di cui fummo già avvertiti più volte... e poi
vi incamminerete per la via della santità. Persuadetevi che se non vi emendate qui, prima degli ordini, in questo
tempo, non vi emenderete in Africa; là vengono poi altre cose, e...
Quello che leggete (nelle Istruzioni del Ven. Cafasso) riguardo al Sacerdote, triplicatelo riguardo
al Missionario... specialmente per i pericoli a cui sarete esposti... Ci vuole una delicatezza una prudenza... Quegli
indigeni osservano tutto, tutto, e basta un piccolo atto d'impazienza, per distinguere un Padre dall'altro...
Sono miserie... Insomma preparatevi.
(Da aggiungere): II
breviario poi non riguardatelo come un peso; ... è un sollievo per noi, una consolazione... Ditelo con
attenzione... senza scrupoli, ma dirlo bene.
Anche certi Sacerdoti che hanno
dato attraverso, se erano ancor di buon senno, non hanno mai lasciato l'Officio...
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Creato: Venerdì, 02 Giugno 2006 07:29
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Pubblicato: Giovedì, 01 Giugno 2006 23:00