MORTIFICAZIONE Bis

19 febbraio 1905

P.U. Costa, quad. I, 129
Sig. Rettore 19-2-05 - Dom. Settuagesima

La mortificazione è l’abbici della perfezione, diceva S. Filippo. Bisogna prima di tutto mortificarci spiritualmente: schiacciare la nostra superbia, cercare, esclusa ogni offesa di Dio, di perdere ciascuno il credito avanti agli altri. Ah, quanto mi piace quella confessione pubblica dei propri difetti; tutte le comunità ben costituite l’hanno.

Bisogna però mortificare anche il corpo (due esempi già nominati poco sopra), specialmente nel sonno e nel cibo: non sentire gusto. Mortificarci nel cibo e cogli occhi e con santa indifferenza: sentirci avviliti da questo bisogno, come S. Bernardo, per cui mangiare era tormento; far però il resto, s’intende, per ubbidienza.

La conversione dei peccatori non si ottiene che a spese di questa nostra carne. Questo dev’essere lo spirito con cui riparare le offese che si fanno al Signore in questo tempo.

giuseppeallamano.consolata.org