NOVENA DEI SANTI E SUFFRAGI

26 ottobre 1905

P.U. Costa, quad. 1,131
Sig. Rettore 26-10-1905

È un poco che non ci vediamo più, perché ho avuto un malessere che mi ha costretto a star chiuso in camera, eppure il mondo è andato avanti senza di me, l’Istituto è andato bene senza di me. In questi casi si medita, ed io ho meditato come v’è nessuno necessario; quando un’opera è di Dio Egli la fa procedere senza bisogno d’alcuno.

Siamo nella novena dei Santi: questa festa è stabilita non solo per celebrare i Santi non potutisi celebrare nell’anno, ma spec.te per festeggiare quelli che non sono iscritti nel catalogo dei Santi, eppur son tali: i nostri genitori, parenti, amici, benefattori ecc. Preghiamoli adunque con gran fervore, ma, ciò che è più, imitiamoli sopratutto nell’umiltà: la porta del cielo è stretta e per entrarvi bisogna abbassare bene il capo. Se non sappiamo donde provenga qualche nostro difetto, diciam subito: dalla superbia. Esaminiamoci ben bene per questa parte: fodere parietem; a noi talora rincresce far ciò; ci è più caro dir subito al Signore: toglietemi questa superbia, fatemi umile. Egli invece vuole che noi conosciamo bene noi stessi, che ci affatichiamo e facciamo quel che possiamo: Egli farà poi quel che noi non possiamo.

Siamo pure nella novena dei morti. In questi giorni preghiamo tanto e facciamo si che, s’è possibile, il giorno dei Santi, il Purgatorio sia vuoto.

Suffraghiamo sopratutto le anime dei poveri Missionari si sono trovati in mezzo a tanti pericoli, e possono essere dimenticati dagli altri. Sì, procuriamo di mandarli tutti in Paradiso a celebrare questa bella festa ed essi di lassù diranno: Sono i Missionari della Consolata che ci hanno anticipato questa felicità; ed importuneranno la Madonna, il Signore, affinché Egli vi dia grande umiltà, grande santità. Se potessero ritornare sulla terra, vorrebbero farsi santi presto!

giuseppeallamano.consolata.org